La terra torna a tremare, stavolta in Toscana. Una scossa di magnitudo 5.2 si è verificata intorno alle 12.30 con epicentro localizzato tra le province di Lucca e Massa, dove molte persone si sono riversate in strada per la paura. La Protezione civile ha segnalato diversi crolli in Lunigiana, a Fivizzano e Casola, dove alcune abitazioni sono rimaste danneggiate, mentre una persona sarebbe invece rimasta ferita in località Posterla. Dalle rilevazioni dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, i comuni prossimi all’epicentro sono Minucciano, Fivizzano, Fosdinovo e Casola Lunigiana, ma il tremore è stato distintamente avvertito anche in Friuli Venezia Giulia, in particolare nella zona di Gorizia e Monfalcone, lungo la costa toscana e anche a Pisa e Livorno, in Veneto e in Lombardia. A Milano, ad esempio, il terremoto ha provocato una leggera oscillazione ai piani alti degli edifici. Il sisma si è generato a una profondità di 5.1 chilometri ed è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale tra le Province di Lucca e Massa. IlSussidiario.net ha chiesto ulteriori dettagli a Gianluca Valensise, sismologo e dirigente di ricerca dell’Ingv.
Ci conferma che l’area coinvolta è quella tra Lucca e Massa? Sì, al momento l’epicentro è stato fissato nell’area delle Alpi Apuane, praticamente al confine tra Garfagnana e Lunigiana. Il comune in assoluto più vicino all’epicentro è quello di Minucciano.
Una scossa di 5.2 gradi è particolarmente elevata per questa area? Negli ultimi due anni abbiamo visto diverse scosse della stessa magnitudo verificarsi in quell’area e al Nord Italia, quindi, pur sorprendendo sempre, è importante sottolineare che terremoti come questi sono già avvenuti. Ricordo, ad esempio, che nel gennaio scorso la stessa area della Garfagnana venne interessata da un sisma di magnitudo 4.8-5. Si tratta quindi di aree dove possono essere registrate scosse anche più forti.
Altri terremoti,  anche se più lievi, hanno interessato la stessa area nei giorni scorsi. La scossa di oggi era in qualche modo “annunciata”? E’ opportuno ricordare che un terremoto non è mai prevedibile, ma le confermo che negli ultimi giorni sono avvenute altre scosse nella stessa zona, anche se molto più leggere. Scosse di magnitudo così bassa avvengono comunque ogni giorno in molte aree del Paese, quindi non possono essere considerate come un campanello d’allarme.
La zona interessata oggi è ad elevata attività sismica? Diciamo che può essere classificata come medio-alta, visto che si tratta di uno dei settori più attivi dell’Appennino Settentrionale.
Sono proprio le faglie dell’Appennino a generare il terremoto?



Esatto, tutto l’Appennino è attivo ed è soggetto a estensione in direzione perpendicolare alla catena montuosa. La Garfagnana e la Lunigiana, inoltre, sono due bacini di attività recente. Si tratta di una delle tante faglie che ci sono in quella zona e che conosciamo abbastanza bene, ma la formazione di un terremoto come questo non è poi così particolare, visto che una faglia del genere è lunga anche fino a 2 chilometri.



Dobbiamo aspettarci altre scosse? E’ molto difficile da dire, purtroppo su questo non è possibile fare previsioni. E’ ovvio però che nelle prossime ore sarà opportuno mantenere alta l’attenzione.

C’è anche molta apprensione per la zona dell’Emilia, già gravemente colpita da terremoti passati. Esiste un legame con la scossa di oggi? In questo caso ci troviamo dall’altra parte dell’Appennino, ma non molto lontano. Probabilmente esiste un legame geodinamico tra i terremoti registrati in quest’ultimo periodo e quelli emiliani, però non è possibile dire di più al momento e soprattutto questo non implica che vi saranno nuove scosse in futuro in Emilia o nella Garfagnana.



 

(Claudio Perlini)