Dopo le tre forti scosse avvenute nel primo pomeriggio sull’isola di Cefalonia, in Grecia, e avvertite anche in diverse regioni del Sud Italia (dalla Basilicata alla Campania, fino alla Sicilia, alla Puglia e alla Calabria), l’Ingv ha registrato numerosi altri terremoti sul territorio italiano, fortunatamente di lieve intensità. Ad essere colpita, ancora una volta, è l’area della provincia di Perugia (Umbria), da tempo teatro di uno sciame sismico che non accenna a diminuire: questo pomeriggio si sono verificate infatti molte scosse di magnitudo compresa tra 0.5 e 1.4 gradi, quasi tutte rilevate tra i comuni di Gubbio, Pietralunga, Cantiano, Apecchio e Montone. La bassa intensità degli eventi sismici di oggi non ha destato particolare preoccupazione, e in alcuni casi probabilmente non sono stati neanche avvertiti dalla popolazione, ma ovviamente confermano il fatto che la terra continua a tremare e che lo sciame sismico prosegue in quell’area.



Il professore Akis Tselentis dell’Università di Patrasso ha fatto il punto sulla situazione del terremoto che ha colpito la Grecia ed avvertito anche nel sud Italia chiarendo che è solo l’inizio:”Penso la scossa di terremoto di 5.8 della scala Richter è stato il primo di una serie”. Infatti si registrano già almeno cinque scosse di assestamento di magnitudo 4.4, 4.2, 3.9, 3.7 e 4.1 sulla scala Richter, avvertite dal centro l’Euro-mediterraneo. Sull’isola potrebbe essere dichiarato lo stato di emergenza vista l’entità della scossa e le sue possibili ripercussioni.



L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha diffuso i dettagli delle forti scosse avvenute poco fa in Grecia, nei pressi dell’isola di Cefalonia, i cui effetti sono stati avvertiti in molte aree del Meridione. Il primo sisma ha raggiunto una magnitudo di 6.3 gradi sulla Scala Richter, con epicentro localizzato alle coordinate 38.23°N, 20.48°E e a una profondità di dieci chilometri. Il secondo, invece, è stato di magnitudo 4.4 e si è verificato nella stessa area dieci minuti più tardi, mentre poco fa ne è stato registrato un altro di magnitudo 4.3. Tutte le scosse sono avvenute a pochi chilometri di distanza da Lixouri, capoluogo del comune di Paliki e seconda città più importante dell’isola di Cefalonia, dove sembra sia stata segnalata la presenza di danni agli edifici e qualche ferito, anche se al momento mancano comunicazioni ufficiali. A breve ulteriori aggiornamenti.



Un’altra scossa di magnitudo 4.4 è stata registrata ancora una volta in Grecia, nei pressi dell’isola di Cefalonia, dove poco fa si è verificato un sisma di magnitudo pari a 6 gradi sulla Scala Richter avvertito in tutto il Meridione. Lo riporta l’European-Mediterranean Seismological Centre (Emsc), mentre su Twitter sono tanti i commenti di coloro che hanno avvertito gli effetti del violento terremoto anche in Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia. “E io che pensavo che stesse qualcuno sotto al letto!”, ha scritto una ragazza, mentre un altro utente spiega di aver sentito solamente traballare un po’ la sedia. “Pensavo fosse la solita Etna e invece pare che sia partito tutto dalla Grecia”, aggiunge un ragazzo, seguito da un altro che parla di una “botta davvero forte avvertita in Sud Italia”. La scossa è stata avvertita anche in Puglia: “Magnitudo 5.7 epicentro a Cefalonia. Qui a Taranto si è sentito”, si legge ancora su Twitter. Non è ancora chiaro se il primo forte terremoto abbia provocato danni o feriti in Grecia. Seguono aggiornamenti a breve.

Un forte terremoto di magnitudo 5.7 è stato registrato poco fa in Grecia ma è stato avvertito in molte aree del Sud Italia. Come riportato dall’European-Mediterranean Seismological Centre (Emsc), l’epicentro del sisma è stato rilevato alle coordinate 38.27 N ; 20.40 E, a pochi chilometri di distanza da Lixouri, capoluogo del comune di Paliki e seconda città più importante dell’isola greca di Cefalonia. Gli effetti del violento terremoto, di cui ancora non si conoscono le conseguenze, sono stati avvertiti anche in alcune aree della Sicilia orientale, della Puglia e della Calabria. A breve ulteriori aggiornamenti.

Anche nella giornata di oggi, domenica 26 gennaio 2014, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha registrato alcuni terremoti avvenuti in diverse aree del territorio italiano. Il primo di questi si è verificato in provincia di Cosenza (Calabria) con una magnitudo pari a 2.1 gradi sulla Scala Richter: il sisma è stato rilevato poco dopo l’una del mattino a pochi chilometri di distanza (non più di dieci) dai comuni di Cariati (Cs), Scala Coeli (Cs), Terravecchia (Cs), Crucoli (Kr) e Umbriatico (Kr), alle coordinate 39.441°N, 16.949°E e a una profondità di 62.5 chilometri. Gli altri comuni coinvolti, ma presenti in un raggio compreso tra i dieci e i venti chilometri, sono quelli di Bocchigliero (Cs), Calopezzati (Cs), Caloveto (Cs), Campana (Cs), Mandatoriccio (Cs), Pietrapaola (Cs), Carfizzi (Kr), Casabona (Kr), Ciro’ (Kr), Ciro’ Marina (Kr), Melissa (Kr), Pallagorio (Kr), San Nicola Dell’alto (Kr) e Verzino (Kr). Il secondo terremoto registrato oggi, di magnitudo 3.1, è avvenuto verso le 2.30 del mattino in mare, al largo della costa campana (esattamente alle coordinate 39.666°N, 15.024°E), ma nessun comune italiano ne ha avvertito gli effetti, mentre la scossa successiva ha interessato nuovamente la provincia di Perugia (Umbria), da tempo teatro di un persistente sciame sismico: questo evento è stato rilevato verso le 8.30 di stamattina con una magnitudo pari a 2.1 gradi, nei pressi dei comuni di Gubbio, Pietralunga, Apecchio, Cantiano, Piobbico, Montone, Scheggia e Pascelupo, Umbertide.