Continua a fare discutere la vicenda dello stupro o presunto tale in quel della Circumvesuviana. La 24enne ha denunciato tre giovani ventenni, accusandoli di averla violentata, ma il tribunale del riesame ha scarcerato il trio, definendo la denunciante una “bugiarda patologica”. E’ possibile che la vittima sia stata capace di mentire ai giudici, alla polizia e nelle varie trasmissioni in cui è stata ospitata? Il programma di “Storie Italiane” di Rai Uno, ha intervistato due avvocati della difesa, nonché quello della 24enne di Portici. «Il nostro assistito si è reso sempre disponibile a tutto quanto richiesto dalla procura – le parole dell’avvocato Izzo, difensore di uno degli accusati – qualcosa cosa ci chiederanno saremo sempre disponibili». La novità delle ultime ore sarebbe la presenza di un video che sarebbe stato girato dai tre durante la presunta violenza, peccato però che lo stesso sarebbe improvvisamente sparito: «E’ in corso una perizia su questo video – le parole dell’avvocato dell’accusa – così come il fatto che questi ragazzi si sono tagliati barba e capelli per non farsi riconoscere subito dopo il fatto».



STUPRO ALLA CIRCUMVESUVIANA: CHI MENTE?

Storie Italiane ha intervistato anche i residenti di San Giorgio a Cremano, dove è avvenuto il presunto stupro. Un ragazzo non crede all’ipotesi della violenza: «Con le ragazze che ci sono oggi a Napoli… io conosco quei tre, non hanno bisogno di violentare per andare con una ragazza, sono pieni di ragazze». Una mamma invece spiega: «Secondo me hanno controllato il telefonino della giovane ed hanno visto che vi erano stati dei contatti già in passato. A me non è mai successo nulla – aggiunge – e nemmeno a mia figlia, mai infastiditi nella stazione di San Giorgio a Cremano, anche se so che ci sono spesso e volentieri dei gruppi di giovani». Ma l’avvocato della 24enne non ci sta, e porta in studio dei documenti importanti in favore della propria assistita: «Il centro antiviolenza dell’ospedale Cardarelli ha ritenuto che c’era la presenza di uno stato traumatico correlato ad una violenza sessuale, deponendo per uno stato di totale assenza di consensualità della ragazza. Il tribunale del riesame ha detto che serve un esame più approfondito». Per i legali degli accusati, invece, quel documento avrebbe poca validità in quanto “demolito” dallo stesso tribunale del riesame.

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