Dopo la forte scossa di magnitudo 2 che alle 14.46 ha interessato la provincia di Perugia, la medesima area è stata teatro di ulteriori sei scosse di più lieve intensità: le ultime due, di magnitudo 1.2 e 1.3 sono state le più forti, ma si sono comunque collocate lontane dalla soglia di percezione fissata proprio a 2 mg. Alle 18.04 si segnala invece un fenomeno sismico di 1.5 M nel Lazio, o meglio nella provincia di Rieti: i comuni del rietino che si sono trovati nel raggio di 20 km rispetto all’epicentro (che si è trovato alla profondità di 11.1 km e alle coordinate di 42.5 di Latitudine e 13.1 di Longitudine) sono quelli di Cittareale, Poste e Borbona
Le sonde dell’Ingv, alle 14.46, hanno registrato un terremoto di magnitudo 2 nel distretto sismico del bacino di Gubbio. L’epicentro del fenomeno sismico è stato individuato alla profondità di 9.6 chilometri e alle seguenti coordinate geografiche: 43.307°N, 12.5563°E. Entro i 10 km dall’epicentro troviamo il solo comune di Gubbio (Pg), mentre nell’area compresa tra i 10 e i 20 ecco Cantiano (Pesaro-Urbino), Costacciaro (Pg), Pietralunga (Pg), Scheggia-Pascelupo (Pg), Sigillo (Pg) e Valfabbrica (Pg).
Continua a tremare, seppur lievemente, la terra in Italia. L’ultimo fenomeno sismico registrato dall’Ingv è delle 11.09 e si tratta di un leggerissimo terremoto di magnitudo 0.4 in Umbria, con epicentro alla profondità di 5.9 chilometri e alle coordinate di 43.4 di Latitudine e 12.5 di Longitudine che corrispondono alla zona relativa al comuni di Gubbio, Pietralunga e Scheggia-Pascelupo, tutti in provincia di Perugia. Giusto qualche minuto prima, alle 11.01, ecco una scossa di magnitudo 1.6 tra Abruzzo e Lazio (Montereale e Capitignano, in provincia de L’Aquila e Cittareale, in quella di Rieti), mentre alle 10.05 da segnalare il sisma di magnitudo 1.8 in Basilicata, in provincia di Matera: Ferrandina, Craco Sant’Angelo e Salandra.
Alle 4.07 di questa mattina l’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia ha registrato un terremoto di magnitudo 2.1 nel distretto sismico dei Golfi di Patti e di Milazzo, in Sicilia. L’epicentro del fenomeno sismico è stato individuato in mare aperto e alla profondità di 120 chilometri e alle seguenti coordinate geografiche: 38.3762°N, 15.3648°E. Questi i comuni siculi – e tutti in provincia di Messina – che si sono trovati nel raggio di 20 km dall’epicentro: Milazzo, Roccavaldina, Saponara, Soadafora, Torregrotta, Valdina, Venetico e Villafranca Tirrena. In mattinata, invece, alle 7.49 è stata la volta della piana del Metauro, al confine tra Umbria e Marche: in questo caso il moto tellurico ha presentato un’intensità pari a 2.1 mg, mentre l’epicentro si è trovato a 7.8 km all’interno della superficie terrestre (a queste coordinate: 43.4163°N, 12.5347°E). Per quanto concerne i comuni che hanno avvertito il terremoto troviamo Gubbio, Costacciaro, Pietralunga e Scheggia-Pascelupo in provincia di Perugia e Apecchio, Cagli, Cantiano e Piobbico in quella di Pesaro-Urbino.