Nella seconda parte del servizio girato dalle Iene a Goro per l’omocidio di Vilfrido Luciano “Willy” Branchi, vengono raccolte nuove interessanti testimonianze. Come quello di Carlo Selvatici, che ha ammesso di aver intrattenuto dei rapporti omosessuali con un allora ragazzo del luogo, di nome Enea: Carlo avrebbe fatto parte anche di un giro di amici che si vedevano nella pizzeria di Goro e che avrebbero a volte anche partecipato a festini gay fuori regione, coinvolgendo ragazzi anche molto giovani, forse in alcuni casi minorenni. E forse la testimonianza chiave può essere quella dello stesso Enea, che ha affermato come la generazione degli uomini che a Goro avevano tra i 30 e i 50 anni negli anni Novanta erano entrati in un giro in cui lo sfruttamento della prostituzione omosessuale era all’ordine del giorno. E nel quale poteva anche essere entrato anche Willy, considerando che la testimonianza di Enea coincide con quella rilasciata la settimana precedente dal sarto di Goro, che aveva affermato come anche un altro ragazzo diversamente abile fosse stato sfruttato. Ma Le Iene e Antonino Monteleone non riescono a raccogliere testimonianze da uno dei figli di quello che resta il principale sospettato per l’omicidio di Willy. (agg. di Fabio Belli)



FESTINI GAY NEL MIRINO

Le Iene Show tornano ancora a Goro per l’ennesima puntata del “cold case” irrisolto sul povero Vilfrido Luciano “Willy” Branchi, ucciso 30 anni fa nel Ferrarese il 30 settembre del 1988. Dopo i nuovi esami del Dna annunciati nel servizio della scorsa settimana, Antonino Monteleone e Riccardo Spagnoli tornano ancora in Emilia per provare ad approfondire lo “spettro” dei festini gay emersi durante la fine dello scorso “capitolo” sulla storia ultraventennale della povera famiglia Branchi ancora senza un vero colpevole per l’uccisone del loro amato Willy. Dopo i primi due anni di indagini la Procura richiese l’archiviazione del caso ma la famiglia Branchi si oppose: il gip anni dopo le diede ragione e ordinò un approfondimento di indagini svolte dieci anni prima, ma mai concretizzate, su un presunto giro di pedofilia in cui sarebbero stati coinvolti alcuni giovani di Goro. Dopo alcuni “silenzi” considerati dalle Iene alquanto sospetti, Monteleone torna nel Ferrarese per approfondire alcune presunte rivelazioni dei personaggi chiave della vicenda attorno a Willy Branchi.



WILLY BRANCHI: LE NOVITÀ NEL NUOVO SERVIZIO DE LE IENE

Dopo l’appello nel 2013 fatto dal fratello della vittima, emergono alcune “lettere anonime” sulle quali vi sarebbero nuove testimonianze in merito ad un presunto giro di festini omosessuali: in particolare, pare che spesso la notte Willy scompariva per almeno due ore per pori ritornare in casa con vestiti nuovi e strani regali. «Da quel giro Willy pare che volesse uscire, dicendo tutto al fratello: questo potrebbe essere il movente. Chi partecipava, in molti pare, non poteva permettersi questo: il segreto di quei festini non doveva essere divulgato», riportano le Iene nel resoconto dell’ultimo servizio andato in onda sette giorni fa. Nel frattempo, la procura di Ferrara ha disposti nuovi accertamenti medico legali mirati a trovare un possibile Dna sulla salma del ragazzo ucciso 30 anni fa: come raccontavamo già nel nostro approfondimento, già tre anni fa furono identificate tracce parzialmente isolate di Dna sulle quali oggi si è tentata una ricostruzione completa attraverso l’amplificazione e che potrebbe portare all’individuazione di un Dna ben più definito.



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