Una agitazione organizzata, a loro dire, per salvare il Sistema Sanitario Nazionale e che nella giornata di oggi ha toccato anche punte del 90% di adesioni: lo sciopero dei medici italiani indetto per 24 ore ha dato vita a quello che è stato già ribattezzato il “Black Friday” della sanità nostrana e ha di fatto svuotato le sale operatorie del Paese con diversi interventi che sono stati posticipati come anticipato dai sindacati di categoria. Infatti, oltre alle critiche all’attuale esecutivo per l’esiguità delle risorse stanziate a favore della sanità pubblica, i medici hanno incrociato le braccia pure anche come gesto di solidarietà verso i cittadini, e dunque i pazienti, che dovrebbero avere diritto a una assistenza più adeguata alle loro esigenze invece di un sistema che dagli stessi promotori è definito oramai al “collasso”. (agg. di R. G. Flore)



SALE OPERATORIE VUOTE ANCHE IN TRENTINO

Il Black Friday ha coinvolto anche la Sanità in seguito allo sciopero dei medici di oggi, per una protesta che avrà la durata di 24 ore. A incrociare le braccia anche i camici bianchi in Trentino, dove – come rivela RaiNews, saranno garantite solo le prestazioni urgenti negli ospedali e nei punti medici della Regione. Presso l’ospedale Santa Chiara di Trento, tutte le operazioni procrastinabili sono state rinviate a nuova data sebbene non vi siano ancora dati precisi sulle percentuali di adesione. I servizi restano comunque a rischio per l’intera giornata. Al centro delle motivazioni che hanno spinto i medici a scioperare, il rinnovo del contratto, come spiegato da Sonia Brugnara, del coordinamento italiano medici ospedalieri. Ad agitare in modo particolare gli operatori sanitari del Trentino sono in particolare la riorganizzazione del comparto e l’assenza di turn-over che portano ad una continua situazione di sottorganico aggravata dalla necessità di tenere in funzione gli ospedali periferici. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



FURIA DEI SINDACATI CONTRO IL GOVERNO

Prosegue lo sciopero dei medici indetto per 24 ore durante la giornata odierna. Come fanno sapere i sindacati di categoria, circa l’80-90% dei dottori ha aderito, causando non pochi disagi ai pazienti. Pesanti le critiche nei confronti del governo gialloverde da parte della Fp-Cgil Medici: «Il ‘Governo del cambiamento’ – dice – continua a definanziare il servizio sanitario pubblico, a danno della cittadinanza e a beneficio del privato». Simili le parole della Uil-Fpl, che spiega: «Si sperasse in qualcosa di più concreto da questo governo. Si deve porre fine al blocco del turnover, ricordando che mancano circa 20.000 medici. Il sistema sanitario è al collasso, l’età media del personale medico supera i 54 anni e si prevedono migliaia di uscite con i nuovi pensionamenti». Diverse le manifestazioni in programma in tutta Italia, e a Roma le principali sigle sindacali, come riferisce l’edizione online di Rai News, hanno organizzato una conferenza stampa apposita per dibattere sul tema della protesta. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SCIOPERO MEDICI: ALTISSIMA ADESIONE

«L’adesione è all’80-90%, siamo al di sopra delle aspettative», l’annuncio dei rappresentanti sindacali riuniti in assemblea all’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma sullo sciopero di 24 ore indetto dai medici. Come riportato dai colleghi di Sanità Informazione, il segretario di Anaao Assomed Carlo Palermo ha precisato: «I temi centrali sono il definanziamento del Fondo sanitario nazionale, la carenza di specialisti e l’assenza del contratto. In assenza di accordi proclameremo altre giornate di sciopero nazionali e regionali». Palermo sottolinea che non si tratta di «uno sciopero corporativo ma non possiamo accettare che il diritto a un contratto dignitoso venga messo in concorrenza con il diritto alla salute dei cittadini. Le Regioni hanno avuto i fondi e ora qualcuno si assuma la responsabilità di finanziare ciò che è previsto dalle leggi. Chi lavora nel Servizio sanitario ha diritto ad un giusto salario. Abbiamo avuto un incontro con la presidente della Commissione Affari sociali della Camera e sembrerebbe che l’attenzione sia cresciuta su queste problematiche». E Palermo evidenzia che senza risposte «proseguiremo nella lotta e proclameremo una o due giornate di sciopero a dicembre, quando la Manovra sarà al Senato. Non escludiamo altre forme di lotta a livello regionale per il 2019, non molliamo la presa perché non accettiamo il declino del Ssn». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

MIGLIAIA DI INTERVENTI A RISCHIO

Oggi, venerdì 23 novembre 2018, andrà in scena lo sciopero dei medici. Per 24 ore i camici bianchi incroceranno le braccia provocando non pochi disagi per i cittadini. Lo sciopero è previsto dal nord al sud dell’Italia, e riguarderà tutti i medici nonché i veterinari del Sistema sanitario nazionale. Come ricorda l’edizione online dell’agenzia Ansa, alla base di tale gesto, la richiesta al governo di più fondi per la sanità pubblica, che secondi i sindacati sarebbe al collasso, nonché il rinnovo del contratto di lavoro che è fermo da 10 anni. Stando a quanto sostengono le organizzazioni sindacali, la protesta è anche a favore dei cittadini, che devono ricevere un’assistenza adeguata. Sulla vicenda è intervenuto il ministro della saluta Giulia Grillo, ribattendo che «Nella legge di bilancio ci sono le risorse per onorare gli impegni presi rispetto ai rinnovi contrattuali 2019-21. Contestualmente è previsto l’aumento del fabbisogno sanitario nazionale standard (2019-21). Gli impegni previsti per il rinnovo della dirigenza da prime valutazioni si aggirano intorno ai 450 mln l’anno».

SCIOPERO DEI MEDICI DI 24 ORE

L’esponente dell’esecutivo gialloverde ha assicurato che «Ci sono le premesse per rientrare nell’aumento programmato del Fondo sanità che vale 4,5mld in 3 anni». Alla protesta di oggi, che ricordiamo, durerà 24 ore, aderiscono tutte le principali sigle sindacali di categoria, a cominciare dalla Anaao e dalla Fp Cgil Medici. Diverse le manifestazioni in piazza in programma in tutta Italia, ma sarà comunque garantita, come stabilisce la legge, la «continuità delle prestazioni indispensabili». Fra gli scioperanti anche gli specializzandi anestesisti, con l’Aaroi-Emac, l’Associazione degli anestesisti e rianimatori, che ha invitato gli stessi a rifiutarsi di sostituire gli specialisti che aderiranno alla protesta. Durante l’ultimo sciopero la categoria inviò apposita segnalazione al ministro della Salute e al Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute. A causa di questo sciopero, sono migliaia gli interventi chirurgici e non, a rischio.