L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia continua a registrare nuovi eventi sismici, anche se di lieve intensità. Tra quelli avvenuti nelle ultime ore, solo uno ha superato la cosiddetta soglia di avvertibilità, con una magnitudo quindi superiore ai 2 gradi: è accaduto alle ore 18.03 ancora una volta (dopo quello di stamattina) in provincia de L’Aquila (Abruzzo), dove il sisma ha raggiunto una magnitudo pari a 2.2 gradi. L’epicentro è stato localizzato nuovamente nel distretto sismico del Gran Sasso, alle coordinate 42.462°N, 13.388°E e a una profondità di 9.8 chilometri, andando a coinvolgere in particolare i comuni (distanti al massimo 10 km dall’epicentro) di Campotosto (Aq) e Pizzoli (Aq), ma anche quelli (distanti tra i 10 e i 20 km) di Amatrice (Ri), Barete (Aq), Cagnano Amiterno (Aq), Capitignano (Aq), Fossa (Aq), L’aquila (Aq), Lucoli (Aq), Montereale (Aq), Ocre (Aq), Scoppito (Aq), Tornimparte (Aq), Crognaleto (Te), Fano Adriano (Te) e Pietracamela (Te).
Nella giornata di oggi, lunedì 3 giugno 2013, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato diversi terremoti con una magnitudo superiore a 2. Il primo sisma si è verificato alle ore 10.28 in provincia de L’Aquila (Abruzzo) con una magnitudo pari a 2.3 gradi di intensità sulla scala Richter. L’evento si è generato nel distretto sismico del Gran Sasso alle coordinate 42.466°N, 13.375°E e a una profondità di 10.2 chilometri, coinvolgendo in particolare i comuni (distanti al massimo 10 km dall’epicentro) di Barete (Aq), Campotosto (Aq), Capitignano (Aq) e Pizzoli (Aq), ma anche quelli (distanti tra i 10 e i 20 km) di Amatrice (Ri), Cagnano Amiterno (Aq), L’aquila (Aq), Lucoli (Aq), Montereale (Aq), Scoppito (Aq), Tornimparte (Aq), Crognaleto (Te), Fano Adriano (Te) e Pietracamela (Te). Il secondo sisma, avvenuto alle ore 14.13 con una magnitudo pari a 2.3 gradi sulla Scala Rchiter, si è invece verificato in mare, a ridosso dello Stretto di Messina. L’Ingv ha localizzato l’epicentro nel disretto sismico delle Isole Lipari, alle coordinate 38.452°N, 15.297°E e a una profondità di 128.1 chilometri. Nessun comune italiano, in un raggio di venti chilometri, ne ha avvertito gli effetti.