Il terromoto è tornato a colpire in emilia romagna. Dopo un periodo relativamente lungo se non di calma sismica, almeno di relativo diradarsi delle scosse, l’attività dello sciame sismico è tonrata a farsi assolutamente intensa in serata. Prima una serie di tre scosse a breve distanza e di magnitudo Richter rispettivamente di 2, 3.3 e 3.8, poi una scossa di 2.5 e infine il terremoto è tornato a ruggire con una scossa di magnitudo decisamente più elevata. Intorno alle 21:20 di oggi, domenica 3 giugno, la terra è tornata a tremare nella già colpita Emilia, ma in tutto il nord italia, da Venezia a Genova, passando per Milano si è percepito distintamente che la scossa di terremoto di cui già stavano dando notizia i canali all news, facebook e twitter era qualcosa di non comune. Un terremoto di intensità forte, capace, dicevamo, di farsi sentire in tutto il Nord Italia: non solo nella bassa Lombardia, come a Mantova, ma anche a Milano, Genova e Venezia. A Padova addirittura la gente è scesa in strada, spaventatissima, ma fortunatamente incolume. Ancora mancano dati precisi sulla magnitudo di questo sisma (appena i dati ufficiali dell’istituto di geofisica e vulcanologia sul terremoto delle 21:20 saranno a disposizione li troverete cliccando qui), ma è sembrato lievemente inferiore rispetto alle scosse di martedì 29 maggio e di domenica 20 maggio. Le prime voci parlano di una magnitudo inferiore ai 5 gradi, ma ancora mancano le conferme ufficiali da parte dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che potranno essere precise anche sull’epicentro e la relativa profondità del sisma. Secondo i dati di Iside, la magnitudo è stata di 5.1 e l’epicentro sarebbe localizzato a una profondità di 9,2 chilometri. Secondo i dati di Usgs (provenienti quindi dagli Stati Uniti), la magnitudo sarebbe di 4.8. Sempre stando a Iside, l’epicentro della scossa sarebbe in provincia di Modena, quasi al confine con quella di Mantova, più precisamente in prossimità di Novi di Modena. E dire che proprio oggi le popolazioni già duramente provate dal terremoto stavano cercando di tornare a una vita “normale”, nonostante le diverse scosse di assestamento che si susseguono dal primo terremoto senza sosta. Invece, dopo la scossa delle 19:36, con una magnitudo 3.8, quest’altra ha provocato crolli nelle strutture già danneggiate, come i capannoni industriali. Alcuni degli abitanti dei comuni già colpiti si sono recati verso le loro abitazioni per controllare se gli edifici avessero riportato dei nuovi danni: c’è insomma la paura che la propria casa, se non ancora crollata, possa farlo proprio a seguito dei continui terremoti che si susseguono. Vigili del fuoco e forze dell’ordine stanno ovviamente cercando di allontanare queste persone dagli edifici, perché c’è sempre il rischio che arrivi una nuova scossa che possa causare crolli e quindi causare feriti.
Twitter, Facebook, complice anche la domenica e l’orardio, si stanno riempiendo di messaggi di italiani che hanno avvertito la scossa di terremoto nelle diverse zone del Nord Italia.