E’ accusato di abusi sessuali nei confronti di almeno sette ragazzine Piero Capuana, il santone di Catania. Il prossimo 13 maggio l’ex banchiere, fondatore della comunità Acca, subirà il processo con rito abbreviato: «Era una persona molto spirituale – racconta un testimone ai microfoni de La Vita in Diretta – aveva molto spirito era vicino al Signore e alla madonna, era come se lei ti parlasse attraverso di lui». Si parla quindi dei molteplici e presunti rapporti che Capuana avrebbe avuto con le ragazzine: «Il Capuana ballava con alcune minorenni – prosegue il testimone – e poi le stesse lo portavano in bagno e lo lavavano, nudo dalla testa ai piedi. Quando le ragazze erano in casa sua, nessun fedele poteva salire. Per noi era una cosa pulite – aggiunge e conclude l’ex fedele – non immaginavamo mai che dietro vi fossero tutte cose sporche nei confronti dei ragazzini». Anche la curia di Acireale ha voluto vederci chiaro, ed ha aperto un’indagine interna: «Ho voluto indagare – le parole di monsignor Antonino Raspanti, sempre a La Vita in Diretta – per vedere cosa succedeva all’interno della comunità, e veniva chiesto ai fedeli di non parlare con me, oppure, che bisognava confessarsi solo con alcuni preti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PIERO CAPUANA, IL SANTONE DI CATANIA VERSO IL PROCESSO
Inizierà fra meno di un mese il processo a Piero Capuana, già ribattezzato il santone di Catania. Il 75enne ha smesso di frequentare la comunità religiosa che ha fondato, ed è in attesa della sentenza dei giudici. Capuana è accusato di abusi sessuali e il suo avvocato, Mario Brancato, ha chiesto che il proprio assistito venga giudicato con il rito abbreviato per accelerare i tempi della giustizia. «Ho avuto la sensazione – ha spiegato recentemente l’avvocato Brancato, intervistato dai microfoni di CataniaToday – che da parte dei mass media vi sia stato un discorso di base come se già fosse stata acclarata la colpevolezza dell’imputato, mentre siamo in una fase in cui tutto si deve accertare e verificare». Alla sbarra, oltre a Capuana, ci saranno anche le sue fiancheggiatrici Katia Concetta Scarpignato, di 59 anni, Fabiola Raciti, di 57, e Rosaria Giuffrida, di 59 anni, tutte dichiaratesi innocenti. Secondo l’accusa, Capuana avrebbe abusato sessualmente delle fedeli della propria comunità, presentando gli abusi come riti di purificazione.
PIERO CAPUANA, IL SANTONE DI CATANIA ATTENDE IL PROCESSO
Ma per l’avvocato non vi è alcun disegno criminoso dietro alla comunità religiosa: «Posso dire a voce alta che è una associazione religiosa che fa beneficienza – sosteneva – visite negli ospedali, assistenza agli anziani. Inoltre non c’è stata una posizione di sudditanza nei confronti di nessuno: c’è un leader carismatico, come vi sono anche altri leader che vengono seguiti, così come avviene in qualsiasi altra associazione». Capuana e il suo legale sono convinti di riuscire a smontare le accuse, e al processo in programma il prossimo 13 maggio verranno chiamati più di 110 testimoni, che smentirebbero quanto sostenuto da numerose ragazze, giurando sulla condotta immacolata dello stesso “santone”. Capuana, fa quindi capire il suo legale, è sereno e attende fiducioso il processo che farà finalmente luce su una vicenda che ha lasciato senza dubbio sgomenti la comunità etnea e l’intera opinione pubblica.