Quest’oggi si è spento all’età di novant’anni nella sua casa di Roma, l’artista Remo Remotti. Artista poliedrico ed assolutamente fuori dagli schemi, Remo Remotti si è confrontato nel corso della propria vita con la poesia, la pittura, la scultura, la canzone, il cinema e tanto altra ancora. Una delle sue opere più belle e ricordate è senza dubbio il pezzo che ha dedicato alla propria città natale, Mamma Roma Addio. Nel testo si legge: “Me ne andavo da quella Roma dei pizzicaroli, dei portieri, dei casini, delle approssimazioni, degli imbrogli, degli appuntamenti ai quali non si arriva mai puntuali, dei pagamenti che non vengono effettuati, quella Roma degli uffici postali e dell’anagrafe, quella Roma dei funzionari dei ministeri…”. Clicca qui per vedere il video ed ascoltare la canzone.
Quest’oggi lunedì 22 giugno 2015 è scomparso un grandissimo artista a 360 gradi come Remo Remotti. L’artista è nato a Roma il 16 novembre 1924 in una famiglia benestante anche se molto presto deve fare i conti con le prime difficoltà che gli pone dinnanzi la vita. All’età di soli dodici anni perde una figura molto importante per qualsiasi ragazzo come il padre, il che gli impone di crescere il prima possibile assumendosi responsabilità di una certa rilevanza all’interno del proprio ambiente familiare. La morte del padre è una disgrazia difficile da accettare ma questo non impedisce allo stesso Remo Remotti di tenere ben dritta la barra della propria vita per raggiungere gli obiettivi che si è prefissato. Infatti, dopo aver completato le scuole dell’obbligo, Remo Remotti decide di seguire quelle che sono in quel momento le proprie aspettative e si iscrive presso la facoltà di Legge dove si metterà in mostra per le proprie capacità nell’ambito scolastico arrivando a conseguire senza problemi la laurea. Una volta terminata questa fase della propria vita si trasferisce nello stato sudamericano del Perù dove avviene una vera e propria trasformazione nell’animo di Remo Remotti che in pratica scopre la propria anima e vena artistica dedicandosi alla poesia anche per effetto di alcuni corsi serale che frequenta durante questo importantissimo periodo della propria vita. Rientra in Italia e nello specifico va a vivere a Milano anche in ragione del fatto che soltanto nel capoluogo lombardo riesce a trovare un lavoro in linea con le proprie aspettative e con le proprie qualità tecniche. Siamo nella seconda metà degli anni Cinquanta e proprio a Milano conosce la donna che poi nel 1960 porterà all’altare ed ossia Maria Luisa Loy che tra le altre cose è anche la moglie del noto regista Nanni Loy. In questo periodo Remo Remotti dà sfogo ad un’altra sua grandissima passione ossia quella per la pittura tant’è che riesce ad arrivare ad una importante produzione artistica per cui può mettere in essere una sua personale esposizione sempre a Milano. Nel capoluogo milanese frequenta degli ambiente quasi aristocratici e soprattutto dove conosce tantissimi intellettuali ed artisti dell’epoca. Nel 1968 Remo Remotti insieme alla moglie si trasferisce in Germania per degli impegni di lavoro e vi rimarrà fino al 1971. Al suo rientro in Italia Remo Remotti mette in essere una nuova trasformazione incominciano a lavorare a tempo pieno nel mondo dello spettacolo italiano dando inizio ad una serie di interessanti collaborazioni come quella con Marco Bellocchio, con Renato Mambor, Nanni Moretti e Carlo Mazzacurati. Tuttavia l’esordio nel mondo del cinema per Remo Remotti era avvenuto nel 1968 quando aveva collaborato nell’ambito del film intitolato La prova generale. Nel 1979 collaborare per la stesura del film La morte nell’operaio mentre tra i film che hanno riscosso il maggior successo e nei quali ha dato il propri apporto con diversi ruoli sono stati Il prato nel 1979, la Terrazza per la regia di un grandissimo nome del cinema italiano come Ettore Scola, La storia vera della Signora delle camelie nel 1981, Sogni d’oro nel 1984 per la regia di Nanni Moretti, Notte italiana nel 1986 per la regia di Carlo Mazzacurati, Miracolo italiano nel 1994, Ma che colpa abbiano noi, nel primo episodio della serie Provaci ancora Prof, il primo episodio de I Cesaroni, un episodio de Il medico in famiglia, il film Nessuno mi può giudicare nel 2011 e Buona giornata nel 2012. Remo Remotti peraltro ha anche partecipato ad alcune fiction nelle vesti di attore come Il Papa buono, lo stesso Medico in famiglia, Casa famiglia, Quei due sopra il Varano ed inoltre ha preso parte ad una puntata del programma di Canale Cinque, Chi ha incastrato Peter Pan, condotto da Paolo Bonolis. Negli ultimi aveva preso parte a dei progetti di natura musicale mentre il suo novantesimo compleanno è stato festeggiato con una esposizione di tutti i suoi quadri ed alcune sculture presso la galleria De Crescenzo & Viesti a Roma. Nella sua casa di Roma, il 22 giugno 2015 Remo Remotti si spegne serenamente all’età di 90 anni.
