Lunedì 13 maggio 2019, oggi si celebra Nostra Signora di Fatima: sono passati 102 anni dalle apparizioni e Papa Francesco su Twitter ha voluto celebrare la ricorrenza. «Maria, Vergine di Fatima, siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori. Custodisci la nostra vita fra le tue braccia, guida tutti noi nel cammino della santità», le parole del Pontefice sul social network, un messaggio di speranza e di amore. Ricordiamo che Bergoglio è stato il quarto Papa a visitare Fatima: in precedenza erano stati Paolo VI nel 1967, Giovanni Paolo II nel 1982, nel 1991 e nel 2000, Benedetto XVI nel 2010. Così Papa Francesco nell’omelia della messa celebrata sul sagrato del Santuario mariano: «Fatima è soprattutto questo manto di Luce che ci copre, qui come in qualsiasi altro luogo della Terra quando ci rifugiamo sotto la protezione della Vergine», riporta Famiglia Cristiana. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LA VITA “CAMBIATA” DI LUCIA
Suor Lucia fu l’unica dei tre pastorali a cui apparve la Madonna di Fatima a sopravvivere ben oltre la tremenda epidemia di broncopolmonite che fece strage di bambini poco dopo la Prima Guerra Mondiale, aumentata proprio dalla fame e carestia del tremendo periodo bellico. Lúcia de Jesus Rosa dos Santos però rimase in vita e fino al 2005 testimoniò con vibrante fede e preghiera quell’incontro e quella “pesante” fardello consegnatole dalla Madre di Dio attraverso i “tre segreti”. Conosciuta poi da tutto il mondo come Suor Lucia di Fátima, la piccola pastorella crebbe prendendo i voti tra le suore carmelitane: la sua vita era cambiata e fiorita dopo quelle apparizioni e a 16 anni già fu presa dalle “Figlie di Maria”, e decise di consacrarsi a Dio con il voto di castità perpetua tra le carmelitane. Lucia voleva addirittura recarsi a Roma per la canonizzazione di Santa Teresa del Bambino Gesù ma il vescovo le proibì il viaggio altrimenti dal passaporto si sarebbe svelata la sua vera identità: la fama della piccola “pastorella” di Fatima era già ben nota e fu poi solo nel 1948 riuscì ad entrare nell’Ordine del Carmelo. Incontrò tutti i Papi che la storia della Chiesa donò al mondo: da Paolo VI a Giovanni Paolo I, dal Santo Papa Giovanni Paolo II fino a futuro Benedetto XVI (quando ancora Ratzinger era il capo della Congregazione della Fede). Come riporta il portale “San Francesco”, «morirà nel 2005. Il suo corpo fu sepolto nel chiostro del Carmelo di Coimbra. Il 19 febbraio del 2006, un anno dopo la morte, il suo corpo fu deposto nella cappella a sinistra, guardando l’altare, della basilica di Nostra Signora del Rosario, accanto alla cugina Giacinta». (agg. di Niccolò Magnani)
IL PAPA E IL PROIETTILE GUIDATO DALLA MADONNA DI FATIMA
Era il 13 maggio quando in Piazza San Pietro il Pontefice divenuto Santo pochi anni dopo la sua morte venne attaccato in quell’attentato che tutto il mondo ancora ricorda: in diretta tv, Papa Giovanni Paolo II subì quei tremendi spari ravvicinati del “misterioso” Ali Agca e la Chiesa tremò di fronte alle forze del male riunite contro il testimone glorioso di Cristo in Terra. Nel libro “Una vita con Karol”, il cardinale Stanislaw Dziwisz segretario di Wojtyla ricorda con fulgida chiarezza quegli attimi e come in maniera miracolosa (non ci sono altri modi per definirlo) quei proiettili non colpirono gli organi vitali del Santo Padre. «A Fatima Giovanni Paolo II non aveva mai pensato nei giorni immediatamente successivi all’attentato. Solo più tardi, dopo essersi ripreso e aver riacquistato un po’ le forze, aveva cominciato a riflettere su quella a dir poco singolare coincidenza. Sempre il 13 maggio! Un 13 maggio, nel 1917, il giorno della prima delle apparizioni della Madonna a Fatima, e un 13 maggio il giorno in cui avevano tentato di ucciderlo», scrive nelle sue memorie il cardinale polacco. Celebre fu il racconto, anni dopo, dello stesso Papa Giovanni Paolo II di quel particolare momento in cui la vita gli è passata davanti (e forse anche il mistero del Terzo Segreto di Fatima): «Una mano ha sparato e un’altra ha guidato la pallottola» e da quel momento proprio quel proiettile venne incastonato nella corona della Statua della Madonna di Fatima. I medici non seppero mai spiegare come sia stato possibile che da quella traiettoria, la pallottola non abbia mai intaccato gli organi vitali: neanche il Papa se lo spiegava, anzi, si affidava a Chi quella “mano” pare proprio l’abbia utilizzata..(agg. di Niccolò Magnani)
