Sono tantissime le scosse che continuano a inquietare gli abitanti delle province di Modena, Ferrara e Mantova, quelle zone dove ieri si sono abbattute due scosse violentissime di quasi sei gradi della scala Richter che hanno provocato morte e distruzione. Nella notte infatti si sono scatenate qualcosa come cinquanta scosse, un movimento tellurico continuo come sempre in occasioni come queste. La scossa più forte è stata registrata poco fa, verso le otto di mattina, nel mantovano, a pochi chilometri dall’epicentro delle due scosse di ieri che si erano abbattute nel modenese. Al momento non è dato sapere se si siano verificati nuovi crolli, certo è che i moltissimi sfollati (circa 14mila) a questo punto devono aspettarsi tempi lunghi prima del ritorno a casa. Secondo i sismologi lo sciame sismico potrebbe andare avanti per mesi. La scossa di stamattina alle otto ha avuto il suo epicentro in una zona compresa tra i comuni di Moglia, Quistello (nel mantovano), Rolo (Reggio Emilia), Concordia sulla Secchia, Novi di Modena e San Possidonio (Modena). Questa notte invece si sono verificate scosse che hanno raggiunto i 3.5 gradi della scala Richter in prossimità dei comuni modenesi di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro e di quello mantovano di San Giovanni del Dosso. Intanto risulta ancora disperso un operaio: la sua fabbrica, la Haematronic di Modena, è una delle tante che sono crollate dopo la scossa di ieri alle ore nove. Nella stessa azienda sono morti tre operai. Una buona notizia: una donna è stata estratta viva dalle macerie della sua abitazione a Cavezzo, uno dei paesi più colpiti dal terremoto in cui si conta quasi il 75% delle abitazioni distrutte. La donna, di 65 anni, è stata ritrovata viva sotto le macerie dopo ben dodici ore. La sua casa era stata dichiarata inagibile, ma la sfortuna ha voluto che la donna rientrasse in casa poco prima delle nove di ieri mattina per recuperare qualche vestito: in quel momento è stata investita dalla scossa e dal crollo dell’abitazione. Stamattina invece si riunirà il consiglio dei ministri per decidere la somma da stanziare per aiutare la popolazione colpita dal sisma. Oltre alle abitazioni e alle fabbriche distrutte infatti, l’intera rete economica della regione rischia di bloccarsi e collassare.



Il numero degli sfollati è intanto salito a 14mila: prima della scossa di ieri mattina si era fermi a circa 7mila sfollati in seguito alla scossa di domenica 20 maggio, le due scosse di ieri hanno raddoppiato il numero di persone che si è trovata costretta ad abbandonare le proprie abitazioni e ad alloggiare nelle tendopoli che la protezione civile sta mettendo a disposizione in queste ore. 

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