Sembra ormai rientrato quasi interamente l’allarme tsunami e terremoti dopo l’onda d’urto tremenda di ieri sera in Cile, a 200 km a nord dalla capitale Santiago. Una scossa di M 8.3 avvertita in tutto il Sud America fino anche alla costa atlantica, da tutt’altra parte rispetto all’epicentro del sisma avvenuto sulla costa dell’Oceano Pacifico. Nel frattempo la rete e i vari social stanno postando dai testimoni in diretta degli attimi terribili video e foto che documentano da un lato il grande pericolo e dall’altro rassicurano vista la tenuta davvero ottima degli edifici cileni, pronti sempre alle evenienze sismiche. In questo video postato su twitter (clicca qui per vedere), si può osservare il momento dell’apice di sciame sismico, ovvero verso le 20 ore locali di ieri sera, presso un aeroporto cileno, l’Internazionale Comodoro Arturo Merino di Santiago. La visione è incredibile, con tutta la struttura esterna che oscilla e soprattutto due pullman parcheggiati fuori che ondeggiano come fossero semplici piume: per fortuna i danni sono stati limitati e se ne può parlare ora con maggiore serenità, tenuto conto di tutto.



Un nuovo video mostra la forza del terremoto di magnitudo 8.3 gradi della Scala Richter avvenuto in Cile, dove otto persone sono morte e circa un milione hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni in via precauzionale dopo che è stato lanciato l’allarme tsunami (successivamente cancellato in tutte le regioni del Paese, come fatto sapere dal ministero degli Interni cileno). Le immagini sono state diffuse su YouTube da Radio La Clave (clicca qui per vedere): i conduttori e gli ospiti della trasmissione radiofonica iniziano ad avvertire il movimento oscillatorio provocato dal violento sisma e inizialmente tentano di mantenere la calma. La scossa dura però alcuni minuti e poco dopo la paura cresce fino a che la trasmissione non viene interrotta.



In Cile l’allarme per i terremoti è una costante abitudine, e dopo la scossa fortissima di magnitudo 8.3 avvenuta alle 19.53 (ore locali) ieri sera, nella notte per noi in Italia, il timore è tornato a livello altissimo. Allerta tsunami nelle ore successive e immediata evacuazione di gran parte della costa sul Pacifico, con un milione di sfollati cileni. Molta paura in tutto il Paese e non solo, con il terremoto e il successivo sciame sismico provocato avvertiti in Perù, Bolivia, Argentina e Brasile: c’è però una buona notizia arrivata in queste prime ore della mattina cilena e pochi minuti fa in Italia. Rientra l’allarme tsunami su tutte le regioni cilene, ad eccezione di Coquimbo e Atacama, più vicine alla zona dell’epicentro e che rimangono ancora per qualche ore sotto l’occhio di osservazione degli esperti sismologi. L’epicentro iniziale è stato localizzato a 11 chilometri di profondità nella zona di Illapel, circa 200 km a nord della capitale Santiago dove è stato avvertito eccome il sisma con molti edifici che hanno tremato.



Come spesso accade, un terremoto di così vaste proporzioni come quello accaduto nella notte in Cile con magnitudo 8.3 sulla scala Richter, l’effetto del sisma provoca tsunami di altissime proporzioni, come purtroppo sanno bene in Giappone dopo la tragedia di Fukushima. È successo anche questa volta, con ondate alzate fino a 4-5 metri ma che per fortuna hanno limitato i danni: la grande capacità e conoscenza della situazione sismica del popolo cileno e le costruzioni fate seguendo bene le regole antisismiche hanno evitato il peggio, con al momento la conta dei morti che è ferma a cinque. In qualche punto della costa sull’Oceano Pacifico, dopo lo sciame sismico di ben 32 scosse di alta intensità, con il picco alle 19.54 di M 8.3, il mare si è ritirato per poi risalire e penetrare nella terra vicino alla capitale Santiago con onde di 4-5 metri. Dopo l’allarme l’obiettivo per tutti è stato quello di scappare dalla costa a fortissimo rischio mareggiate.

