“I bambini sono spaventati a morte: tu stai facendo lezione e questi ogni dieci secondi si gettano sotto ai banchi a ogni minima scossa o credendo di averla sentita”. A raccontare cosa sta succedendo a Mantova è una insegnante contattata da IlSussidiario.net che preferisce mantenere l’anonimato. La violenta scossa di ieri sera, di magnitudo 5.1 gradi della scala Richter, è stata pericolosamente vicina a Mantova e alla sua provincia. Di fatto, la vicinanza tra il mantovano e la zona dell’Emilia devastata dalle scosse è pochissima (Mirandola ad esempio dista da Mantova solo pochi chilometri) e qui si vive tutta l’emergenza di questa situazione che sembra senza fine. L’insegnante ci racconta di una situazione di caos e di isteria che sta prendendo il sopravvento nelle scuole del mantovano. Forse per questo, e per paura di nuove forti scosse, “ieri sera il sindaco di Mantova tramite la sua pagina Facebook ha comunicato che ogni scuola di ordine e grado della città dovesse sospendere ogni attività e considerare chiusa l’attività didattica in anticipo”. Questo ovviamente porta problemi non da poco. “Personalmente sto seguendo un ragazzo maturando come sostegno alla preparazione dell’esame di italiano e ieri notte mi ha telefonato sconvolto. Con la chiusura dell’attività didattica, si lamentava di avere tutti i suoi libri nella scuola dove adesso non può tornare, e soprattutto di vedere interrotte le sue attività di verifica che stava preparando in vista dell’esame”. Di fatto oggi in diverse scuole cittadine si sono registrate vistose crepe. Non solo, anche gli scrutini sono avvolti nel caos: non avendo a disposizione le scuole gli insegnati si chiedono dove potranno farli. “Di fatto” ci dice ancora l’insegnante “in modo del tutto illegale perché gli scrutini andrebbero fatti solo dopo la chiusura delle attività scolastiche, ne abbiamo tenuto uno in fretta e furia pochi giorni fa. Invece di andare avanti ad oltranza come si fa sempre in questi casi, abbiamo messo una bottiglia d’acqua sul tavolino per controllare i movimenti sismici e poi in pochissime ore abbiamo chiuso lo scrutinio. Ripeto: non sarebbe legale, ma cosa altro potevamo fare?”. La preside di una delle tre scuole dove insegna la persona da noi contattata, per dare una idea della gravità della situazione, vive in una tenda perché abita in provincia di Ferrara ed è una degli sfollati: “Il suo ufficio personale è chiuso e si può contattarla solo tramite cellulare”. La situazione è caotica anche in provincia: “Dipende dalle singole scuole. Oggi i miei figli sono accasa perché la scuola che frequentano è stata dichiarata chiusa, però per domani non lo sappiamo. Dobbiamo attendere gli sms del comune che ci informino su cosa fare domani e nei prossimi giorni”. Una situazione dunque del tutto caotica: “Sì, è un caos. Con gli insegnanti ci si litiga le classi al piano terra delle scuole perché tutti vogliono portare i ragazzi a fare lezione lì, nessuno vuole stare nei piani alti. Per non parlare di alcuni insegnanti che si sono messi in malattia fino alla chiusura delle scuole per la paura”.
Chiediamo all’insegnante se dopo la scossa di ieri sera ci siano stati crolli a Mantova città: “Fortunatamente no, ma un sacco di gente è andata a dormire nelle macchine per la paura. Ci sono crepe vistose nel palazzo Ducale, tanto che è stato cancellato l’Happening dei Giovani che si doveva tenere nella piazza antistante, così come si dovrà cancellare quasi sicuramente il Festival Bar che si doveva tenere qui il prossimo 15 giugno”.