Con la morte di Hugo Chavez, il 58enne presidente venezuelano scomparso per un tumore da cui era affetto da un paio di anni, si aprono scenari incerti per il paese sudamericano. Sono state indette nuove elezioni entro un mese, ma certamente è tutto da capire come si evolverà la situazione: riuscirà l’opposizione che solo pochi mesi fa aveva sfiorato la vittoria a ottenere la guida della nazione? La forte ondata emotiva che sta colpendo la popolazione dopo la morte di Chavez confermerà ancora il suo partito? Certo è che il dispiegamento dell’esercito nei punti caldi del Venezuela non è un buon segno: in caso di sconfitta i fedeli dello scomparso presidente rinunceranno in modo democratico al potere? Intanto la guida del Venezuela è stata conferita a quello che era il vicepresidente, Nicolas Maduro, da molti considerato il delfino di Chavez e comunque un suo fedelissimo. Una carriera fulminante quella di Maduro che era un semplice autista di autobus, poi diventato guardia del corpo di Chavez, poi ministro e quindi vicepresidente. Adesso è presidente ad interim in attesa delle elezioni. Cinquanta anni di età, nato nella capitale Caracas, ha sempre appartenuto alla sinistra. Da autista di autobus diventò dirigente sindacale. Ha sposato una donna molto potente, Cilia Flores, procuratore generale che ai tempi del carcere di Chavez (per tentato colpo di stato) come avvocato riuscì a farlo uscire di galera dopo solo due dei sei anni previsti. Nel 2000 viene eletto in parlamento diventandone presidente nel 2005 e quindi l’anno dopo viene nominato ministro degli esteri. Lo stesso Chavez pochi mesi fa aveva chiesto che Maduro venga eletto prossimo presidente del Venezuela in caso lui fosse morto. Quello che invece pochi sanno è che Maduro è un seguace del guru indiano Sathya Sai Baba, uno dei più seguiti al mondo.
Lo ha infatti conosciuto nel 2005 e da allora ne segue gli insegnamenti. E’ considerato uno degli esponenti più moderati del regime e molto abile nei suoi rapporti diplomatici con l’estero.