Tra le tante personalità del mondo dello spettacolo che in queste ore hanno voluto rendere omaggio all’attore e poeta Remo Remotti, recentemente scomparso all’età di 90 anni, c’è anche l’attrice Euridice Axen. “Ciao Remo! Sono contenta di averti conosciuto e di aver lavorato con te! La tua simpatica follia era disarmante… Ora anche tu te ne vai da questa Roma…”, ha scritto su Instagram postando una foto di Remotti. Clicca qui per vedere
Roma perde oggi uno dei suoi artisti più poliedrici e stravaganti: all’età di 90 anni infatti è morto il poeta, attore, scrittore, scultore e umorista Remo Remotti, una vera icona per il mondo culturale capitolino. Nel corso della sua carriera, oltre ad aver partecipato ad alcune pellicole di Moretti, ha avuto una parte importante nella terza parte del “Padrino” di Francis Ford Coppola, ma ha lavorato anche con Nanny Loy, Carlo Mazzacurati, Ettore Scola, Marco Bellocchio e i fratelli Taviani, oltre al più recente Carlo Verdone. Lo scorso novembre, per festeggiare i suoi 90 anni, si è tenuta a Roma una mostra di suoi quadri e sculture dal titolo “Ho rubato la marmellata”, nella galleria De Crescenzo e Viesti, dimostrando anche a chi non conosceva la sua vena artistica, l’autentica poliedricità di questo autore romano. Remotti si è spento stanotte al Gemelli di Roma dove era ricoverato dallo scorso 18 giugno nel reparto di malattie vascolari a causa di una serissima patologia ematologica che ne ha portato fino alla morte. Cantore e compositore di versi che illustravano il suo amore per la Città Eterna, tra i suoi componimenti più celebri vi è certamente l’inno “Mamma Roma addio”, una vera e propria lode alla romanità. Proprio per la sua grande immagine di romano, sul suo account Twitter l’Assessore alla Cultura del Comune di Roma, Giovanna Marinelli, commenta: “Oggi è una giornata triste per il mondo del cinema e non solo: addio a Laura Antonelli e al cantore e anima di Roma, Remo Remotti”.
E’ morto all’età di 90 anni l’attore e poeta Remo Remotti. Nella sua lunghissima carriera è stato anche pittore e scultore (festeggiò i novant’anni esponendo le sue opere nella galleria De Crescenzo & Viesti di Roma), ma anche cantante, drammaturgo e umorista. Nel cinema ha collaborato con nomi di altissimo livello come Nanni Moretti, Carlo Verdone, Ettore Scola, Francis Ford Coppola e Marco Bellocchio. Nel 1960 sposa Maria Luisa Loy, sorella del regista Nanni Loy. Dopo la laurea in legge si trasferisce in Perù, per poi tornare in Italia e lavorare qualche anno a Milano, fino al 1968 quando si trasferisce in Germania. Torna poi nuovamente in Italia e inizia a lavorare nel mondo dello spettacolo. In televisione lo abbiamo visto partecipare alla serie “Casa famiglia” nel 2001, ma anche a “I Cesaroni”, “Il Papa buono” e “Un medico in famiglia”. Tra i primi a ricordare Remo Remotti è stato l’attore Alessandro Gassmann: “Ciao Remo Remotti, te ne sei andato da sta Roma…”, ha scritto su Twitter.