Come riporta Repubblica.it i funerali di Laura Antonelli si terranno non prima di giovedì prossimo nella Chiesa di Santa Maria del Rosario di Ladispoli e saranno ufficiati dal parroco e amico di Laura Don Alberto Mazzola. Questo ha così raccontato: “Era una persona fragile, ma molto devota. Da anni non frequentava più la Chiesa. Fino a qualche anno fa invece venivea spesso anche di pomeriggio solo per scambiare due chiacchiere anche se era molto schiva e introversa”. Sempre come raccontato dalla versione online del famoso quotidiano pare che Laura Antonelli in casa non avesse televisore e libri, ma che passasse le sue giornate ad ascoltare radio religiose e per le strade non la si vedeva ormai da anni. Per volontà della stessa Laura Antonelli non sarà allestita la camera ardente.
La scomparsa di Laura Antonelli ha sicuramente colpito tutti anche e soprattutto per come era cambiata la sua vita negli ultimi anni dopo la fine della sua carriera. Come riporta IlMattino.it ci sono delle persone che però Laura avrebbe voluto chiamare prima della triste dipartita. L’ha scritto in un biglietto che ha lasciato, lo racconta l’assessore ai servizi sociali di Ladispoli, Roberto Ussia che ha sottolineato come si stia mobilitando per cercare il fratello dell’Antonelli in Canada. Le tre persone in questione erano il fratello Claudio, parroco di Ladispoli, Claudia Koll e l’amico Lino Banfi.
Donna dalla straordinaria bellezza nonché icona sexy degli italiani negli anni Settanta ed Ottanta, l’attrice Laura Antonelli si è spenta nella propria casa di Ladispoli a 73 anni. Laura Antonelli viene ricordata soprattutto per l’interpretazione nel film Malizia, ma in realtà ha dimostrato di essere persona di grande acume nonché capace di affrontare diverse difficoltà nel corso della propria vita. Tra le frasi più significative dette da Laura Antonelli, ricordiamo il laconico commetto rispetto all’appello di Lino Banfi per un aiuto nei suoi confronti: “Dimenticatemi! La vita terrena non mi interessa più” oppure “Vivo con quanto mi basta, il tempo del lusso è finito per sempre. Non mi servono più ville, panfili e bella vita”. Negli anni ottanta ad un giornalista che gli chiese del film Malizia sottolineò: “In fondo ci spogliamo tutti, una volta al giorno” ed infine “Forse non ero tagliata per fare l’attrice. Non ero preparata ad affrontare quella carriera, il successo, la popolarità, quell’ambiente, con le illusioni e le delusioni. Sono sempre stata una persona semplice, timida”.
La notizia della morte per infarto nella sua casa di Ladispoli ha shoccato un po’ tutti nel mondo del cinema e della cultura italiana: Laura Antonelli infatti era molto di più della semplice icona femminile degli anni ’70 e ’80, era una brava attrice tanto famosa quanto tormentata. Come spesso accade quando vengono a mancare personaggi famosi, la rete e i media fanno a gara per raccontare da un lato le particolarità della morte e dall’altra a “santificare” la vittima con i ricordi più belli. Cosa del tutto giusta, ma è anche giusto sottolineare quanto negli ultimi anni l’immagine dell’attrice di origini dalmate fu molto turbata dalle molte voci scandalistiche e giudiziarie che contribuirono di certo al ritiro dell’Antonelli dalla scena pubblica, rintanandosi nella casa di Ladispoli in maniera solitaria. Un autore su tutti però, Simone Cristicchi (), in un recente suo album “Album di famiglia” uscito due anni fa, ha avuto il coraggio di raccontare, in un suo pezzo, la storia dell’attrice, mostrando senza peli sulla lingua la cattiveria e l’ingiusta messa in croce da parte dell’opinione pubblica sulle vicende capitate a Laura Antonelli. La canzone si chiama “Laura” e lo stesso Cristicchi racconta: «la sua vicenda mi ha toccato molto: una donna, peraltro scagionata da una sentenza che le ha levato di dosso le accuse, che ha patito mille sofferenze per colpa della morale comune che ci mette un escono a metterti in croce. Alcuni che l’hanno conosciuta di recente mi hanno raccontato la sua storia e ho fatto subito il testo: “Ora i muri della villa/sono targhe alla memoria/ora scorrono i titoli di coda/cammini libera e ti perdi fra la gente”. Lei ha apprezzato ma, in linea con la sua filosofia di vita, non mi ha voluto incontrare». Essendo parole di due anni fa, aumentano di valore e non sono di certo il frutto di un dolce ricordo postumo, ma raccontano la realtà dei fatti.
