Importante operazione delle forze dell’ordine, che stamane all’alba hanno arrestato 31 persone, tutte accusate di essere affiliate alla ‘ndrangheta, la potente costa malavitosa calabrese. Stando a quanto riportato dai colleghi de Il Resto del Carlino, pare che la base operativa del gruppo, dedito fra le altre cose ad estorsioni, rapine, stupefacenti, tutti reati commessi con l’aggravante del metodo mafioso, fosse a Bologna. Al centro dell’inchiesta denominata “rimpiazzo”, la guerra fra clan di ‘ndranghetisti, precisamente fra i Piscopio d Vibo Valentia e i Mancuso di Limbadi, in lotta fra di loro dal 2010. Obiettivo dei primi era quello di spodestare i secondi, che stavano allargando sempre di più i propri giri d’affari, sconfinando fino a Vibo Marina grazie all’alleanza con altri gruppi criminali. Dal capoluogo emiliano partivano tutte le direttive, e nelle scorse settimane la polizia aveva sequestrato numerosi armi che sarebbero appunto servite al clan dei Piscopisani. Nel corso degli arresti sono state eseguite anche numerose perquisizioni che hanno permesso di sequestrare consistenti quantitativi vi droga in quel di Palermo, una delle città in cui il gruppo operava. «Grazie alle nostre forze dell’ordine e agli inquirenti! – il commento di Salvini – operazioni di questo tipo mandano un segnale preciso ai clan: c’è tolleranza zero, lo Stato è più forte di voi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



‘NDRANGHETA, 31 ARRESTI IN TUTTA ITALIA

Maxi blitz delle forze dell’ordine nei confronti della ‘ndrangheta. Come riferito da numerosi organi di informazione online in questi ultimi minuti, la polizia di Vibo Valentia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per più di 30 persone (31 per l’esattezza). Nei loro confronti l’accusa, a vario titolo, è di associazione per delinquere di tipo mafioso e concorso esterno in associazione mafiosa. L’operazione denominata “rimpiazzo, è scattata stamane all’alba, e sono circa 200 i poliziotti impiegati a Vibo Valentia e nelle province di Reggio Calabria, ma anche a Palermo, Roma, Bologna, L’Aquila, Prato, Livorno, Alessandria, Brescia, Nuoro, Milano e Udine. Le indagini sono state condotte in collaborazione fra la polizia di stato vibonese, la Questura di Catanzaro, il Servizio centrale operativo, con il coordinamento dalla Procura antimafia di Catanzaro. Numerose le accuse nei confronti dei 31arrestati, fra cui quelle di estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni e traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.



‘NDRANGHETA, MAXI BLITZ: 31 ARRESTI

Stando a quanto riportato dal sito online ilvibonese.it, fra gli arrestati vi sarebbero Michele Fiorillo, 33enne detto “Zarrillo”, già condannato in passato ad 8 anni di reclusione per l’operazione Crimine di Reggio Calabria, il 31enne Benito La Bella, il 67enne Nicola Barba detto “Cola”, il 55enne Giuseppe Salvatore Galati, anch’egli già condannato nella precedente operazione Crimine, Salvatore Vita, di anni 44, già invischiato nell’operazione Lybra, infine, il 35enne Rosario Battaglia, considerato uno dei vertici della cosca locale di Piscopio. Fondamentale nel portare a termine le indagini, le dichiarazioni di tre pentiti, i collaboratori di giustizia Raffaele Moscato, Andrea Mantella e Daniele Bono. Alle 11:30 di stamane, presso la questura di Vibo Valentia, si terrà una conferenza stampa alla presenza di Nicola Gratteri, il procuratore capo di Catanzaro, nonché il neo direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina e il direttore del Servizio Centrale Operativo, Alessandro Giuliano.

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