Avvocato cassazionista, sposato, un figlio, e figlio “d’arte”, Gianpiero D’Alia, il ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione del governo Letta, è nato a Messina il 22 settembre 1966. Suo padre è Salvatore D’Alia, deputato della Democrazia Cristiana prima e poi del CCD – Centro Cristiano Democratico tra il 1987 e il 2001. Proprio in quest’anno avviene il passaggio di testimone, con l’elezione di Gianpiero alla Camera dei deputati. Dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006, è stato sottosegretario all’Interno nel governo Berlusconi III. È riconfermato deputato nelle liste UDC in seguito alle elezioni del 2006 mentre nelle politiche del 2008 viene eletto senatore. In quelle del 2013 torna, sempre nelle fila dell’Udc, alla Camera dei deputati diventando vicecapogruppo vicario del gruppo di Scelta civica per l’Italia. Secondo il sito OpenCamera che monitora l’attività dei parlamentari, Gianpiero D’Alia è il senatore con il più alto tasso di produttività. Particolare clamore ha suscitato nel 2009 la sua proposta di legge sulla “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”, conosciuta anche come “ammazza-web” contestata da molti blogger tra cui Beppe Grillo, tanto che D’Alia ha dovuto precisare che quanto richiesto non corrispondeva a una censura a cui lui è contrario.