Tantissimi i premi e riconoscimenti che Virna Lisi, l’attrice morta questa mattina all’età di 78 anni, ha ricevuto nel corso della sua brillante carriera. Dal David di Donatello al Nastro d’argento, dal Globo d’oro al Ciak d’oro: nel 1980 con il film “La cicala” le è stato assegnato il David di Donatello come migliore attrice protagonista, stesso premio nel 1983 con “Sapore di mare” come migliore attrice non protagonista. Tre candidature al David di Donatello nel 1990, nel 1995e nel 1996 con Va dove ti porta il cuore si aggiudica un altro David come migliore attrice protagonista. Poi nel 2009 arriva un altro David alla carriera. Sei Nastri d’argento grazie ai film “Al di là del bene e del male”, come migliore attrice non protagonista, “Sapore di sale”, “Buon Natale…buon anno”, “La Regina Margot”, “Va dove ti porta il cuore” e “Il più bel giorno della mia vita”. E ancora con “Va dove ti porta il cuore”vince il Globo d’oro come migliore attrice, mentre nel 2004 ne riceve una alla carriera. Tre grolla d’oro, due come migliore attrice e un premio alla carriera, con “Al di là del bene e del male” e “La cicala”. Nel 2002 viene assegnato il Ciak d’oro premio alla carriera. Al Festival di Cannes, nel 1994, viene premiata come migliore interpretazione femminile con il film “La regina Margot”. Non manca nel 1994, sempre con “La Regina Margot” il premio César come migliore attrice non protagonista. Nel 2005 vince il Taormina Arte Awards e nel 2012 al Bari Internetional Film Festival si aggiudica il premio Fellini 8 e mezzo per l’eccellenza artistica.
Oltre ai tantissimi film di cui è stata protagonista nella sua lunghissima carriera, l’attrice viene ricordata anche per un Carosello del 1958 sul dentifricio Chlorodont. Una bellissima Virna Lisi, elegante, con i capelli biondi raccolti e un cappello, che parla con il suo interlocutore della bellezza delle donne. “La bella donna è un mortale veleno”, recita l’attrice. “Lei ci scherza su perché è una bella donna, ma se lo fosse un po’ meno. Se fosse addirittura bruttina?”, le domanda il suo interlocutore. “Mi sono sempre consolata pensando che le donne brutte invecchiano meglio delle belle donne. Esse passano dall’ombra all’oscurità. Le donne brutte quando vedono una bella donna, non la vedono neanche…”E quando nello spot chiede se avesse detto qualcosa di sbagliato, le viene risposto: “Con quella bocca può dire ciò che vuole”. Uno slogan divenuto ormai celebre.
Dopo le esperienze degli anni ’50 e ’60, Virna Lisi torna a Roma alla fine degli anni Settanta e riprende la sua carriera girando film in Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna e anche in alcune produzioni hollywoodiane girate in Europa: “La ragazza e il generale” di Pasquale Festa Campanile, “Il segreto di Santa Vittoria accanto ad Anthony Quinn, Anna Magnani e Valentina Cortese, “L’albero di Natale e ancora: “La statua di Rodney Amateau, “Il serpente. Nella metà degli anni Settanta interpreta accanto a Franco Nero il ruolo di suor Evangelina nel film “Zanna Bianca” e “Il ritorno di Zanna Bianca” diretti da Lucio Fulci, “Al di là del bene e del male” di Liliana Cavani, dove interpreta la parte di Elisabeth Nietzsche. Nel 1979 recita nel film “Ernesto” di Salvatore Saperi, interpretando la madre del protagonista. Poi recita in “Bugie bianche” e in “La cicala di Alberto Lattuada. Nel 1982 ritorna a girare un film ad Hollywood: “La donna giusta” diretta da Paul Williams. Nel 1983 recita nel film “Sapore di mare” di Carlo Vanzina. Poi, l’anno successivo, recita in “Amarsi un po’”, sempre di Carlo Vanzina. Negli anni Ottanta oltre al cinema, si dedica anche alla televisione, prendendo parte a molti sceneggiati e telefilm Rai: “e la vita continua”, “Cristoforo Colombo”, “Se un giorno busserai alla mia porta”e tanti altri.
