Una ricerca effettuata dall’associazione Uaar, l’Unione degli atei, agnostici e razionalisti e realizzata dalla Doxa, dice che dal 2014 a oggi, in cinque anni, il numero dei credenti cattolici sarebbe diminuito di oltre il 7%, mentre gli atei e gli agnostici sarebbero aumentati dal 10 al 15%. Ovviamente è una ricerca di parte, che guarda caso, effettuata dagli atei, li vede aumentare mentre i credenti diminuiscono. Non si tratta certo di manipolazione dei numeri, ma sarebbe interessante sapere che campione di persone è stata intervistata. Secondo Il fatto quotidiano che l’ha pubblicata in anteprima, “il campione su cui è stata svolta la ricerca è rappresentativo dell’intera popolazione italiana e le interviste sono state realizzate di persona e non attraverso mezzi multimediali”.
TASSARE GLI EDIFICI RELIGIOSI
Dal punto di vista territoriale il numero dei cattolici è meno del 50%, il 49,2%, nel nord ovest, al sud invece i credenti sono quasi l’80%, il 78,5%. Viceversa al nord ovest gli atei sono il 28,5 e al sud il 7,5%. Per quanto riguarda l’età invece, tra i 15 e i 34 anni i credenti cattolici sono poco più del 50% contro il 22%; aumentando l’età aumentano anche i credenti che tra gli over 50 anni sono il 76,9%. Curioso vedere come certe idee laiciste e anti cattoliche abbiano preso piede anche tra i credenti: il 54% del campione infatti si dice favorevole alla tassazione di tutti gli immobili della Chiesa, il 30% è favorevole alla tassazione degli enti religiosi da cui si ha un ricavato economico. Solo il 9% pensa sia giusto esentare da qualunque prelievo fiscale ogni tipo di istituzione religiosa. Infine più dell’83% degli intervistati è favorevole alla completa separazione fra Chiesa e stato e poco meno dell’80% dice di volere un governo che operi tenendo conto allo stesso modo dei valori dei credenti e di quelli dei non credenti.