Che fine ha fatto Sarah “Karacho” Pfister, la ragazza di 36 anni scomparsa dopo essersi scattata un enigmatico selfie, poi pubblicato sul suo profilo Facebook, a Milano, in via Pola, alle 18:36 di mercoledì 20 marzo? Un cappellino, un’espressione seria: questa la sua ultima immagine, questo il ritratto che amici e familiari di questa ragazza svizzera cercando di scrutare alla ricerca di un minimo indizio che possa rispondere alla domanda che li assilla ormai da giorni senza trovare risposta. Qualche aiuto, una minuscola traccia, potrebbe forse arrivare dal graffito scelto da Sarah per il suo selfie: è casuale, infatti, che Sarah abbia scelto proprio quel posto, quel murales con una rana che piange mentre mostra l’indice e il mignolo alzati? Forse no…
SARAH KARACHO, SVIZZERA SCOMPARSA A MILANO
Nel graffito alle spalle di Sarah, c’è la vignetta di una rana che piange e a mo’ di fumetto dice:”Crying but still punk”, ovvero “piango ma sempre punk”. Il gesto dell’indice e del mignolo alzati sono poi un gesto ricorrente della scena rock, che Sarah era solita fare proprio, come si evince da alcune sue foto sui social. Così com’era nota anche la sua passione per i murales, testimoniata da uno scatto che la vede protagonista all’interno della metropolitana di New York. Resta però quel messaggio inquietante, che amici e parenti definiscono lontano dal suo modo di essere, e che ha il sapore del commiato dalla vita:”Non sono mai stata portata per invecchiare e l’ho sempre saputo. La mia forza ed energia non sono più sufficienti. Sono arrivata alla fine del mio percorso. Sono profondamente grata a tutte le meravigliose anime che mi hanno accompagnata nel corso della mia vita e delle mie avventure. Grazie a tutti coloro che mi hanno accompagnata sulle montagne e nelle passeggiate, quando sentivo la vita. Ha significato più di quanto voi possiate immaginare. Grazie, grazie, grazie. Nessuno vive per sempre, quindi vivete ora, vivete intensamente e non perdere del tempo prezioso”. Il padre, incontrando l’inviato di Chi l’ha visto? a Zurigo, ha rivolto a Sarah il suo appello: “Siamo tutti tristi per te, per piacere torna a casa, perché possiamo risolvere ogni problema”.