Situazione ancora tranquilla per intensità, con diversi piccoli terremoti nel centro Italia e una scossa leggermente più forte in Campania, nella zona di Avellino. Se infatti dopo il terremoto delle 16,01 ad Ancona si sono verificate alte scosse di bassa entità prima nella zona di Rieti, poi di nuovo nelle Marche, nel maceratese ed infine a Pesaro Urbino, quella arrivata ad Avellino alle 18,27 circa è stata l’unica degna di nota. Il terremoto ha colpito esattamente alle coordinate geografiche (lat, lon) 41.08, 15.26 con una profondità di 15 km, senza tuttavia aver provocato danni di sorta. Non sono mancate altre scosse in vari punti della nostra penisola dopo quella, per la precisione di nuovo a macerata (solo 0.4 di magnitudo), una Crotone di M 1.5, ed infine altri due micro sisma nella zona di Perugia, l’ultima delle quali è avvenuta alle 18,46 ed era di M 0.8.



Pomeriggio che per fortuna ha visto pochi fenomeni di terremoto degni di nota sul nostro Paese, con il conteggio dei danni che anche oggi per fortuna rimane a quota zero, sia per le persone che per strade ed edifici. Nelle ultime ore lo sciame sismico che si è abbattuto lungo tutta la prima parte del pomeriggio su Catania e sull’intera provincia siciliana non ha più mostrato altre scosse dalle 13.28 in avanti lasciando anzi il “testimone” ad un’altra provincia siciliana, ovvero Messina, che ha visto una piccola scossa di M 0.8 alle 15.32, con i comuni coinvolti che riguardano Castroreale, Santa Luca del Mela, Barcellona Pozzo di Gotto, Rodi Milici, Merì, San Filippo Del Mela, Mandanici, Pace del Mela e Condrò. Alle 16.01 sono invece le Marche a segnalare un lieve sisma nella provincia di Ancona con epicentro 6 km sotto il comune di Serra San Quirico: altri comuni sono invece coinvolti e risultano Mergo, Genga, Arcevia, Rosora, Castelplanio, Cupramontana, Montecarotto, Poggio San Vicino, Maiolati Spontini e Sassoferrato.



Continua lo sciame sismico a Catania, dove continuano le numerose scosse di terremoto di una certa rilevanza: saliamo, con le ultime tre, a 10 scosse nel giro di 4 ore con la punta massima di questa ultima tranche che arriva al grado M 1.9, alle 13.26: comuni coinvolti sempre gli stessi, sotto l’arco dell’Etna, ovvero Bronte, Maletto, Adrano, Biancavilla, Ragalna, Maniace, Randazzo, Cesarò, Paternò, Belpasso e Nicolosi. Qualche chilometro più in là nel frattempo, alle 13.57, è avvenuta un’altra scossa di terremoto che ha colpito la costa calabra a nord, con una profondità di 131 km sotto il livello del mare e con i comuni più popolosi più vicini che risultano Messina, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Catanzaro. Alle 13.21 infine è avvenuto un sisma in zona L’Aquila con una forza di M 1.3 e con i comuni coinvoli che riguardano Montereale, Capitignano, Borbona, Cagnano Amiterno, Posta, Cittareale, Barete e Amatrice.



Una improvvisa e lunghissima coda di scosse da terremoto nella provincia di Catania: in circa un’ora sono sette le scosse che hanno di fatto dominato la scena di tutti i fenomeni sismici di questo mezzogiorno italiano. La prima è avvenuta alle 11.50, l’ultima poco fa alle 12.37 e in mezzo altre cinque scosse con la punta massima avvenuta alle 12.32 con forza d’intensità a magnitudo 2.2 e con un ipocentro a 22 km di profondità. Epicentro all’interno del Parco dell’Etna, con i comuni più vicini coinvolti dalla scossa che riguardano Bronte, Adrano, Maletto, Biancavilla, Ragalna, Randazz, Nicolosi, Maniace, Belpasso, Zafferana Etnea e Paternò. Tali episodi di terremoto sono tutti affiliati al movimento del Vulcano Etna che come sempre vive una fase molto convulsa di scosse idro-geo-vulcaniche che si allargano a macchia d’olio su tutta la provincia non producendo al momento, e questa è la buona notizia, alcun danno a persone o cose. Fermo invece l’altro sciame sismico in atto da ore, ovvero quello di Perugia che al momento sembra aver calmato la fase di vibrazioni.

