E’ morto ieri, all’età di 91 anni, Hiroo Onoda, l’ex soldato giapponese noto per aver sempre rifiutato l’idea che la seconda guerra mondiale fosse finita e per essersi arreso solamente trent’anni dopo, nel 1974. Onoda è deceduto a causa di un infarto in un ospedale di Tokyo dove era stato ricoverato dal 6 gennaio a seguito di una insufficienza cardiaca. Nato nel marzo del 1922, venne inviato con altri soldati nel dicembre del 1944 sull’isola filippina di Lubang con il compito di ostacolare l’avanzata nemica. Poco dopo, nel febbraio 1945, un attacco nemico sterminò gran parte delle milizie giapponesi presenti sull’isola, ma Onoda riuscì a nascondersi sulle montagne insieme a tre commilitoni. Uno di loro abbandonò presto il gruppo e si arrese nel 1949, informando la diplomazia giapponese della presenza degli altri soldati sull’isola. Il governo tentò di convincerli a rientrare, inviando loro lettere e foto dei familiari per informarli della fine della guerra, ma i tre ritennero falsi quei documenti e decisero di rimanere a Lubang per continuare a combattere la popolazione locale. I due commilitoni di Onoda morirono in diversi scontri a fuoco, mentre lui, dichiarato deceduto nel 1959, si convinse della fine del conflitto solo nel 1974. Negli anni successivi scrisse anche un libro sugli anni trascorsi sull’isola filippina, dove tornò nel 1996 per donare diecimila dollari a una scuola elementare.



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