13 MAGGIO, SI CELEBRA LA MADONNA DI FATIMA
Il 13 maggio la Chiesa Cattolica festeggia Nostra Signora di Fatima, la Beata Vergine Maria di Fatima. Il 13 maggio 1917 Lucia 10 anni, Giacinta di anni 7 e Francisco di 9 anni, tre piccoli pastorelli della piccola cittadina di Fatima in Portogallo assistono a un fatto miracoloso e assolutamente straordinario. Infatti, i tre racconteranno ai propri familiari e quindi al resto della popolazione di aver visto in una apparizione una Signora vestita di bianco scendere da una nube con in mano il classico rosario. Questa fu soltanto la prima apparizione in quanto la stessa Signora diede appuntamento ai tre pastorelli ogni giorno 13 dei successivi mesi fino ad arrivare a quello di ottobre. I tre pastorelli racconteranno delle tante parole che vennero detta dalla Beata Vergine il quale ha parlato loro di eventi futuri ed in particolare della ormai imminente fine della Prima Guerra Mondiale e di come il mondo avrebbe conosciuto molto presto anche un secondo conflitto mondiale dalle conseguenze ancora maggiormente devastanti. Inoltre la Beata Vergine Maria promise ai tre un evento prodigioso.
MADONNA DI FATIMA: IL MIRACOLO DEL SOLE
Una promessa che venne resa pubblica suscitando l’interesse delle persone e dei fedeli tant’è che il 13 ottobre dello stesso anno nel luogo dove solitamente avvenivano le apparizioni si radunò una grande folla che ebbe modo di assistere a quello che poi sarà etichettato come il miracolo del sole. In particolare nonostante quella fosse una giornata particolarmente nuvolosa e soprattutto piovosa all’improvvisa vi fu uno squarcio nel cielo con le nubi che si diradarono e con un sfera di sole che apparve proprio nella zona dove erano presenti i tre pastorelli. Tuttavia ci vollero degli anni prima che la Chiesa accettò queste apparizioni e nello specifico soltanto nel 1930 venne autorizzato il culto della Madonna di Fatima. Il 13 maggio del 1967, il santuario a Fatima che fu fatto costruire venne visitato per la prima volta da papa Paolo VI come segnale forte del riconoscimento di quanto avvenuto.
Il giorno del 13 maggio per il calendario romano cattolica non si commemora soltanto la Beata Vergine Maria di Fatima ma anche San Servazio che è vescovo di Tongres, sant’Agnese, la beata Gemma, sant’Andrea Uberto Fourmet che è stata un sacerdote e soprattutto fondate delle Figlie della Croce.
I SEGRETI DI FATIMA
La Madonna di Fatima è anche nota per i cosiddetti “segreti” che la Santa Madre di Dio affidò ai pastorelli portoghesi: quello comunemente definito “primo segreto di Fatima“, riguarda la visione dell’Inferno, descritto come “un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell’incendio[…]. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo (nella prima apparizione), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore. Il secondo segreto di Fatima riguarda lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, pre annunciato ben 25 anni prima: «Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace». (a cura di Niccolò Magnani)
IL TERZO SEGRETO E PAPA GIOVANNI PAOLO II
In ultima analisi, il terzo segreto di Fatima consegnato da Suor Lucia direttamente a tutti i Pontefici che si sono susseguiti fino a Giovanni Paolo II che lo reso noto il 23 maggio del 2000: «Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva grandi fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo intero; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo, indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo (“qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti”), in una luce immensa che è Dio, un vescovo vestito di bianco (“abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”), altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi, come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino». Fu proprio Giovanni Paolo II a raccontare negli ultimi anni della sua vita che proprio la Vergine di Fatima gli salvo la vita il giorno del tremendo attentato avvenuto in Piazza San Pietro nel 1981, guarda caso, proprio il 13 maggio. (a cura di Niccolò Magnani)