L’Istituto Nazionale di geofisica e di vulcanologia ha rilevato nuove, ma leggere scosse in Umbria, regione estremamente soggetta ai fenomeni sismici. L’ultimo terremoto rilevato dalle sonde ha presentato un’intensità pari a 0.8 mg e si è verificato alle ore 20.35. Con epicentro a 6.8 chilometri di profondità e alle coordinate geografiche di 43.4 di Latitudine e 12.4 di Longitudine ha interessato l’area territoriale che comprende i comuni del perugino di Gubbio, Pietralunga e Montone.



Le sonde dell’Ingv hanno rilevato una nuova scossa sul territorio italiano. Il distretto sismico teatro di un terremoto di magnitudo 2.1 è stata la Val di Nerina, regione a cavallo tra l’Umbria, il Lazio, le Marche e l’Abruzzo. Il moto è stato individuato a 7.2 km di profondità e alle coordinate geografiche di 42.7919°N, 12.9498°E. Entro i 10 chilometri dall’epicentro troviamo i comuni – tutti in provincia di Perugia – di Cascia, Cerreto di Spoleto, Poggiodomo e Vallo di Nera; mentre nel raggio compreso tra i 10 e i 20 ecco Visso (in provincia di Macerata), Campello sul Clitunno, Monteleone di Spoleo, Norcia, preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggia-Pascelupo e Sellano in provincia di Perugia.



Nel primissimo pomeriggio l’Ingv ha registrato due nuove scosse sul territorio italiano. La prima, alle 14.42 ha interessato la il distretto sismico del Golfo di Policastro alle coordinate geografiche di 39.9748°, 15.5938°E. Il sisma, di magnitudo 3.1 si è propagato in mare aperto alla profondità di 292.8 km: la scossa è stata avvertita da gran parte della provincia di Salerno. La seconda, alle ore 14.38 ha interessato il distretto sismico dei Monti della Laga, al confine tra Umbra, Lazio e Abruzzo e Molise. Il terremoto, di magnitudine 2.3 si è propagato alla profondità di 13.1 chilometri e alle coordinate geografiche di 42.6268°N, 13.555°E. I comuni coinvolti sono quelli della provincia di Rieti, Ascoli Piceno e L’Aquila. 



Nella giornata di sabato 26 aprile sono diverse le scosse rilevate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia. La prima ha avuto luogo alle 04.38 di questa mattina nel distretto sismico dei Monti Reatini: il terremoto, di intensità pari a 2.3 mg, si è propagato alla profondità di 11.4 chilometri e alle seguenti coordinate geografiche: 42.6365°N, 13.183°E. Entro i 10 km dall’epicentro i comuni coinvolti sono quelli di Accumoli e di Cittareale, in provincia di Rietini; mentre nel raggio compreso tra 10 e 20 km ecco altri due comuni del rietino qualiBorbona e Posta, Cascia e Norcia in provincia di Perugia, Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e tre cittadine nei pressi de L’Aquila come Cagnano Amiterno, Capitignano e Montereale. Alle 06.13 a essere protagonista è l’Umbria, attraversata da un moto di intensità pari a 3 mg. Il distretto sismico teatro è il bacino di Gubbio (alle coordinate di 43.3947°N, 12.4883°E): a percepire questo fenomeno sismico – seguito alle 06.27 da un secondo più leggero (2.4 mg) – sono stati Pietralunga (Pg), Gubbio (Pg), Montone (Pg), Scheggia-Pascelupo e Umbertide (Pg), oltre alle città marchigiane, in provincia di Pesaro-Urbino di Apecchio, Cantiano e Piobbico. Alle 09.33 ecco dunque il Nord con una sisma di magnitudo 2.1 interessare la zona del Lago di Garda e gran parte della provincia di Verona e di Brescia. Il terremoto, con epicentro a 3.4 km di profondità, è stato individuato alle seguenti coordinate: 45.688°N, 10.7457°E. Venendo dunque alle scosse nel mondo, da registrare quella delle 08.02 italiane al largo delle Isole Tonga (coordinate: 20.84°S, 174.5°O): alla profondità di 2 km si è propagato un sisma di magnitudo 6.4