Come annunciato nella giornata di ieri, Enrico Letta ha avviato questa mattina le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Con i suoi 46 anni, il vicesegretario del Pd potrebbe presto diventare il terzo più giovane presidente del Consiglio della storia repubblicana, dopo Giovanni Goria (premier a 43 anni) e Amintore Fanfani (a 45). Un record, però, Letta lo ha già stabilito nell’ottobre del 1998, a 32 anni di età, quando Massimo D’Alema lo chiamò alla guida del ministero delle Politiche comunitarie. E’ nato a Pisa nel 1966, ha tre figli ed è sposato con la giornalista del Corriere della Sera Gianna Fregonara. Letta viene presto promosso al dicastero dell’Industria, fino ad approdare nel 2006 direttamente alla presidenza del Consiglio nel ruolo di sottosegretario, braccio destro di Romano Prodi, esattamente come lo zio Gianni nella presidenza Berlusconi (“I Letta sono tutta una famiglia”, ha scritto ieri Beppe Grillo criticando proprio questa parentela). Il primo avvicinamento alla politica, però, avviene grazie a Beniamino Andreatta, conosciuto nel 1990, e Letta diviene ricercatore dell’Arel, l’Agenzia di ricerche e legislazione di cui è stato segretario generale dal 1993. E’ da quell’anno che Letta inizia ad avere i primi contatti con il mondo istituzionale. Alla morte di Andreatta, il 27 marzo del 2007, Letta disse di lui: “È appartenuto alla politica alta, a quella che non accetta compromessi al ribasso, a quella che sa sfidare l’impopolarità se attraverso di essa passa il bene comune”. Lo stesso anno si candida alla segreteria del neonato Partito Democratico e alle primarie ottiene oltre l’11% dei consensi. Alle successive elezioni (13 e 14 aprile 2008), in cui Letta è capolista Pd nella circoscrizione Lombardia 2, verrà eletto alla Camera. Passa poco tempo ed ecco che l’attuale vicesegretario Pd riceve la chiamata di Walter Veltroni che gli propone di far parte del governo ombra del Pd in qualità di responsabile Welfare. L’anno successivo Letta sceglie di appoggiare Pier Luigi Bersani e, quando quest’ultimo diventa segretario nazionale, viene nominato vicesegretario unico del Partito Democratico quasi all’unanimità. A breve, come noto, potrebbe essere il nuovo presidente del Consiglio.



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