Ancora terrore in Cile e in altri stati Paesi del sud America dopo il terremoto di M 8.3 avvenuto in questa notte (alle 2 ore italiane) sulla costa dell’Oceano Pacifico: una punta di sisma che poi è durato diverse ore con uno sciame che ha registrato ben 32 scosse sopra la soglia di normalità. Nell’immediato il sisma ha provocato uno tsunami di 4-5metri di onde che però non ha provocato grandi danni: il conto dice cinque morti e un milione di sfollati per una situazione ancora in piena emergenza. I sismologi americani parlano di fenomeno in diminuzione, ma nel frattempo l’allerta tsunami è accesa anche in Ecuador e Perù: ieri tra l’altro i vari terremoti sono stati avvertiti fino alla costa Atlantica, dall’Uruguay fino al Brasile, un po’ in tutto il Sud America. Ha parlato in una conferenza stampa la presidente del Cile Michelle Bachelet, cercando di portare tranquillità e infondere molta prudenza: «di fronte a questo duro colpo della natura poco possiamo farci. Anche se c’è stato uno tsunami il flusso delle ondate sta calando, ma ci possono essere altre repliche e stiamo valutando minuto per minuto la situazione».

Paura, molta paura in Cile per il terremoto con scossa di magnitudo che nella serata di ieri (ora locale) ha devastato la costa con la scossa di punta che ha raggiunto magnitudo 8.3 sulla scala Richter. Il sisma ha provocato anche uno tsunami con onde altre 4-5 metri che ha costretto le autorità cilene ad evacuare circa un milione di persone che vivevano sulle coste del Pacifico: molto positiva la celerità con cui i cileni sono scappati, evitando di fatto danni maggiori. Al momento infatti sono registrate cinque morti che con la scossa terribile avvenuta può considerarsi  un danno minore, posto che la perdita di vite umane rimane un dramma a prescindere. Inoltre moltissime persone si stavano recando ieri per un lungo ponte di vacanze del week-end e si dirigevano in tantissimi verso la costa, luogo di villeggiatura preferita (sono oltre cinquemila i chilometri di costa cilena sull’Oceano Pacifico) e il retro front è stato immediato e convulso. Dal Pacifico la scossa di terremoto è stata avvertita in tutta l’America del Sud fino alla costa atlantica, con il rischio e l’allerta tsunami che ancora adesso non è terminata: difficile, come parlano gli esperti, prevedere nelle prossime ore se ci saranno o meno altre scosse; di certo, ieri il sisma da 8.3 non è stato l’unico, ma nel giro di cinque ore sono tantissime le scosse di alta intensità che hanno caratterizzato uno sciame sismico di grande paura. Dopo cinque ore dalla prima scossa sono state registrate almeno 32 scosse di terremoto che aumentano la considerazione positiva sui danni ancora piuttosto esigui, data la portata del movimento del terreno e dell’oceano cileno.

Alle otto di sera ora locale una scossa di terremoto di magnitudo 8.3 gradi della scala Richter si è verificata in Cile. Il paese sudamericano è uno dei paesi al mondo più sottoposto ai fenomeni sismici si contano in passato terremoti devastanti. Nel 2010 furono 500 le persone uccise per uno di questi terremoti. Al momento secondo le notizie che giungono dal luogo le vittime sarebbero solo cinque, un milione circa però di persone sono state fatte evacuare soprattutto per paura di un eventuale tsunami. L’epicentro del sisma è stato individuato a 11 chilometri di profondità a circa 400 chilometri a nord della capitale. Il Cile è un paese che si estende per la sua interezza sulle coste dell’oceano Pacifico per ben 5mila chilometri: tutta la popolazione costiera è stata fatta evacuare, l’allarme tsunami è stato lanciato anche per le isole Hawaii, il Perù e le coste della California meridionale. In realtà l’allarme è già cessato ci sono state alcune onde forti ma il fenomeno è ormai in diminuzione. La scossa è stata avvertita in quasi tutto il sud America anche in Argentina.