Scossa di terremoto tra Emilia, Marche e Toscana, oggi 3 settembre – Un evento sismico di magnitudo pari a 2.8 gradi della scala Richter è stato registrato stanotte poco prima della una, esattamente alle ore 00 e 48 minuti in provincia di Pesaro Urbino. La scossa è stata sentita da alcuni abitanti, ma secondo quanto comunicato dalla protezione civile non ha provocato danni a abitazioni o alle persone. La scossa è stata avvertita nel territorio del Montefeltro al confine fra tre regioni, Toscana, Marche e Emilia-Romagna, un territorio ad alta densità sismica fortunatamente non in grado fino a oggi di provocare scosse di forte magnitudo. L’epicentro è stato registrato alle coordinate 43.765°N, 12.105°E e a una profondità di 10,7 chilometri. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che si occupa di ogni avvenimento sismico nella nostra penisola, ha fatto sapere che “Io valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo”. Il comune più vicino all’epicentro nel raggio di dieci chilometri è quello di CASTELDELCI in provincia di Pesaro Urbino. Quelli nell’arco tra i dieci e i venti chilometri sono invece quelli di BAGNO DI ROMAGNA (FC), SARSINA (FC), VERGHERETO (FC), PENNABILLI (PU), SANT’AGATA FELTRIA (PU), BADIA TEDALDA (AR), CAPRESE MICHELANGELO (AR), CHIUSI DELLA VERNA (AR), PIEVE SANTO STEFANO (AR), SANSEPOLCRO (AR). Le orobiche interessate all’evento sismico sono state quelle di ha colpito le province di Rimini, Forlì-Cesena ed Arezzo. Nella giornata diversi eventi sismici, il più forte di magnitudo 2.8 gradi della scala Richter, erano stati registrati tra le province di Mantova e Modena, nel territorio colpito lo scorso mese di maggio dalle due devastanti scosse che avevano causato morte e distruzione. Il territorio che corre dalla bassa LOmbardia alle Marche è infatti a forte densità sismica. Le due scosse dello scorso mese di maggio hanno rilasciato una sequenza sismica che potrà durare ancora per lungo tempo. 



L’istituo di geofisica comunica anche che “l’evento sismico è stato localizzato con i dati delle stazioni della Rete Sismica Nazionale dell’INGV (quadrati). La localizzazione epicentrale riportata è ‘ quella rivista dagli operatori della Sala Sismica dell’INGV e comunicata al Dipartimento di Protezione Civile subito dopo l’evento. I dati relativi a ogni terremoto rilevato dalla rete INGV vengono rivisti successivamente da personale specializzato prima di essere inseriti nel Bollettino della sismicita’ italiana”.

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