Il caso Monte dei Paschi di Siena si tinge di colori sempre più oscuri e drammatici. Ieri infatti si è suicidato David Rossi, portavoce della banca senese gettandosi dal palazzo di Rocca Salimbena in pieno centro cittadino dove hanno sede gli uffici della banca. In ufficio aveva lasciato un solo biglietto con una frase emblematica: ho fatto una cavolata. David Rossi peraltro, seppur avesse subito una perquisizione nel suo ufficio e nella sua abitazione, non era indagato nel caso che sta coinvolgendo gli ex vertici del Monte Paschi. L’unico sospetto che affiora a questo punto dietro il tragico gesto è quello della sua stretta amicizia con il massimo indagato del caso, l’ex direttore della banca Giuseppe Mussari, anche se non è per nulla chiaro a cosa si riferisca la “cavolata” di cui ha scritto nel suo ultimo biglietto. David Rossi, 51 anni, era nato proprio a Siena ed era sposato: viveva con la moglie e la figlia della donna avuta da una precedente relazione. Lui infatti non aveva avuto figli. Lavorava al Monte Paschi dal 2006, quando cioè ne era direttore Mussari, ma i due avevano già lavorato insieme a partire dal 2001. Allora Mussari era responsabile della Fondazione della banca toscana e Rossi era stato assunto come responsabile della comunicazione. Oltre a lavorare per Monte Paschi, Rossi era vicepresidente del Centro internazionale di arte e cultura di Palazzo Te e membro del consiglio di amministrazione di Vernice per i progetti culturali. Era persona molto nota in città, dove era nato e viveva da sempre. Colleghi e amici hanno commentato come anche fino all’ultimo momento era sempre apparso tranquillo e cordiale con tutti: nessuno dunque sospettava potesse arrivare al gesto estremo del suicidio.