Grande amico personale di Papa Giovanni Paolo II, è scomparso ieri sera dopo lunga malattia il cardinale Jozef Glemp. Era stato a capo della chiesa cattolica polacca dal 1981 al 2009 quando aveva lasciato per raggiunti limiti di età e soprattutto per la malattia che lo aveva colpito. Ancora recentemente era stato sottoposto a uno dei tanti interventi al polmone. In una lettera aveva espresso i dubbi se era il caso di continuare a curare una persona anziana come lui, ma aveva altresì detto come i medici fossero convinti che si dovesse continuare a curarlo. Glemp aveva preso il posto dello storico primate di Polonia Wyszynski alla sua scomparsa e aveva guidato la chiesa polacca nel suo periodo più difficile, all’indomani del colpo di Stato del generale Jaruzelski che aveva cercato di sopprimere la rivolta popolare guidata dal sindacato Solidarnsoc contro il regime comunista. Aveva visto cadere il muro di Berlino e il suo paese tornare finalmente alla democrazia e alla libertà. Durante il regime del generale Jaruzelksi aveva chiesto apertamente di rinunciare a qualunque tentativo di guerra contro i militari, di rinunciare a lotte fratricide perché la vita umana era il valore più importante di tutti. In uno storico messaggio aveva infatti detto: “Io stesso mi appellerò alla ragione anche a prezzo di ricevere insulti e chiederò, dovessi andare scalzo e in ginocchio: non combatta polacco contro polacco”. Per alcuni esponenti polacchi queste parole furono giudicate come arrendevolezza nei confronti del regime militare e fu aspramente criticato. Nel 2000 in un altro storico messaggio lui stesso chiese scusa ai polacchi per il suo atteggiamento dopo l’introduzione della legge marziale e per non essere riuscito a salvare la vita del sacerdote Popieluszko che venne massacrato di botte dai poliziotti del regime militare. Il regime aveva sfruttato in modo propagandistico il suo tentativo di mediazione, dichiarando che fosse schierato a sostegno del regime militare, ma in realtà Glemp fu sempre dala parte della popolazione. Nonostante la dura malattia che lo aveva colpito da tempo aveva continuato a interessarsi della vita della chiesa e della Polonia nel modo più attivo che potesse.



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