Sarebbero almeno settanta le scosse di terremoto di magnitudine varia che si sono verificate nelle ultime ore nel modenese e nel mantovano, le zone dove si trovano gli epicentri del terremoto che sta mettendo in ginocchio l’Emilia-Romagna. L’ultima scossa in ordine di tempo è delle ore 9 e 35 ed è stata registrata in provincia di Modena con una magnitudine di 2.8 gradi della scala Richter. Poco prima, verso le ore otto di mattina, ne era stata registrata una di magnitudo 3.8 gradi. Fortunatamente gli eventi sismici di queste ultime ore si tengono sotto la soglia delle due spaventose scosse di ieri alle ore 9 e alle ore 12 e 56 che hanno provocato nuova distruzione e altri morti dopo il già violento terremoto dello scorso 20 maggio. Purtroppo quando si scatena un terremoto succede sempre che ad esso seguano scosse di assestamento che possono durare anche mesi. Ciò aumenta il disagio dei tanti sfollati, circa 14mila, che a questo punto potrebbero attendere anche mesi prima di poter tornare alle loro abitazioni. La scossa delle ore 9.35 è stata registrata con epicentro alle coordinate 44.909°N, 11.055°E e a una profondità di dieci chilometri. I comuni nell’area di dieci chilometri dalla zona dell’epicentro sono quelli di POGGIO RUSCO (MN), SAN GIACOMO DELLE SEGNATE (MN), SAN GIOVANNI DEL DOSSO (MN), SCHIVENOGLIA (MN), CAVEZZO (MO), CONCORDIA SULLA, SECCHIA (MO), MEDOLLA (MO), MIRANDOLA (MO), SAN POSSIDONIO (MO). I comuni invece in un arco di circa venti chilometri dall’epicentro sono quelli di MAGNACAVALLO (MN), MOGLIA (MN), OSTIGLIA (MN), PIEVE DI CORIANO (MN), QUINGENTOLE (MN), QUISTELLO (MN), REVERE (MN), SAN BENEDETTO PO (MN), SERRAVALLE A PO (MN), SUSTINENTE (MN), VILLA POMA (MN), ROLO (RE), BASTIGLIA (MO), BOMPORTO (MO), CAMPOSANTO (MO), NOVI DI MODENA (MO), RAVARINO (MO), SAN FELICE SUL PANARO (MO), SAN PROSPERO (MO). Ieri i morti accertati per le due scosse di terremoto sono stati sedici, ma si cercano ancora diversi dispersi. Il numero degli sfollati è raddoppiato rispetto a quello della scossa del 20 maggio, si è infatti passati da 7500 sfollati a circa 14mila. La maggior parte delle vittime di eri sono operai che si trovavano al lavoro nelle loro aziende, aziende che in gran neuro sono crollate come castelli di carte alla scossa delle ore 9.
Alcune persone sono poi decedute nel crollo delle loro abitazioni mentre un parroco è stato travolto dal crollo della sua chiesa mentre si trovava all’interno cercando di portarne fuori una statua della Madonna.