Un’altra notte di scosse in Emilia-Romagna, dove la situazione sta tentando di tornare lentamente e non senza difficoltà alla normalità dopo i tragici terremoti che hanno provocato 24 vittime e oltre 15 mila sfollati (Leggi qui l’articolo di Carlo Pelanda con le proposte per ricostruire l’Emilia). Solamente oggi, martedì 5 giugno 2012, sono stati registrati più di quindici terremoti da mezzanotte in poi, di cui l’ultimo alle ore 8.52 di questa mattina. L’evento più rilevante della nottata è avvenuto alle ore 4.53, di magnitudo 2.8 gradi sulla scala Richter, in provincia di Modena. L’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha localizzato il sisma alle coordinate 44.92°N, 11.122°E e a una profondità di 4.2 chilometri, nel distretto sismico della Pianura padana lombarda. I comuni che si trovano in un raggio di dieci chilometri dall’epicentro sono POGGIO RUSCO (MN), SAN GIOVANNI DEL DOSSO (MN), SCHIVENOGLIA (MN), VILLA POMA (MN), MEDOLLA (MO), MIRANDOLA (MO), SAN FELICE SUL PANARO (MO), mentre quelli che si trovano in un raggio tra i dieci e i venti chilometri sono BORGOFRANCO SUL PO (MN), CARBONARA DI PO (MN), MAGNACAVALLO (MN), OSTIGLIA (MN), PIEVE DI CORIANO (MN), QUINGENTOLE (MN), QUISTELLO (MN), REVERE (MN), SAN GIACOMO DELLE SEGNATE (MN), SERMIDE (MN), SERRAVALLE A PO (MN), SUSTINENTE (MN), BERGANTINO (RO), CASTELNOVO BARIANO (RO), MELARA (RO), CAMPOSANTO (MO), CAVEZZO (MO), CONCORDIA SULLA SECCHIA (MO), FINALE EMILIA (MO), RAVARINO (MO), SAN POSSIDONIO (MO), SAN PROSPERO (MO), CREVALCORE (BO). La scossa più recente è stata invece registrata pochi minuti fa, alle ore 8.52 in provincia di Ferrara. Secondo quanto rilevato dall’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l’epicentro si trova in provincia di Ferrara, nel distretto sismico della Pianura padana emiliana, localizzato ad una profondità di 4.9 chilometri, precisamente alle coordinate 44.906°N, 11.261°E. In questo caso il comune che si trova nel raggio di 10 chilometri dall’epicentro del sisma è solamente quello di Finale Emilia, in provincia di Modena, mentre quelli che si trovano in un raggio tra i dieci e i venti chilometri sono BORGOFRANCO SUL PO (MN), CARBONARA DI PO (MN), FELONICA (MN), MAGNACAVALLO (MN), POGGIO RUSCO (MN), REVERE (MN), SAN GIOVANNI DEL DOSSO (MN), SERMIDE (MN), VILLA POMA (MN), BERGANTINO (RO), CALTO (RO), CASTELMASSA (RO), CASTELNOVO BARIANO (RO), CENESELLI (RO), FICAROLO (RO), MELARA (RO), SALARA (RO), CAMPOSANTO (MO), MEDOLLA (MO), MIRANDOLA (MO), SAN FELICE SUL PANARO (MO), PIEVE DI CENTO (BO), BONDENO (FE), CENTO (FE), SANT’AGOSTINO (FE). 



E’ di ieri intanto la proposta del ministro della Giustizia Paola Severino di utilizzare i detenuti delle carceri emiliane per la ricostruzione dei comuni più colpiti dal terremoto. «Vorrei lanciare un’idea, quella di rendere utile la popolazione carceraria, quella non pericolosa, per i lavori di ripresa del territorio», ha detto il ministro nel corso di una visita presso il carcere della Dozza di Bologna: «Momenti come questi potrebbero vedere anche parte della popolazione dei detenuti tra i protagonisti di un’esemplare ripresa», ha detto ancora la Severino, sottolineando la volontà di veder «coinvolte tutte le carceri della regione e se fosse possibile non solo». Pur chiarendo che per il momento si tratta solamente di una «piccola idea» di cui bisogna ancora discutere con direttori e provveditori, la Severino ammette di aver «sempre pensato che il lavoro carcerario sia una risorsa per il detenuto, un vero modo per portarlo alla risocializzazione e al reinserimento nella società». 

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