È morto Josè Luis Sampedro, divenuto famoso soprattutto perché è uno degli ideologi del movimento degli “indignados” del 15-M. L’economista e umanista si è spento all’età di 96 anni, ieri a Madrid, ma per espresso desiderio del defunto, la notizia della scomparsa è stata annunciata oggi dopo la sua cremazione, come ha precisato la vedova Olga Lucas, con la quale nel 2011 ha pubblicato il romanzo “Cuarteto para un solista”.



Nato a Barcellona il 1 febbraio 1917, cresciuto a Tangeri, diventa professore di struttura economica dal 1955 presso gli atenei di Madrid e Barcellona. È anche economista del Banco Exterior, è stato un noto e apprezzato autore tanto di testi economici quanto di romanzi (il primo “La statua di Adolfo Espejo” fu scritto nel 1934 ma pubblicato solo nel 1994). Nel 1985 pubblicò “Il sorriso dell’etrusco”, romanzo che in Spagna ha venduto oltre 400.000 copie: racconta la storia di Salvatore, vecchio contadino calabrese ed ex partigiano, che si trasferisce a Milano per curarsi, che ritroverà una dimensione affettiva a lungo negata grazie al nipotino Bruno.



Considerato uno degli intellettuali spagnoli più conosciuti nel mondo, Sampedro è stato oppositore del neoliberismo e del capitalismo selvaggio, nell’Occidente contemporaneo, vedendo tutti i segni di una decadenza morale e sociale: nel 2009 ha pubblicato “Economia humanista – Algo mas que cifras” per poi appoggiare appieno la protesta degli Indignados due anni più tardi (suo il prologo spagnolo al celebre libro di Stephane Hessel “Indignatevi!”).

Nominato senatore per designazione reale nella prima legislatura post-franchista (1976-79), dal 1990 era membro dell’Accademia Reale Spagnola. Nel 2011 fu insignito del Premio Nazionale delle Lettere spagnole.