Vincenzo Sapia è morto d’infarto dopo essere stato fermato dai carabinieri, ma questa versione non convince tutti. C’è infatti chi sostiene che il ragazzo, con problemi psichiatrici, sia stato soffocato. “Le Iene” ha realizzato un servizio su questo caso: se ne è occupato l’inviato Alessandro Politi, che ha provato a fare luce su questo caso. La tragedia è avvenuta a Mirto Crosia, in Calabria, un paesino con pochi abitanti. Vincenzo era conosciuto da tutti. Era un ragazzo con problemi psichiatrici ma innocuo, come ha raccontato la mamma Isabella a “Le Iene”. «Lui è morto nelle mani loro, non può essere una morte per cause naturali», sostiene la sorella. L’inviato Alessandro Politi ha dunque incontrato i protagonisti di questa misteriosa vicenda per fare chiarezza sul caso. Il servizio, che è stato anticipato attraverso un video, andrà in onda su Italia 1 nella puntata di oggi, martedì 9 aprile 2019.



VINCENZO SAPIA, MORTO DOPO FERMO CARABINIERI

Vincenzo Sapia è morto 5 anni fa dopo un fermo dei carabinieri. Dall’autopsia del primo medico è emerso che è morto per infarto. Ma a questa versione si aggiungono quelle di altri medici legali, secondo cui la morte del giovane è avvenuta per soffocamento, forse a seguito delle maniere forti usate dalle forze dell’ordine nei suoi riguardi. «Adesso odio quella divisa, odio le macchine dei carabinieri. Se li vedo da lontano, io giro la testa», ha dichiarato la mamma a “Le Iene”. Dal video che anticipa il servizio si evince che la donna, armata di una telecamera nascosta, ha provato a porre le domande che da cinque anni non trovano risposta ai carabinieri. È infatti proprio la Iena Alessandro Politi a suggerirle le domande da porre ai militari dell’Arma: «Perché non hanno fatto il Tso? Perché non ha telefonato se conosceva benissimo tua figlia e aveva pure il numero di telefono. Sapeva che era malato. Cos’è successo? Perché è finita così? Perché lo avete ammanettato? Com’è morto secondo lei mio figlio?».



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