E’ scomparso stanotte, all’età di 63 anni, il semiologo Omar Calabrese, stroncato da un infarto mentre si trovava davanti alla televisione con la moglie nella sua abitazione di Monteriggioni. Nato il 2 giugno del 1949, Calabrese si è laureato in Storia della lingua e, dopo essere stato insegnante di Semiologia delle arti all’Università di Bologna e visiting professor presso l’École des hautes études di Parigi e presso le Università di Bilbao, Barcellona, Aarhus, Yale, Harvard, Berlino, Bogotà, Buenos Aires, Zurigo, Salonicco, Mannheim, Lisbona e Bucarest, era professore di Teoria della Comunicazione presso l’Università di Siena. Omar Calabrese è stato anche Consigliere comunale a Bologna, Assessore alla Cultura del Comune di Siena, Consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’editoria e la comunicazione e presidente dell’Associazione italiana di studi semiotici e della Fondazione mediateca regionale toscana. Inoltre, nel corso della sua carriera , Calabrese ha diretto diverse riviste, come Alfabeta, Rivista illustrata della comunicazione e Metafore, e ha anche collaborato a numerosi periodici culturali, tra cui Casabella, Viceversa, Estudios semioticos, Versus-Quaderni di studi semiotici. Calabrese, oltre ad aver fondato anche Carte Semiotiche, è stato anche giornalista e collaboratore per diverse testate e emittenti televisive, come il Corriere della Sera, Panorama, El pais, La Repubblica e l’Unità, ma ha anche curato diversi programmi e esercitato critica televisiva per le reti Mediaset, Rai e Tve. Infine, Calabrese ha curato anche i contenuti culturali per le Esposizioni Universali di Brisbane, Vancouver, Genova, Siviglia e Hannover. Autore di numerose pubblicazioni, i suoi libri sono oggi tradotti in dieci lingue. Nel 2010, Omar Calabrese ha ricevuto il Prix Bernier dell’Accademia di Francia, il riconoscimento per il miglior libro d’arte dell’anno, L’art du trompe-l’oeil. Calabrese è morto nella serata di ieri, intorno alle 22,30, all’età di 63 anni, stroncato da un infarto mentre si trovava nella sua abitazione di Monteriggioni insieme alla moglie.
A riferirlo sono stati Maurizio Boldrini, suo collaboratore, e la professoressa Gabriella Trezzini, docente all’Università di Siena, dove lo stesso Calabrese insegnava.