Veronica Costantini, mamma di 32 anni di Montesilvano, morta a Pescara lo scorso 6 aprile dopo aver trascorso 6 giorni in stato confusionale, è stata vittima di un’encefalite da herpes. Lo sostengono i primi risultati dell’autopsia eseguita nella mattinata di oggi, martedì 9 aprile, dal medico legale Christian D’Ovidio, così come richiesto dal pm Andrea Papalia in seguito all’esposto presentato dal legale dei familiari della vittima, Anthony Aliano. In particolare ad uccidere Veronica sarebbe stato un edema cerebrale massivo per encefalite da herpes simplex di tipo 1, che i medici dell’ospedale di Pescara non avrebbero subito diagnosticato. Sullo stesso encefalo, oltre al liquido cefalorachidiano, saranno eseguiti ulteriori esami: il perito, come riportato da Fanpage, ha ora 60 giorni di tempo a sua disposizione per depositare la relazione finale sull’esame autoptico.
PESCARA, MAMMA MORTA A 32 ANNI: ENCEFALITE DA HERPES
Quattro medici risultano attualmente indagati con l’accusa di omicidio colposo per la morte di Veronica Costantini, mamma di due bambine di 9 e 3 anni. La 32enne aveva iniziato a stare male lo scorso primo aprile: ad accorgersi del suo stato confusionale era stata la mamma, ex infermiera, che per questo aveva deciso di trasportare la figlia in ospedale. Dopo alcuni accertamenti, però, Veronica era stata dimessa. La sua situazione, nonostante nel nosocomio non fosse stata segnalata alcuna problematica particolare non accennava a migliorare e per questo motivo il giorno seguente, a casa, si presentava il medico di famiglia per prescrivere alcuni farmaci che avevano l’obiettivo di fare riprendere la paziente. Il 3 aprile la situazione precipita: Veronica non sta bene, torna in ospedale e viene ricoverata prima nel reparto di Malattie Infettive e poi in quello di Neuropsichiatria dov’è vittima prima di una crisi epilettica e poi cardiaca che la fa restare “per almeno 20 minuti senza attività vitale” e dalla quale non si sarebbe mai più ripresa.