L’operaio di 47 anni che ieri mattina a Savona ha ucciso la moglie soffocandola nel sonno e poi ha tentato il suicidio è sotto interrogatorio. È in corso all’ospedale di Pietra Ligure, dove l’uomo è ricoverato visto che dopo l’omicidio si era tagliato le vene dei polsi. Stando a quanto riportato dall’Ansa, starebbe rispondendo alle domande del sostituto procuratore Massimiliano Bolla. Piantonato in stato di arresto, l’uomo è al momento accusato di omicidio volontario, ma l’accusa potrebbe aggravarsi in omicidio premeditato. Il movente del delitto è ancora un mistero, ma proprio al termine dell’interrogatorio potrebbe essere chiarito. Una volta dimesso dall’ospedale, l’operaio verrà portato in carcere in isolamento e guardato a vista: investigatori e psicologi sostengono che possa tentare nuovamente il suicidio. I figli della coppia, di 13 e 10 anni, sono stati affidati ad una zia paterna. Gli psicologi della procura di Savona li hanno informati della morte della mamma. (agg. di Silvana Palazzo)



DEPRESSIONE ALLA BASE DEL GESTO?

Sono tutti sconvolti dopo l’omicidio avvenuto a Savona, precisamente a Boissano, dove un uomo ha ucciso la moglie soffocandola con un cuscino. Il marito ha ammazzato la compagna fra le 8 e le 9 di ieri mattina, dopo di che è sceso in garage ed ha tentato di suicidarsi tagliandosi con un cutter (ora è fuori pericolo). In casa i figli della coppia, di 10 e 12 anni, che al risveglio hanno ricevuto la tremenda notizia. Le persone che conoscono l’uomo, M.B., non riescono a credere che lo stesso abbia potuto compiere un gesto simile. «Conosco quella famiglia – dice G. O., un vicino di casa, come riferisce Il Secolo XIX non c’erano avvisaglie che potessero far presagire qualcosa. Sono sempre state persone tranquille. I bambini giocavano tranquilli in giardino. Non ci aspettavamo una tragedia del genere. È terribile». Eppure qualcuno dice che quell’uomo, quel marito caro e premuroso che amava la sua 41enne compagna, era cambiato molto nell’ultimo periodo, a seguito della morte dei propri genitori: forse era depresso, o forse, c’era qualcos’altro… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SAVONA: KILLER FUORI PERICOLO

E’ fuori pericolo Matteo Buscaglia, l’uomo che ha ucciso la moglie soffocandola con un sacchetto di plastica e poi ha tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene. Come riportato da Il Corriere della Sera, il killer di Boissano è stato trovato sanguinante e trasportato all’ospedale Santa Corona di Savona in condizioni gravi, ma dopo aver lottato tra la vita e la morte non è più in pericolo di vita. Gli investigatori stanno cercando di risalire alle cause di questo omicidio, ma da quanto ricostruito in passato non vi erano stati episodi di violenza. Anche un vicino di casa ha negato di aver mai assistito a qualcosa che possa giustificare un epilogo tragico come quello che ha posto fine all’esistenza di Roxana Karin Zenteno:”Era una coppia tranquilla, non c’era nulla che potesse far presagire un atto simile“. (agg. di Dario D’Angelo)



IL FRATELLO DELLA VITTIMA, “SEMBRAVANO FELICI”

Emergono ulteriori dettagli sul femminicidio di Boissano (Savona), dove Matteo Buscaglia (47 anni) ha ucciso la moglie Roxana Karin Zenteno di 42 soffocandola con un sacchetto di plastica prima di tagliarsi le vene tentando di togliersi la sua vita. Come riportato dall’Ansa, l’uomo avrebbe agito mentre i due figli di 12 e 10 anni giocavano in giardino. Agli stessi avrebbe poi confidato che “la mamma è in camera che dorme”. Un delitto arrivato al culmine di un litigio definito “banale”, ma che i familiari della coppia faticano a spiegarsi. Il fratello della vittima, una donna di origini peruviane, ha dichiarato all’Ansa:”Erano sposati da più di dieci anni, sembravano felici. Non so davvero spiegare cosa possa essere successo. Certo avevano discussioni come tutte le coppie ma nessuno poteva pensare che finisse così. Non so proprio cosa pensare. Adesso devo solo pensare ai ragazzi”. (agg. di Dario D’Angelo)

