Nella Santa Messa in piazza a Sofia tratteggia una omelia bellissima in cui sottolinea il valore della presenza di Dio non solo nella vita di Gesù ma anche oggi, 2019 anni dopo: «Gesù non aspetta di incontrarsi con persone senza problemi, senza delusioni, peccati o limitazioni. Egli stesso ha affrontato il peccato e la delusione per andare incontro ad ogni vivente e invitarlo a camminare» racconta spesso a braccio il Pontefice alla piazza bulgara gremita per la visita di Papa Francesco. «Fratelli, il Signore non si stanca di chiamare. È la forza dell’Amore che ha ribaltato ogni pronostico e sa ricominciare. In Gesù, Dio cerca di dare sempre una possibilità. Fa così anche con noi: ci chiama ogni giorno a rivivere la nostra storia d’amore con Lui, a rifondarci nella novità che è Lui. Tutte le mattine, ci cerca lì dove siamo e ci invita «ad alzarci, a risorgere sulla sua Parola, a guardare in alto e credere che siamo fatti per il Cielo, non per la terra; per le altezze della vita, non per le bassezze della morte», e ci invita a non cercare «tra i morti Colui che è vivo», racconta ancora il Santo Padre commentando il Vangelo sul Lago di Tiberiade, e conclude «Dio chiama, Dio sorprende perché Dio ama. L’amore è la nostra forza; essere cristiano è una chiamata ad avere fiducia che l’Amore di Dio è più grande di ogni limite o peccato. Uno dei grandi dolori e ostacoli che sperimentiamo oggi non nasce tanto nel comprendere che Dio sia amore, ma nel fatto che siamo arrivati ad annunciarlo e testimoniarlo in modo tale che per molti questo non è il suo nome. Dio è amore che ama, si dona, chiama e sorprende».
RISPETTO DELLA VITA E LA GIOIA DEL PERDONO
«La Bulgaria è un luogo d’incontro tra molteplici culture e civiltà, ponte tra l’Europa dell’est e quella del sud, porta aperta sul vicino oriente. Una terra in cui affondano antiche radici cristiane, che alimentano la vocazione a favorire l’incontro sia nella regione sia nella comunità internazionale. Qui le diversità, nel rispetto delle specifiche peculiarità, è vista come un’opportunità, è vista come una ricchezza e non come motivo di contrasto», ha spiegato Papa Francesco davanti alle autorità nel suo primissimo discorso in terra di Bulgaria. Migranti, inverno demografico in Europa e sostegno ai giovani i punti incardinati dal Pontefice davanti ai vertici del Governo bulgaro: «Conosco l’impegno con cui i governanti di questo Paese, da anni, si sforzano di creare le condizioni affinché, soprattutto i giovani, non siano costretti a emigrare. Vorrei incoraggiarvi a continuare su questa strada, a compiere ogni sforzo per promuovere condizioni favorevoli affinché i giovani possano investire le loro fresche energie e programmare il loro futuro personale e familiare, trovando in patria condizioni che permettano una vita degna. E a voi, che conoscete il dramma dell’emigrazione, mi permetto di suggerire di non chiudere gli occhi, non chiudere il cuore e non chiudere la mano – come è nella vostra tradizione – a chi bussa alle vostre porte». Prima della recita del Regina Coeli, presso il Palazzo del Sinodo Papa Francesco ha incontrato Sua Santità Neofit, patriarca della Chiesa Ortodossa bulgara: «Le ferite che lungo la storia si sono aperte tra noi cristiani sono lacerazioni dolorose inferte al Corpo di Cristo che è la Chiesa. Ancora oggi ne tocchiamo con mano le conseguenze. Ma forse, se mettiamo insieme la mano in queste ferite e confessiamo che Gesù è risorto, e lo proclamiamo nostro Signore e nostro Dio, se nel riconoscere le nostre mancanze ci immergiamo nelle sue ferite d’amore, possiamo ritrovare la gioia del perdono e pregustare il giorno in cui, con l’aiuto di Dio, potremo celebrare allo stesso altare il mistero pasquale».
IL PAPA IN BULGARIA
Il quarto viaggio dell’anno 2019 per Papa Francesco vede la visita della Bulgaria (oggi e domani 6 maggio) e della Repubblica di Macedonia del Nord (martedì 7 maggio, ndr), due Paesi con assoluta minoranza cattolica e a maggioranza di ortodossi e musulmani. Papa Bergoglio è atterrato questa mattina a Sofia e in questo momento sta intervenendo nel primo vertice ufficiale con il Primo Ministro Boyko Borisov e a seguire con il residente della Repubblica Rumen Radev e l’incontro con le Autorità del Paese. Nei 28 viaggi che hanno preceduto la visita in Bulgaria e Macedonia, Francesco ha tirato le “fila” di quanto seminato da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, una linea di dialogo costante riprendendo la Chiesa Cattolica come istituzione salda e ineluttabile (al netto di tutti gli scandali e le difficoltà forti al proprio interno) nell’annunciare la pace di Cristo nel mondo. Durante il volo da Roma a Sofia, come da tradizione, Papa Francesco ha inviato un telegramma al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella: «Nel momento in cui mi aggiungo a compiere visita pastorale in Bulgaria e Macedonia del Nord mosso dal vivo desiderio di incontrare i fratelli nella fede e gli abitanti di quelle nazioni mi è gradito rivolgere a lei, Signore Presidente, e all’intero popolo italiano l’espressione del mio beneagurante saluto che accompagno con cordiali auspici di serenità e di concordia». Come sempre sarà possibile seguire tutte le tappe del 29esimo viaggio Apostolico di Papa Francesco su Tv2000 e tramite la diretta streaming video sul canale YouTube di Vatican News.
IL PROGRAMMA DEL VIAGGIO DI PAPA FRANCESCO
Il programma che attende Papa Francesco nella tre giorni di visita in Bulgaria e Macedonia del Nord (che ha recentemente cambiato il proprio nome dopo una lunga e sfibrante “guerra diplomatica” con la Grecia, ndr) è come sempre densissima con tanti appuntamenti del Santo Padre con le autorità ma soprattutto con i fedeli accorsi da ogni parte dei due piccoli Paesi balcanici. «La mattina sarà soprattutto contraddistinta dalla visita al Santo Sinodo e al Metropolita di Sofia e Patriarca di tutta la Bulgaria Neofit, alla guida della autocefala Chiesa ortodossa dal 2013. Come fece Giovanni Paolo II, nella visita del 2002, il Pontefice si recherà poi nella cattedrale patriarcale di San Alexander Nevsky, per una preghiera in privato davanti al trono dei santi Cirillo e Metodio. Prima del trasferimento nella Nunziatura Apostolica, la recita del Regina Coeli in piazza San Alexander Nevsky», riporta il programma ufficiale stilato da Vatican News. Al termine della giornata, prevista la celebrazione della Santa Messa nella piazza Knyaz Alexandar I alle ore 16.45, chiudendo il primo dei tre giorni di viaggio apostolico. Domani altri appuntamenti in Bulgaria – su tutti l’atteso incontro per la pace, alle ore 18:15, presieduto dal Santo Padre alla presenza degli esponenti delle varie confessioni religiose in Bulgaria nella piazza Nezavisimost a Sofia – per poi giungere a martedì con il trasferimento in Macedonia del Nord, ultima tappa 29esimo viaggio.