La Chiesa cattolica celebra oggi San Giorgio, giornata doppiamente importante non solo perché coincide con la commemorazione del martire vissuto nel II secolo d.C. ma anche con l’onomastico del Papa Francesco, il cui nome “terreno” resta infatti Jorge Maria Bergoglio. E per celebrare il suo onomastico il Santo Padre ha deciso di rendersi protagonista di un gesto dall’alto valore simbolico. Come riportato da Vatican News, infatti, il Pontefice ha ha donato, attraverso l’Elemosineria Apostolica, 6 mila coroncine del Rosario della Giornata mondiale della Gioventù ai Giovani dell’arcidiocesi di Milano, che proprio questa mattina hanno partecipato, nella Basilica di san Pietro, alla Messa presieduta dal loro arcivescovo, Mario Delpini. L’iniziativa di Papa Francesco è stata così spiegata dal direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti:”Il Papa chiede ai giovani un particolare ricordo nella preghiera, con un affidamento speciale alla Vergine Maria, a pochi giorni dall’inizio del mese di maggio, dedicato alla Madonna”. (agg. di Dario D’Angelo)
SAN GIORGIO, PATRONO D’INGHILTERRA
Ogni 23 aprile ricorre la celebrazione di San Giorgio. Il Santo visse nel II secolo d. C. durante l’impero di Diocleziano. La vita di San Giorgio rimane avvolta nel mistero ma di lui si sa soltanto che era venerato in molti Paesi, compresi l’Italia e l’Inghilterra, oggi lo Stato più devoto al Santo. San Giorgio era conosciuto come un abile soldato, un martire generoso e fedele, un vero esempio per le generazioni di giovani soldati. Nacque in Cappadocia (Turchia) nel 275 e i suoi genitori, secondo quanto viene narrato da diverse fonti, si votarono completamente alla fede cristiana. Crebbe sentendo la parola del Signore e sviluppò subito una grande virtù. Decise di arruolarsi nella milizia imperiale una volta compiuta la maggiore età e grazie alla sua perizia divenne molto presto capitano. Cercò di nascondere la sua fede cristiana, timoroso che questa avrebbe reso la sua vita triste e misera a causa dell’avversione dell’Imperatore verso i cristiani. Egli però nondimeno si dimostrò un grande campione di Gesù Cristo e questo è testimoniato dal fatto che il Santo viene sempre raffigurato nell’atto di uccidere un serpente, simbolo di Satana. San Giorgio divenne il paladino di Gesù e il nemico di Satana.
SAN GIORGIO, IL MARTIRIO
Quando l’Imperatore Diocleziano iniziò la terribile persecuzione contro i cristiani San Giorgio cercava di far loro forza. Li animava con parole incoraggianti e dolci affinché non smettessero di avere fede in Gesù Cristo ed accettassero con forza anche il martirio. L’Imperatore venne a conoscenza della fede di San Giorgio e di tutti i tentativi di dare forza ai cristiani perseguitati. Così decise di convocare il Santo al suo cospetto. San Giorgio con coraggio si rifiutò di rinnegare il suo Dio e rispose “Rispetto le tue leggi, ma non piego le ginocchia a terrene e false divinità“. Diocleziano, sconvolto dalla risposta di San Giorgio, si infuriò. Decise subito di condannarlo a supplizi infiniti e ingiuriosi ma egli continuava a rimanere illeso. Il paladino di Gesù era protetto dalla sua fede ma poi Diocleziano lo condannò alla decapitazione così San Giorgio morì dopo tante torture il 23 aprile del 303. Il giorno prima della sua morte però Giorgio ebbe un ultimo segno della fede e del calore di Gesù. Questi, infatti, gli si presentò in sogno e gli disse che grazie alla sua fede era degno di regnare insieme a lui sul regno dei Cieli.
Il 23 aprile vengono festeggiati anche altri santi e beati, come Sant’Adalberto di Praga, Beata Maria Gabriella Sagheddu, Beata Teresa Maria della Croce (Teresa Manetti), San Gerardo di Toul, Beata Elena Valentini da Udine, San Marolo di Milano e, infine, Beato Egidio d’Assisi.