Il New York Times contro l’Aperol Spritz, il popolare aperitivo di origine veneta a base di bitter Aperol, prosecco e seltz. Come riportato da un dettagliato articolo de “Il Post”, la giornalista Rebekah Peppler ha criticato, più che il cockatil in sé, il prosecco con cui spesso e volentieri viene accompagnato. L’autrice dell’articolo, che ha suscitato molte proteste raccolte dal blog di cibo del New York Magazine in un pezzo in difesa dell’Aperol Spritz, ha scritto:”L’Aperol Spritz non è davvero buono. (…) Servito in grossi bicchieri da vino brandizzati, l’aperitivo zuccheroso è accompagnato da prosecco di bassa qualità, acqua frizzante e una fetta d’arancia, e il risultato sembra un Capri Sun dopo un allenamento di calcio. Non in un senso buono”. Parole, le sue, che rischiano di danneggiare l’immagine di Aperol, che grazie ad alcune campagne pubblicitarie molto azzeccate ha iniziato a diffondersi all’estero e ad essere servito in moltissimi locali, New York compreso.
NEW YORK TIMES CONTRO APEROL SPRITZ
La teoria della giornalista Rebekah Peppler secondo cui l’Aperol Spritz viene servito da un prosecco scadente è stata confermata da Natasha David, proprietaria di un cocktail bar di New York. L’autrice dell’articolo pubblicato dal NYT si è spinta oltre, dicendo che il cocktail riesce meglio sostituendolo con un bitter diverso oppure con un vermouth:”Se alla fine il vostro drink sa di vitamine per bambini, è sbagliato, e preannuncia a breve un hangover”. In difesa dell’Aperol è intervenuto il sito di ristoranti e cibo Grub Street:”«Sentite, Grub non è qui per dirvi che l’Aperol Spritz è il migliore drink che ci sia, e nemmeno che è il migliore drink estivo. Alcuni di noi preferiscono altri spritz. E sì, la sua attuale popolarità è il prodotto del marketing di una grande azienda. Ma è un buonissimo cocktail, si beve facilmente, e non ti provoca un doposbronza traumatico come un gin tonic. Del resto è la stagione delle bevute diurne”. Secondo il Washington Post, che si è inserito nella vicenda, dopotutto questo articolo potrebbe aiutare l’Aperol. Molti clienti, infatti, potrebbero decidere di ordinarlo in segno di solidarietà o per pura curiosità.