Dopo la strega di Erba, avvenuta l’11 dicembre 2006, la testimonianza di Mario Frigerio si rivelò fondamentale per incastrare Olindo Romano, protagonista del massacro insieme alla moglie Rosa Bazzi. “Quando si è aperta la porta è apparsa una persona che ho riconosciuto e mi sono chiesto cosa ci facesse lì – disse Frigerio, scomparso questa notte a causa di una malattia incurabile – Anche mia moglie lo ha visto. Era il mio vicino di casa, Olindo Romano. Mi guardava fisso, con due occhi da assassino. Uno sguardo che non riuscirò mai a dimenticare nella mia vita”. Sono parole strazianti quelle pronunciate dall’uomo, che in tribunale ha ricostruito dettagliatamente quanto avvenuto quel giorno in cui persero la vita quattro persone, compresa sua moglie, Valeria Cherubini: “Olindo mi ha preso per il collo e mi ha picchiato sullo zigomo, ho sentito un dolore fortissimo, un male terribile – aggiunse Frigerio -. Olindo mi teneva giù con la forza e con il peso del suo corpo. Avevo la faccia a terra e lui era a cavalcioni su di me. Ho visto che tirava fuori un coltello, mentre sentivo mia moglie gridare ‘no, no’, e poi subito dopo ‘aiuto, aiuto'”. Anche Frigerio venne gravemente ferito al collo, ma si salvò grazie a una malformazione congenita che impedì che il coltello recidesse la carotide. “Mi ha tagliato la gola – disse riferendosi ancora a Olindo Romano -. Non riuscivo più a reagire, non ho sentito più niente. Volevo chiamare aiuto, ma non ero in grado di muovermi, sentivo il sangue che usciva, volevo andare da mia moglie ma ero paralizzato. A un certo punto il fuoco si è fatto più forte, in quel momento ho pensato: o muoio dissanguato o muoio bruciato”.



E’ morto questa notte Mario Frigerio, 73 anni, l’unico sopravvissuto alla strage di Erba avvenuta l’11 dicembre del 2006. Malato da tempo, si è spento presso la Fondazione Giuseppina Prina del comune lombardo. Frigerio, che lascia i figli Elena e Andrea, era scampato al massacro compiuto da Olindo Romano e Rosa Bazzi nell’appartamento di una corte ristrutturata nel centro della cittadina di Erba: persero invece la vita sua moglie, Valeria Cherubini, insieme alla vicina di casa Raffaella Castagna, il figlio di appena due anni Youssef Marzouk e la nonna del piccolo, Paola Galli, tutti uccisi a colpi di coltello e spranghe. Lo stesso Frigerio venne ferito gravemente al collo, ma riuscì a sopravvivere perché creduto morto dagli assassini. Da poco più di due settimane, Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo in via definitiva, non sono più in isolamento: entrambi hanno infatti finito di scontare i tre anni di isolamento diurno previsti dalla sentenza emessa il 26 novembre 2008 dalla Corte d’Assise di Como e confermata in appello e dalla Cassazione.



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