L’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia continua a monitorare costantemente i moti tellurici sul territorio italiano. L’ultimo fenomeno sismico rilevato è delle 18.58: una scossa di magnitudo 2.3 ha interessato il distretto sismico del Bacino di Gubbio. L’epicentro del terremoto, propagatosi alla profondità di 9.1 chilometri, è stato individuato alle seguenti coordinate geografiche: 43.3458°N, 12.5315°E. L’unico comune entro i 10 chilometri dall’epicentro ad aver avvertito il sisma è quello di Gubbio (Pg), mentre nel raggio compreso tra i 10 e i 20 km troviamo Costacciaro, Pietralunga, Scheggia-Pascelupo e Valfabbrica (sempre in provincia di Perugia) e Cantiano, nelle Marche, in provincie di Pesaro-Urbino.



Una scossa di terremoto è stata registrata nello stretto di Messina. Magnitudo non troppo elevata, ma ipocentro poco profondo lo hanno reso decisamente percepito, anche se non ci sono stati danni a cose o persone. Ecco quanto diffuso dll’INGV: Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.3 è avvenuto alle ore 18:43:09 italiane del giorno 03/Apr/2014 (16:43:09 03/Apr/2014 – UTC). Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico dello Stretto di Messina. I comuni entro i 10 chilometri di distanza dall’epicentro VILLA SAN GIOVANNI (RC) MESSINA (ME), i comuni tra 10 e 20 chilometri di distanza dall’epicentro CALANNA (RC) CAMPO CALABRO (RC) FIUMARA (RC) LAGANADI (RC) REGGIO DI CALABRIA (RC) SAN ROBERTO (RC) SANT’ALESSIO IN ASPROMONTE (RC) SCILLA (RC) ITALA (ME) MONFORTE SAN GIORGIO (ME) ROCCAVALDINA (ME) ROMETTA (ME) SAPONARA (ME) SCALETTA ZANCLEA (ME) SPADAFORA (ME) VALDINA (ME) VENETICO (ME) VILLAFRANCA TIRRENA (ME).



Una scossa di magnitudo 2.1 sulla Scala Richter è stata registrata poco fa in provincia di Salerno (Campania). Secondo i dati riportati dall’Ingv, il sisma è avvenuto alle 18.22 nell’area del Cilento, a pochi chilometri di distanza dai comuni di Albanella (Sa), Aquara (Sa), Capaccio (Sa), Castel San Lorenzo (Sa), Cicerale (Sa), Felitto (Sa), Giungano (Sa), Magliano Vetere (Sa), Monteforte Cilento (Sa), Roccadaspide (Sa) e Trentinara (Sa). Un altro terremoto di magnitudo 2.3 si è verificato invece alle 18.43 nei pressi dello Stretto di Messina, a poca distanza dai comuni di Villa San Giovanni (Rc) e Messina (Me). Gli altri comuni coinvolti, ma leggermente più distanti dall’epicentro, sono quelli di Calanna (Rc), Campo Calabro (Rc), Fiumara (Rc), Laganadi (Rc), Reggio Di Calabria (Rc), San Roberto (Rc), Sant’Alessio In Aspromonte (Rc), Scilla (Rc), Itala (Me), Monforte San Giorgio (Me), Roccavaldina (Me), Rometta (Me), Saponara (Me), Scaletta Zanclea (Me), Spadafora (Me), Valdina (Me), Venetico (Me) e Villafranca Tirrena (Me).



A seguito del devastante evento sismico avvenuto due sere fa al largo delle coste settentrionali del Cile e dopo le scosse di assestamento successive, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha pubblicato una dettagliata nota sul Blog INGVterremoti. “Il giorno 1 aprile 2014 alle ore 23:46 UTC (1 aprile ore 18:46 cilene; 2 aprile ore 1:46 italiane) – si legge – è avvenuto un terremoto di magnitudo M 8.2, localizzato dall’USGS al largo delle coste settentrionali del Cile. Nelle ore successive sono stati registrati più di 60 terremoti di magnitudo maggiore di 4.5; il più forte di magnitudo 7.6 è avvenuto alle ore 02:43 UTC”. Questa sequenza sismica, fa sapere l’Ingv, “è stata preceduta da un’altra sequenza iniziata il 16 marzo 2014 con un terremoto di magnitudo 6.4 avvenuto in un’area molto vicina all’epicentro del terremoto del 1 aprile, M 8.2. L’ultimo terremoto forte avvenuto in questa area è quello del 1877 di magnitudo M 8.8”. Il terremoto è avvenuto in un’area in cui la crosta oceanica pacifica, appartenente alla cosiddetta Placca di Nazca, sprofonda (subduce) “al di sotto della placca continentale sudamericana ad una velocità di 65 mm/anno. La subduzione della crosta oceanica al disotto delle coste sudamericane è all’origine di terremoti dei grandi magnitudo che storicamente hanno colpito in gran numero tutta la fascia costiera del Cile: il terremoto di Maule (M 8.8) che interessò nel 2010 la costa del Cile centrale e causò uno tsunami  e circa 500 vittime e il catastrofico terremoto del 1960 di magnitudo 9.5, il più grande mai registrato al mondo, che colpì il Cile meridionale”. Vista la magnitudo del terremoto, la profondità ipocentrale, la collocazione dell’epicentro in mare e la valutazione dei parametri tsunamigenici, “il terremoto è stato considerato da subito come possibile causa di uno tsunami. Il Pacific Tsunami Warning Center (PTWC) ha diramato immediatamente un avviso di allerta tsunami per il Cile, Perù, Ecuador, Colombia, Panama e Costa Rica”.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia continua a monitorare i fenomeni sismici sul territorio italiano. Le ultime scosse da segnalare sono tutte di lievissima entità e ben al di sotto della soglia di percezione fissata a 2 della scala magnitudo. L’ultimo terremoto rilevato risale alle 15.12 e ha interessato l’Umbra e le Marche, in particolare Pietralunga (in provincia di Perugia) e Apecchio e Piobbico in provincia di Pesaro-Urbino. La magnitudo è stata di 1.0 mentre le coordinate dell’epicentro a 8.1 km di profondità, sono le seguenti: 43.4 di Latitutidne e 12.4 di Longitudine. In precedenza, appena 10 minuti prima, la terra è tremata sempre nelle Marche, questa volta nell’anconetano: un sisma di magnitudo 1.0 (con epicentro a 7.8 km di profondità) ha interessato i comuni di Serra San Quirico, Mergo e Genga. Per quanto concerne invece i terremoti nel mondo, alle 15.56, una scossa di magnitudo 5.3 si è propagata al largo delle isole Fiji e alla profondità di 584.9 km. Poco prima, alle 15.38 è stata la volta della Romania: un moto tellurico dell’intensità di 4.5 mg ha colpito la zona a Nord ovest di Gura Teghii. Il Cile continua ad essere teatro di violente scosse: Alle 16.34 italiane una scossa di magnitudo 5.2 si è scatenato a 99 km distante dalla costa di Iquique. L’epicentro del sisma è stato individuato in mare alla profondità di 11.7 km.