Dopo lo shock di stamattina che attraversato l’intero mondo del cinema alla notizia della morta improvvisa di Laura Antonelli nella sua casa di Ladispoli, arrivano le prime notizie relativi alle prime reazioni di colleghi e amici. La stessa attrice – racconta Tgcom 24 chiedendo a chi è giunto per i primi soccorsi – avrebbe lasciato un foglietto in cucina che recitava: “in caso di un mio malore, avvisate Lino Banfi, Claudia Koll, Gino Ciogli (ex sindaco di Ladispoli) e tutti i miei colleghi”. Di certo, tra gli attori più legati a lei, e non solo per un breve flirt in passato, è Lando Buzzanca che in un intervista a Adnkronos afferma: «Era una bella creatura, era molto femminile. Ed è questo che attraeva il grande pubblico, non è riuscita a gestirsi al meglio e si è fatta circondare da gente incredibile e piena di droga. È un vero peccato, era una femminissima, rimpiango la ragazza che era, quella che è diventata non mi interessa». Buzzanca racconta poi anche di un piccolo flirt avuto con l’attrice di origini dalmate (suo vero nome infatti era Laura Antonaz) e che comunque in generale sono stati molto amici: «il 24 agosto compio 80 anni, avrei tanto voluto invitarla». I due attori hanno spesso lavorato insieme in passato, tra gli altri si ricordano film come “Il merlo maschio” o “All’onorevole piacciono le donne”.
È stata trovata stamattina all’età di 74 anni la famosa attrice Laura Antonelli, nella sua casa di Ladispoli, pare dalle prime ricostruzioni per un improvviso malore. Laura Antonaz, vero nome di Laura Antonelli, era molto amata tra colleghi e amici, che durante gli ultimi difficili anni hanno cercato di aiutarla. Tra i più sconvolti e commossi dei suoi amici, è certamente Lino Banfi, che raggiunto da Ansa ha affermato: «Una grande fragilità e un’altrettanto grande bontà. La sua morte mi rattrista enormemente e mi fa restare con l’angoscia di non averla aiutata abbastanza, un’attrice così bella e brava non doveva finire così». Collega in molti dei film cult tra gli anni settanta e ottanta, negli ultimi anni Banfi aveva tentato in molti modi di sostenere la sua amica: qualche tempo fa infatti l’attore pugliese aveva lanciato un appello pubblico per aiutare la Antonelli, che viveva con 510 euro di pensione e l’aiuto dei pochi amici rimasti. Ma la stessa attrice aveva dichiarato successivamente di non essere aiutata ad alcun aiuto del genere, «la vita terrena non mi interessa più». Oggi la conclusione più triste di questa vicenda.
E’ morta all’età di 74 anni Laura Antonelli. Da tempo l’attrice si era ritirata nella sua casa di Ladispoli, dove questa mattina la domestica ha trovato il corpo ormai senza vita. Giunti sul posto, i sanitari del 118 non hanno potuto far altro che dichiararne il decesso. Laura Antonaz, vero nome di Laura Antonelli, raggiunse l’apice della popolarità tra gli anni Settanta e Ottanta: iniziò a recitare in film erotici come “Malizia” di Salvatore Samperi, destinato a diventare un cult del genere italiano portando fama e successo all’attrice che ottenne anche il Nastro d’Argento alla migliore attrice protagonista. Recitò poi in pellicole d’autore come “Trappola per un lupo” di Claude Chabrol, dove conobbe tra l’altro Jean-Paul Belmondo con il quale ebbe una difficile relazione, ma anche “Sessomatto” di Dino Risi e “Mio Dio, come sono caduta in basso!” di Luigi Comencini. La sua carriera subì un decisivo stop nel 1991 quando venne arrestata per possesso di cocaina, episodio al quale seguirono problemi depressivi che la spinsero ad abbandonare il mondo del cinema.
