Si è spento in una clinica romana all’età di 85 anni il poeta Elio Pagliarani, membro del “gruppo ‘63”, del quale hanno fatto parte altri scrittori come Umberto Eco, Aldo Palazzeschi, Edoardo Sanguinetti e Nanni Balestrini. Nato a Viserba, una frazione di Rimini, il 25 maggio del 1927, Pagliarani si laurea in Scienze politiche e si trasferisce a Milano negli anni Quaranta, dove lavora presso diverse riviste e giornali. Negli anni Cinquanta è redattore dell’Avanti, mentre negli anni Sessanta si sposta nella capitale, dove per circa trent’anni, fino al 1991, abiterà nello storico indirizzo di via Margutta 51. Pagliarani collaborerà con le più importanti riviste del secondo Novecento, come Quindici, Il Menabò, Il Verri, Nuovi Argomenti e Officina. Nel 1971 fonda e diventa direttore della rivista Periodo Ipotetico, continuando però a far parte della redazione di Nuova Corrente. Dal 1968 diventa anche critico teatrale per Paese Sera. La sua prima raccolta di poesie è del 1954, dal titolo Cronache e altre poesie. Nel 1959 pubblica invece Inventario privato e Progetti per la ragazza Carla. E’ invece del 1964 Lezione di fisica, mentre proprio in questo periodo comincia a comporre il suo secondo romanzo in versi, La ballata di Rudi, la cui edizione definitiva arriverà solo nel 1995. Una delle ultime produzioni è invece La bella addormentata. Elio Pagliarani si è spento in una clinica romana all’età di 85 anni. Il cosiddetto Gruppo 63 è invece un movimento letterario definito di neoavanguardia che si formò nell’ottobre del 1963 a Palermo, dalla volontà di diversi intellettuali contrari alle produzioni letterarie dell’epoca. Così, dopo essersi riuniti in precedenza a Solunto, il Gruppo ’63 vide la luce nel mese di ottobre, rifacendosi alle idee del marxismo e alla teoria dello strutturalismo. Il gruppo non ebbe mai però un suo manifesto ed era contraddistinto da una totale libertà contenutistica da parte dei coloro che ne facevano parte, senza un preciso filo rosso. Negli ambienti letterari, il gruppo suscitò un notevole interesse ma anche diverse polemiche, visto il modo con cui spesso si scagliava contro autori già fortemente affermati all’epoca. 



Solo per citarne qualcuno, facevano parte del cosiddetto Gruppo 63 Nanni Balestrini, Renato Barilli, Furio Colombo, Umberto Eco, Giorgio Manganelli, Enrico Filippini e lo stesso Elio Pagliarani.

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