KILLER IN FIN DI VITA, FIGLI SUPPORTATI DA PSICOLOGO

Marco Buscaglia, l’uomo che in una villetta in via Marici a Boissano ha ucciso la moglie soffocandola con un sacchetto di plastica e poi ha tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene è in fin di vita al Santa Corona di Pietra Ligure. Nello stesso ospedale si trovano anche i figli dell’uomo e della vittima Roxana Zenteno, un’infermiera 42enne di origini peruviane. I due bambini, rispettivamente di 12 e 10 anni, al momento dell’omicidio erano in casa ma sono stati risparmiati dal papà e non si sarebbero accorti di nulla. Il loro trasporto in ospedale è riconducibile alla volontà di fornire loro un supporto psicologico che sia tale da aiutarli a superare l’inevitabile di choc di vedere la propria famiglia spazzata via nel giro di una notte. Come riportato da La Stampa, nella villetta della tragedia sono in corso gli accertamenti dei carabinieri del nucleo investigativo di Savona e della Compagnia di Albenga, coordinati dal pubblico ministero Massimiliano Bolla. (agg. di Dario D’Angelo)

IL PROFILO DEL KILLER

Sono emersi ulteriori dettagli in merito all’omicidio avvenuto quest’oggi a Santa Corona, nei pressi di Savona (Liguria). Come riferito da Ligurianotizie.it, la vittima si chiama Karin Zenteno, ha 41 anni ed è di origini peruviane; era in Italia da 14 anni e stava studiando per diventare un OSS, Operatore Socio Sanitario. E’ stata uccisa dal marito nella loro villetta in località Boissano, e i due erano sposati da 13 anni. Il fatto è avvenuto quest’oggi, attorno alle ore 11:00 di mattina, e dalle prime indiscrezioni emerse pare che l’uomo, un operaio classe 1971, abbia soffocato la propria compagna con un cuscino. A quel punto, commesso il folle gesto, è sceso in cantina ed ha cercato di uccidersi con un’arma bianca, molto probabilmente un coltello. Pare che i due litigassero spesso e volentieri, e che l’omicidio sia giunto dopo una violenta lite. Subito dopo che è stato lanciato l’allarme, sono intervenuto sul posto i carabinieri, un’auto-medica, i vigili del fuoco e la croce rossa di Loano: per la donna non c’è stato più nullo da fare, mentre all’uomo sono state fornite le prime cure, ed ora si trova ricoverato in gravi condizioni presso l’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Presenti al momento dell’omicidio anche i due figli della coppia, in evidente stato di choc, anche loro ricoverati. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SAVONA, MOGLIE SOFFOCATA CON SACCHETTO DI PLASTICA

Ennesima strage familiare in queste ultime ore dopo quella di Aymavilles e di Folgaria: teatro della tragedia questa volta è Boissano, piccolo centro in provincia di Savona, dove un uomo ha ucciso la moglie tentando subito dopo il suicidio. A riportare l’accaduto è Il Secolo XIX secondo cui il killer, un 47enne, avrebbe ucciso la donna di 42 mentre i figli dormivano. Questi sono stati risparmiati dalla furia omicida del padre e stando ad un primo riscontro non avrebbero sentito nulla, forse anche grazie alla tecnica di morte utilizzata dal killer. Per quanto i dettagli dell’accaduto siano ancora tutti da chiarire, pare che l’uomo abbia soffocato la compagna utilizzando un sacchetto di plastica. Un delitto che aspetta ancora di essere spiegato dal punto di vista del movente: l’età dei figli della coppia non è stata ancora resa nota.

UCCIDE LA MOGLIE E TENTA IL SUICIDO, E’ IN GRAVI CONDIZIONI

Uccide la moglie e tenta il suicidio: il 47enne di Boissano, in provincia di Savona, che ha soffocato la moglie con un sacchetto di plastica lotta adesso tra la vita e la morte. Come riportato da Il Secolo XIX, l’uomo dopo aver ucciso la compagna ha telefonato alla sorella per informarla di ciò che aveva commesso, poi è sceso in cantina e qui ha tentato di compiere il suo disegno di morte, provando a farla finita tagliandosi le vene. La sorella però nel frattempo aveva già allertato i soccorsi che si sono precipitati nell’abitazione: i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna ma hanno fatto tutto il necessario per provare a salvare la vita dell’uomo, trasportato d’urgenza al Santa Corona. L’uomo verserebbe adesso in gravi condizioni. Sulla vicenda indagano i carabinieri. Sul posto sono presenti anche i vigili del fuoco.