Il mondo dello spettacolo italiano piange la morte di Laura Antonelli, attrice che con il proprio fascino ha ammaliato e conquistato intere generazioni di italiani. Nata a Pola, cittadina che in questo momento fa parte del territorio croato, il 28 novembre 1941, Laura Antonelli (vero nome Laura Antonaz) è stata una delle quattro attrici che ha composto il gruppo delle cosiddette bellissime istriane insieme a Sylva Koscina, Alida Valli e Femi Benussi. Laura Antonelli, come del resto accade a tantissime altre persone in quel periodo, si trova a dover fare i conti con il cosiddetto esodo istriano che la porta a ritrovarsi in una condizione praticamente di profuga. Laura Antonelli e la propria famiglia lasciando l’Istria, si trasferisce nella città di Napoli dove praticamente lei trascorre buona parte della propria infanzia e quasi tutta la gioventù frequentando il liceo scientifico. Laura Antonelli prima di tentare l’avventura nel mondo del cinema, decide di completare il percorso scolastico iscrivendosi all’allora facoltà dell’ISPEF riuscendo a conseguire la relativa laurea. Una volta terminata questa fase della propria vita, complice anche alcuni fabbisogni della propria famiglia, si trasferisce presso la città di Roma dove, sfruttando la propria laurea, incomincia a lavorare nelle vesti di insegnante di educazione fisica presso un liceo artistico. Tuttavia il sogno nel cassetto di Laura Antonelli era quello di lavorare nel mondo dello spettacolo e sotto questo punto di vista una città come Roma riesce a darle molte più opportunità. Infatti, facendo leva su una straordinaria bellezza ed un fisico mozzafiato, Laura Antonelli riesce ad ottenere dei primi impegni di natura artistico partecipando ad alcuni spezzoni di carosello per noti marchi italiani e non solo, ed inoltre viene scritturata per prendere parte a diversi fotoromanzi. Nel 1964 fa anche il proprio esordio nel mondo del cinema in quanto le viene affidata una piccola ma significativa parte nel film di Antonio Pietrangeli, Il magnifico cornuto. L’anno seguente viene scritturata per una nuova pellicola intitolata Le sedicenni, che vedeva alla regia Luigi Petrini e nel quale tra gli ha recitato Aldo Giuffrè e Bice Valori. Nel 1966 Laura Antonelli viene presa in considerazione in due film abbastanza importanti come Le spie vengono dal semifreddo per la regia di Mario Bava e la partecipazione tra gli altri di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia ed il film Scusi lei è favorevole o contrario? diretto dal grandissimo Alberto Sordi e che vedeva anche Anita Ekberg, Silvana Mangano e Giulietta Masina. Ci saranno un paio di anni di pausa durante i quali Laura Antonelli non viene presa in considerazione per nessun progetto sul grande schermo per poi riprendere dal 1968 e partecipare ad una lunga serie di film tra cui L’arcangelo nel 1969 per la regia di un giovanissimo Giorgio Capitani, Venere in pelliccia diretto da Massimo Dallamano sempre nel 1969, Incontro d’amore diretto da Paolo Heusch con la collaborazione di Ugo Liberatore nel 1970, nel 1971 Il merlo maschio per la regia di Pasquale Festa Campanile. Tuttavia il successo e la consacrazione arriva nel 1973 con il film Malizia diretto dal regista Salvatore Samperi. Un film nella quale Laura Antonelli interpreta il ruolo di una affascinante domestica che praticamente per la sua bellezza conquista le attenzioni di tutti i maschi della famiglia presso la quale lavora, trovandosi in situazioni decisamente al limite. Un ruolo che permetterà a Laura Antonelli di diventare l’icona sexy degli italiani nel corso degli anni settanta. Peraltro la sua interpretazione viene apprezzata anche da parte della critica tant’è che riceve il premio del Nastro d’argento per la miglior personaggio femminile. Nello stesso anno Laura Antonelli ottiene un nuovo successo che conferma il fatto di essere il sogno degli italiani con il film Sesso matto diretto da un altro grande nome del cinema italiano come Dino Risi. Altra pellicola di grande impatto sul pubblico è Mio Dio, come sono caduta in basso, diretto dal regista Luigi Comencini dove recita al fianco di grandi interpreti come Michele Placido, Ugo Pagliai e Alberto Lionello. Sono tanti altri i film di successo di Laura Antonelli come nel caso di Peccato veniale di Salvatore Samperi, L’innocente di Luchino Visconti, Passione d’amore di Ettore Scola e Casta e pura dove recita al fianco di Massimo Ranieri. Negli anni ottanta partecipa ad alcune pellicole maggiormente improntate alla commedia come nel caso di Grandi Magazzini e Roba da Ricchi dove al fianco di Lino Banfi senza dimentica Viulentemente mia con Diego Abatantuono e Rimini Rimini diretto dal regista Sergio Corbucci. Nella parte finale degli anni ottanta è protagonista di alcune importanti miniserie tv come Disperatamente Giulia per la regia di Enrico Maria Salerno e Gli indifferenti di Mauro Bolognini. L’ultimo film di Laura Antonelli è del 1991 intitolato Malizia 2000 sempre per la regia di Salvatore Samperi. Questo sarà una pellicola di grande insuccesso per Laura Antonelli che segna in pratica il suo addio dalla scena anche in ragione dei problemi che suo malgrado ha con la giustizia. Inoltre, suo malgrado è protagonista di sfortunati interventi estetici dai quali otterrà l’esatto contrario ed ossia un volto deturpato pesantemente con conseguente causa civile. Inoltre, il processo per detenzione ed uso di droga in cui rimane impelagata Laura Antonelli ha pensanti ripercussioni per quanto concerne l’aspetto psicologico portandola ad uno stato depressivo