Alla carriera cinematografica, Virna Lisi ha sempre affiancato quella televisiva, basti pensare che la sua prima apparizione sul piccolo schermo risale al 1957: la Lisi era Elizabeth Bennet al fianco di Franco Volpi nello sceneggiato televisivo “Orgoglio e pregiudizio” di Daniele D’Anza. Negli anni duemila l’attrice ha partecipato a numerose serie di successo, come “Le ali della vita”, prima e seconda stagione, per la regia di Stefano Reali. Nella fiction Virna Lisi interpretava l’algida Suor Alberta, al fianco di Sabrina Ferilli. Ha lavorato anche con Cinzia Th. Torrini in “Piccolo mondo antico” e dal 2001 al 2003 ha fatto parte del cast di “Il bello delle donne” di Maurizio Ponzi. È stata la protagonista delle serie “Caterina e le sue figlie”, “Caterina e le sue figlie 2” e “Caterina e le sue figlie 3”. Virna Lisi ha recitato anche una piccola parte in “L’onore e il rispetto” di Salvatore Samperi, nei panni della nonna di Gabriel Garko. Negli ultimi anni ha lavorato ne “Il sangue e la rosa, “La donna che ritorna, “Baciamo le mani – Palermo New York 1958” e “Madre, aiutami”. Gli ultimi progetti televisivi a cui stava partecipando sono stati le fiction Mediaset “È la mia famiglia”, le cui riprese sono iniziate in autunno, e la quarta stagione de “Il bello delle donne, le cui riprese sarebbero dovute iniziare tra la fine del 2014 ed i primi mesi del 2015.
Negli anni Sessanta, dopo il matrimonio con l’architetto romano Franco Pesci e la nascita nel 1962 del figlio Corrado, Virna Lisi annuncia il suo ritiro dalle scene: cambierà idea dopo un anno, invogliata dal marito e ricominciando dalla televisione, recitando in alcuni sceneggiati, tra i più seguiti, della Rai, quali “Il caso Maurizius”, “Cenerentola” e “Una tragedia americana. Dopo il successo ottenuto in tv, ritorna al cinema, con diverse commedie all’italiana di successo: “Sua Eccellenza si fermò a mangiare” di Mario Mattoli in cui recitò a fianco di Totò, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello e “Un militare e mezzo” di Steno con Aldo Fabrizi e Renato Rascel, “Il giorno più corto di Sergio Corrucci. In contemporanea si dedica anche al teatro diretta da grandi nomi: Giorgio Strehler e Luigi Squarzina. Inizia a lavorare a diversi film francesi e ottiene così successo anche in Francia, con “Eva di Joseph Losey, “Il delitto Duprè” e “Il tulipano nero” entrambi diretti da Christian –Jaque, e ancora: “Agente Coplan: missione spionaggio di Maurice Labro. Nello stesso periodo le viene proposto di interpretare la bond-girl nel film A007, dalla Russia con amore (1963) al fianco di Sean Connery, ma lei rifiuta e poi se ne pente. La parte viene assegnata a un’altra attrice italiana: Daniela Bianchi. Comincia, dalla metà del decennio, a comparire anche in pellicole d’autore, interpretando Milena in “Signore&signori” nel 1966 di Pietro Germi, il film viene premiato con la Palma d’oro al Festival di Cannes del 1966. Nello stesso periodo vola ad Hollywood, dove firma un contratto di sette anni con la Paramount e si trasferisce a Los Angeles con il marito e il figlio. Interpreta il suo primo film hollywoodiano: “Come uccidere vostra moglie” del 1965 con Jack Lemmon e Terry-Thomas per la regia di Richard Quine, film che ottiene un grande successo. Nel 1968 le viene assegnato il ruolo di protagonista per il film “Barbarella” diretto da Roger Vadim, ma l’attrice lo rifiuta e torna in Italia. Nello stesso periodo rifiuta anche di apparire nuda per la copertina di Playboy. Questo è il periodo in cui Frank Sinatra si innamora dell’attrice, ma lei rifiuta le sue avances, fedele al marito. (Serena Marotta)
Nata ad Ancona l’8 novembre 1936 e poi trasferitasi poi a Roma, Virna Pieralisi, questo il vero nome di Virna Lisi, è stata scoperta all’età di soli 14 anni per la sua bellezza ed il suo naturale talento recitativo. Nonostante il padre non fosse d’accordo cominciò appena adolescente la sua carriera da attrice. La notorietà arriva negli anni Sessanta con le commedie che la vedono protagonista al fianco di Alberto Sordi ma lavorò successivamente anche con Totò, Tognazzi, Vianello e Fabrizi. Negli ultimi anni si era quasi completamente dedicata alla fiction. Tra i maggiori successi Caterina e le sue figlie e L’onore e il rispetto. Oltre ai riconoscimenti (sei Nastri d’Argento, un Grand Prix a Cannes e due David di Donatello) Virna Lisi verrà ricordata per la sua classe senza tempo e un fascino che non si era minimamente scalfito con il passare degli anni.