In questa seconda parte di giornata il terremoto in Italia ha dato un po’ di tregua ai centri sismici con molte meno vibrazioni nel terreno e poche scosse significative. Vi segnaliamo un terremoto ad Avellino, a Bari e lo sciame sismico di Perugia che continua ma con livelli molto lievi di scosse: alle 9.24 la provincia campana regista un piccolo sisma di forza M 1.0 e con i comuni più vicini all’epicentro che risultano Caposele, Calabritto, Laviano, Santomenna, Castelnuovo di Conza, Teora, Valva, Coliano e Conza della Campania. Per quanto riguarda invece la Puglia, una scossa di terremoto vicino a Bari ha registrato un’intensità di magnitudo pari al grado 1.3 e con ipocentro calcolato a 7 km di profondità: comuni vicini all’epicentro sono invece Toritto, Cassano delle Munge, Altamura, Grumo Appula, Binetto, Santeramo in Colle, Sannicandro di Bari, Bitetto e Palo del Colle. Prosegue invece lo sciame sismico nel centro d’Italia a Perugia con ben 10 scosse in tutta questa prima parte di giornata, ma con valori ma sopra al grado di M 1.3 della scala Richter: per queste e per tutte le altre scosse precedenti non ci sono danni a persone e neanche a cose.

Rispetto a ieri un fattore è rimasto invariato per quanto riguarda le scosse di terremoto: lo sciame sismico a Perugia continua ad essere presente con scosse ripetute ogni ora, anche se per nessuna della quali sono stati ravvisati danni particolari. Nella prima mattina sono ben 9 le scosse avvenute, con la massima di intensità alle 7.43, con forza M 1.3 sulla scala Richter: i comuni interessati e vicino all’epicentro sono gli stessi di ieri, ovvero Cerreto di Spoleto, Sellano, Preci, Vallo di Nera, Norcia, Poggiodomo, Campello sul Clitunno, Cascia, Visso, Trevi, Ussita e Monte Cavallo. Il sisma invece più significativo di questa prima parte della mattinata è avvenuto alle 8.18 nella zona siciliana, vicino alla costa orientale, al largo di Siracusa: ipocentro a 10 km sotto il livello del mare, forza di intensità M 1.9 ed epicentro a circa 30 km dalla costa, con Siracusa, Catania e Acireale come comuni più popolosi che hanno avvertito la vibrazione, anche se solo dai centri sismici e non per fortuna dalla popolazione, indice per cui non sono stati registrati particolari danni.

Un terremoto di magnitudo M 1.1 è avvenuto oggi nella provincia/zona di Ascoli a cavallo tra il 22 e 23 dicembre, esattamente alle ore 23,53:49. Il sisma che ha avuto il suo epicentro alle coordinate geografiche (lat, lon) 42.91, 13.26, localizzato non distante da Ascoli Piceno e dalle località di Sarnano e Castelluccio, ha visto l’ipocentro a una profondità di 8 km e non ha provocato danni. Visto l’intensità e la profondità la scossa probabilmente è stata scarsamente avvertita dalla popolazione locale. Nel frattempo prosegue lo sciame sismico su Perugia, con un piccolo terremoto di M 1.0 arrivato alle 22,43 del 22 dicembre e una nuova scossa arrivata nei primi minuti di oggi, alle 00,06 di M 0.9. Continua quindi la sismicità della città umbra come nella giornata di ieri, che ha visto numerose scosse sulla località.