Ieri, alle ore 22.17, si è verificato un terremoto di magnitudo 2,3 di intensità in Puglia, in provinciali Foggia. Il sisma, per l’esattezza, è stato registrato dalle apparecchiature dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che si è avvalso di quattro stazioni della rete sismica nazionale. La scossa è stata registrata ad una profondità di 3,8 chilometri, alle coordinate 41.576°N, 15.743°E. il distretto sismico all’interno della quale si è prodotta è quello del tavoliere delle Puglie. Si tratta di un territorio situato nel nord della Puglia, delimitato tra i tra i Monti Dauni a ovest, dal promontorio del Gargano e dal mare Adriatico a est; occupa, inoltre,metà della cosiddetta Capitanata, una regione geografica, un tempo anche amministrativa, della Puglia. Estesa su un’area di 4mila km quadrati, si tratta, dopo la pianura Padana, della pianura più estesa d’Italia. Benché sia stato avvertito distintamene da diversi comuni, non risulta che la scossa abbia provocato danni di natura rilevante a persone o cose. In particolare, quelli compresi tra un raggio di 10 e di 20 chilometri dove la scossasi è sentita sono: MANFREDONIA (FG), RIGNANO GARGANICO (FG), SAN GIOVANNI ROTONDO (FG), SAN MARCO IN LAMIS (FG). Per ritrovare un terremoto verificatosi nella medesima zona sismica, occorre risalire al 27 febbraio scorso. Il sisma, allora, fu di intensità 2,5 gradi di magnitudo. Si produsse ad una profondità di 10 chilometri, mentre il suo ipocentro fu individuato alle coordinate 41.483°N, 16.073°E. Per la precisione, fu avvertito alle ore 15.50. A differenza del terremoto di ieri sera, tuttavia, il fenomeno non avvenne in una zona ricoperta dalla terra, ma in mare, di fronte alle Coste di Manfredonia e di Barletta. Neanche allora, benché diversi comuni lo avvertirono distintamente, il terremoto produsse danni. I comuni compresi in un raggio tra i 10 e 20 chilometri che lo avvertirono furono: MARGHERITA DI SAVOIA (FG), SAN FERDINANDO DI PUGLIA (FG), TRINITAPOLI (FG), ZAPPONETA (FG) Questa volta, il terremoto fu individuato mediate 6 stazioni della Rete nazionale dell’Istituto di geofisica e vulcanologia.



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