Emma Bonino è il ministro degli Esteri del nuovo governo guidato da Enrico Letta. Tante le sfide che la attendono alla Farnesina, una su tutte quella relativa al delicato caso dei due fucilieri italiani ancora in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Leader storico del Partito Radicale insieme a Marco Pannella, Emma Bonino è la seconda donna a guidare la diplomazia italiana dopo Susanna Agnelli nel 1995. Nota a livello internazionale per le sue missioni e per le battaglie a favore dei diritti civili, è nata a Bra, in provincia di Cuneo, il 9 marzo 1948. E’ stata eletta senatrice nell’aprile 2008 nelle liste del Pd, dopo essere stata dal 2006 già ministro nel secondo governo Prodi, responsabile per il commercio internazionale e le politiche europee. Tra le battaglie condotte in sede Onu, sono particolarmente note quelle contro la pena di morte e contro le mutilazioni genitali femminili: nel primo caso, durante il periodo della sua segreteria, il Partito Radicale decide di creare un’organizzazione ad hoc la cui priorità è quella di operare pressione sui governi affinché si possa arrivare alla soppressione della pena capitale. Nasce così, nel dicembre 1993, la celebre campagna internazionale “Nessuno Tocchi Caino”. Andando più indietro nel tempo, vediamo la Bonino eletta nel 1979 al Parlamento europeo, attraverso cui avvierà numerose campagne per i diritti civili nell’Europa centrorientale. In quello stesso periodo nasce anche il suo impegno per la creazione di una Corte Penale Internazionale (Cpi), sorta nel 2002, e di tribunali penali per i crimini di guerra. Tra le altre iniziative di tradizione radicale, quelle per la legalizzazione delle droghe e, nel 1986, la creazione del primo referendum contro il nucleare.



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