Aveva 90 anni ed era l’ultimo leader comunista della storia della Polonia. Il generale Wojciech Jaruzelski fu l’autore del colpo di Stato militare che mise fine all’esperienza del sindacato Solidarnosc, il tentativo estremo dei comunisti filo sovietici di fermare il cambiamento in atto che da lì a pochi anni avrebbe portato al crollo del muro di Berlino e alla fine del comunismo stesso. Era nato il 6 luglio 1923: nel 1939 la sua famiglia fuggì in Lituania dopo l’accordo nazista-sovietico ma vennero deportati in un gulag in Siberia dove il padre trovò la morte. Si unì però all’esercito sovietico contro l’invasione tedesca e tornato in Polonia divenne generale. Nel febbraio 1981 venne nominato primo ministro della Polonia e alcuni mesi dopo segretario del Partito comunista, dichiarando la legge marziale nel dicembre di quell’anno. Ci fu un tentativo di processarlo dopo la caduta del comunismo, ma l’età e i problemi di salute lo salvarono da qualunque processo. Il suo colpo di stato storicamente è stato giudicato come il male minore di fronte a una possibile invasione sovietica. 



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