Tra i primi a commentare la morte dello scrittore napoletano Marcello D’Orta c’è il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “La scomparsa del maestro e scrittore Marcello D’Orta ci addolora molto – scrive il primo cittadino partenopeo in una nota – Sapevamo che lottava con tutte le sue forze contro il male che l’aveva colpito un anno e mezzo fa e speravamo tutti che riuscisse a sconfiggerlo. A nome dell’intera amministrazione comunale esprimo le più sentite condoglianze alla moglie Laura e al figlio Giacomo”. Antonio Pentangelo, presidente della Provincia del capoluogo campano, ha invece detto che la scomparsa dello scrittore “colpisce ed emoziona tutta la comunità della provincia di Napoli, teatro dei suoi racconti e delle sue analisi. Il professore nei suoi scritti ha saputo raccontare in maniera unica ed originale i chiaroscuri della napoletanità – aggiunge Pentangelo – dipingendo con grandissima umanità e sagacia uno spaccato metropolitano complesso attraverso la voce dei più piccoli, vere cartine di tornasole delle grandi contraddizioni culturali di un territorio ma anche protagonisti di grandiose riflessioni. Alla famiglia tutta, a nome dell’intera amministrazione provinciale, la nostra vicinanza ed il più sentito cordoglio”. Un’altra reazione alla morte di Marcello D’Orta è quella di don Luigi Merola: “Con la sua intelligenza la sua umanità e la sua umiltà ha saputo leggere nel cuore dei bambini – ha detto – Marcello è stato sicuramente uno dei figli migliori di Napoli ed ora le istituzioni dovrebbero ricordarlo adeguatamente. Credo che che non sia valorizzato per quanto meritava e per il suo essere sempre accanto ai fanciulli”.

E’ scomparso a soli 60 anni di età lo scrittore napoletano, da qualche tempo malato di tumore. Marcello D’Orta, ex maestro elementare, ma noto soprattutto come scrittore. Era diventato famoso grazie al libro “Io speriamo che me la cavo”, testimonianza dei suoi anni di insegnamento, da cui era stato tratto anche un film con protagonista Paolo Villaggio e diretto da Lina Wertmüller. Il libro, un grande successo editoriale con oltre un milione di copie vendute, era uscito nel 1990 e raccoglieva temi scritti dai suoi ragazzi della scuola elementare di Arzano in provincia di Napoli. Un ritratto realista, simpatico, spontaneo tra umorismo e dialetto e tanti errori grammaticali, insomma la vita quotidiana di tanti bambini spesso alle prese con una realtà difficile. Marcello D’Orta è scomparso questa mattina presto, da due anni soffriva di tumore. Il figlio, padre Giacomo, sacerdote della congregazione religiosa dei Minimi di San Francesco di Paola, ne ha dato notizia. Marcello D’Orta lascia la moglie Laura oltre al figlio. Profondamente religioso, di una fede semplice e vivace, era stato impegnato fino ai suoi ultimi giorni a scrivere un libro su Gesù, sorta di testamento spirituale che si spera veda la luce. I funerali saranno celebrati domani alle ore 12 nella Basilica di San Francesco di Paola, in piazza Plebiscito a Napoli, e l’omelia sarà tenuta proprio dal figlio, Giacomo. Il sussidiario.net aveva avuto modo di intervistarlo più volte, sia su problematiche legate al mondo della scuola sia sulla difficile realtà della sua regione, ad esempio camorra e malavita. Ne conserviamo il ricordo di una persona sempre disponibile e affettuosa, simpatica e realmente appassionata alla sua vita e a quella degli altri, specialmente le persone più bisognose e in situazioni difficili.