Flavio Zanonato, nuovo ministro per lo Sviluppo economico del governo di Enrico Letta, è il sindaco della città di Padova dove è nato 62 anni fa. Lo è diventato per la prima volta vent’anni fa grazie ad un accordo ampio tra forze politiche di diversa ispirazione. Un secondo mandato arriva solo due anni dopo, nel 1995 quando vene scelto direttamente dai cittadini grazie alla nuova legge elettorale appena entrata in vigore. Nel 1999 si ripresenta e viene sconfitto al ballottaggio ma non si perde d’animo e nel 2004 si prende la sua rivincita e torna a ricoprire la carica di primo cittadino di Padova. Grazie alla sua lunga esperienza amministrativa viene per ben due volte eletto vice presidente dell’Anci, nel 1999 e poi nel 2004. Cresciuto in una famiglia operaia e cattolica, consegue il diploma di perito industriale e sin da giovane è impegnato in politica nei movimenti studenteschi e poi come dirigente del Pci, sia a livello locale che nazionale, in quel di Botteghe Oscure. In molti ricorderanno Zanonato come il “sindaco sceriffo”, andato alla ribalta nazionale nel 2006, quando fece erigere in città un muro di lamiera per recintare un quartiere di immigrati, con gravi problemi di spaccio. Iniziativa che gli procurò le simpatie del popolo leghista ma anche molti “mal di pancia” da parte delle associazioni di volontariato e di sinistra. Il premier Letta lo ha scelto per la sua esperienza amministrativa e politica in un territorio, come il Veneto, ricchissimo di artigiani, piccoli e grandi imprenditori. Andrà a gestire un ministero pesante, con portafoglio, che si occupa delle questioni più delicate e decisive che riguardano la vita economica dell’Italia. Non appena giurerà da Ministro, Zanonato decadrà dalla carica di Primo cittadino di Padova e sarà sostituito dal vicesindaco Ivo Rossi che guiderà l’amministrazione patavina fino alle prossime elezioni del 2014.



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