Nuove scosse di terremoto sono state registrate poco fa in provincia di Perugia (Umbria) dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Gli ultimi eventi sono però stati molto lievi, di magnitudo compresa tra 0.9 e 1.5 gradi sulla Scala Richter e con epicentro localizzato nella gran parte dei casi a pochi chilometri di distanza dai comuni di Apecchio, Pietralunga, Gubbio, Costacciaro, Cantiano e Piobbico. Andando a osservare le scose registrate in tutto il mondo dallo United States Geological Survey (USGS), poco fa si è verificato un sisma di magnitudo 4.5 a soli cinque chilometri da Gura Teghii, comune della Romania situato nel distretto di Buzau, nella regione storica della Muntenia. Un altro terremoto di magnitudo 5.1 è avvenuto in Cile, a poca distanza dalla città di Iquique, sconvolta dal recente sisma di magnitudo 8.2. Infine la terra ha tremato anche nei pressi di Bengkulu, provincia dell’Indonesia situata sulla costa sud-occidentale dell’isola di Sumatra, dove l’USGS ha registrato un sisma di magnitudo 5.6.

Nuova scossa di terremoto registrata poco fa dall’Ingv. Il sisma è stato di magnitudo pari a 3.4 gradi sulla Scala Richter ed è stato localizzato nel Mar Ligure a pochi chilometri di distanza dalla costa tra Varigotti e Finale Ligure. L’epicentro è stato individuato con esattezza alle coordinate 44.0315°N, 8.581°E e a una profondità di 9.3 chilometri. Prosegue intanto il persistente sciame sismico in Cile dopo la fortissima scossa di magnitudo 8.2 avvenuta due sere fa: lo United States Geological Survey (USGS) sta continuando a registrare forti eventi sismici di magnitudo compresa tra 4.8 e 5.6 gradi sulla Scala Richter, ancora una volta a pochi chilometri dalla città di Iquique, capolouogo della regione di Tarapaca.

Un nuovo terremoto di magnitudo pari a 2 gradi sulla Scala Richter è stato registrato poco fa in provincia di Perugia (Umbria). Secondo i dati riportati dall’Ingv, il sisma è avvenuto alle 10.15 di oggi nell’area del Metauro, alle coordinate 43.4787°N, 12.4207°E e a una profondità di 7.7 chilometri, andando a interessare i comuni (distanti non più di dieci chilometri dall’epicentro) di Apecchio (Pu) e Pietralunga (Pg). Gli altri comuni coinvolti, ma distanti tra i dieci e i venti chilometri, sono quelli di Mercatello Sul Metauro (Pu), Piobbico (Pu), Sant’Angelo In Vado (Pu), Città Di Castello (Pg), Montone (Pg) e Umbertide (Pg).

Dopo la fortissima scossa di due sere fa di magnitudo 8.2, che ha provocato la morte di sei persone e migliaia di sfollati, un nuovo violento terremoto è stato registrato questa notte in Cile. Lanciato nuovamente l’allarme tsunami che ha riguardato anche il Perù. Secondo i dati diffusi dallo United States Geological Survey (USGS), il sisma più forte è avvenuto poco prima della mezzanotte (le 4.43 in Italia) stavolta con epicentro sulla terraferma, a circa 23 chilometri a sud della città di Iquique, capolouogo della regione di Tarapaca. Il nuovo sisma si è verificato proprio mentre la presidente Michelle Bachelet stava visitando le zone colpite dal precedente sisma ed è stata quindi costretta a lasciare la zona. Per quanto riguarda la situazione italiana, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha registrato nella notte una lieve scossa di magnitudo 2.2 al largo della costa calabrese occidentale, mentre l’ultimo terremoto di ieri è avvenuto nel pomeriggio in provincia di Enna (Sicilia) con una magnitudo 2.3 sulla Scala Richter. In questo caso il sisma è stato localizzato tra i comuni di Aidone (En), Piazza Armerina (En) e Valguarnera Caropepe (En), gli unici presenti in un raggio massimo di dieci chilometri dall’epicentro.