Prima ancora di parlare di chi è stato a uccidere 290 persone nel giorno di Pasqua nello Sri Lanka, c’è un’osservazione obbligatoria da fare. Pasqua per i cristiani nel mondo assomiglia sempre di più al Venerdì Santo. Dalla Nigeria all’India, al Pakistan e all’Africa ogni anno i riti di Pasqua, i più frequentati, sono occasione per attaccare i cristiani e ucciderli. Sappiamo che è difficile proteggere tutte le chiese, ma qualche maggiore vigilanza non guasterebbe.
Vigilanza contro chi? Da molti anni mi occupo professionalmente di cristiani perseguitati. Nel 2011 sono stato Rappresentante dell’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per la lotta all’intolleranza e discriminazione contro i cristiani. Molti, accademici e no, citano le mie statistiche sul tema. Ma spesso si dimenticano una parte essenziale delle mie conclusioni. La maggioranza dei cristiani uccisi ogni anno nel mondo non sono uccisi da musulmani. Sono uccisi da altri: comunisti (in Cina, dove nonostante i sorrisi e le Vie della Seta si continuano ad assassinare cristiani, e in Corea del Nord), indù, buddhisti, e – in una misura crescente – anche da altri cristiani, soprattutto in Africa. Questo, naturalmente, non significa che i musulmani non ammazzino cristiani. Lo fanno: ma i numeri sono numeri, e non possiamo far loro dire quello che non dicono.
Gli attentati nello Sri Lanka sono “musulmani”? A parte il fastidio verso chi in Italia ha subito puntato il dito sul terrorismo “islamico”, conoscendo poco o nulla del martirologio dei cristiani nello Sri Lanka, è la versione del governo locale. È possibile? Sì. Le modalità e il livello di complessità dell’attentato lasciano supporre un’organizzazione internazionale, non semplicemente locale, che oggi solo il terrorismo di matrice islamica possiede. È certo? No. Non è certo perché il governo dello Sri Lanka ha spesso mentito in materia di attacchi terroristici, e quella musulmana è la spiegazione che più gli torna comoda.
Ci sono altre due ipotesi possibili. Primo: sono stati i guerriglieri Tamil, cioè della minoranza induista che da anni combatte, con il terrorismo, la guerra civile e talora la politica contro le discriminazioni cui è sottoposta dalla maggioranza buddhista. La cintura esplosiva e l’uso delle donne nel terrorismo suicida non sono state inventate da musulmani, ma da terroristi Tamil. Pro: anzitutto la data, 21 aprile, è l’anniversario di massacri del 1985 in cui l’esercito dello Sri Lanka uccise centinaia di guerriglieri e civili Tamil. In secondo luogo, i terroristi Tamil non avrebbero remore a colpire alberghi, perché i profitti del turismo vanno, oltre agli stranieri, alla maggioranza buddhista. Contro: i veri e propri terroristi Tamil, che colpirono tante volte negli anni passati, sono nella loro grande maggioranza morti o in carcere. Ma, se fossero stati loro, il governo avrebbe interesse a negarlo, dopo avere sostenuto di avere completamente debellato il terrorismo Tamil.
Seconda ipotesi: sono stati estremisti buddhisti. Pro: estremisti buddhisti hanno ucciso regolarmente preti cattolici, pastori protestanti e cristiani negli ultimi anni, e i loro leader non fanno mistero del progetto di espellere completamente il cristianesimo dall’isola. Nel martirologio dei cristiani locali i musulmani quasi non compaiono nel ruolo di carnefici. Assassini e violenze sono opera di buddhisti – e di induisti, nelle aree dove sono in maggioranza. Contro: gli estremisti buddhisti non avrebbero interesse ad attaccare gli alberghi, fonte di ricchezza – anche quando i proprietari ultimi sono stranieri – per la loro comunità. Anche in questo caso, si tratta di una pista che l’attuale governo ha interesse a ignorare, perché è già accusato di coprire il buddhismo estremista, da cui riceve sostegno e voti.
Oppure sono stati davvero dei musulmani. Possibile. Non certo, almeno per ora. Per i cristiani, vasi di coccio fra vasi di ferro, cambia poco e il Venerdì Santo continua.