Il Fondo Ambiente Italiano parteciperà alla gara di ricostruzione post-terremoto di Ascoli Piceno con i comuni di Arquata e Pescara del Tronto che al momento hanno bisogno di qualsiasi elemento primario per poter ricominciare una vita semi-normale dopo la devastazione di pochi secondo che ha dilaniato e disintegrato i paesini della provincia marchigiana. Per provare a colmare un’altra emergenza come quella del patrimonio artistico-culturale, interviene appunto il Fai che subito si è proposto di far partire un bando per ricostruire almeno un monumento simbolico di uno dei borghi più belli del centro Italia. «Certo di interpretare il commosso sentire di tutti i 130.000 iscritti alla Fondazione, ho incaricato la Presidente Regionale FAI Marche, Alessandra Stipa Alesiani di prendere contatto con le autorità civili e religiose di Arquata del Tronto al fine di individuare un monumento simbolico e identitario della cittadina che – a fronte di una raccolta fondi che il FAI lancerà in un tempo breve – possa essere oggetto di un celere restauro in grado di consentire alla popolazione di rientrarne al più presto in possesso», ha dichiarato in una nota Andrea Carandini, presidente Fai. 



Ancora una nuova scossa di terremoto è stata registrata alle ore 17:22 italiane nella provincia di Macerata, nelle Marche. L’evento, registrato dalla Sala Sismica INGV di Roma ha avuto magnitudo 2.9 ed è ha avuto le seguenti coordinate: 42.84 di latitudine e 13.22 di longitudine, ad una profondità di appena 8 km. Secondo quanto reso noto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il nuovo terremoto è stato localizzato a 44 km a Est di Foligno ed a 45 km a Ovest di Teramo. I comuni più vicini all’epicentro sono stati quelli di Castelsantangelo sul Nera (MC), Montegallo e Arquata del Tronto, questi ultimi entrambi nella provincia di Ascolti Piceno. Avvertito anche a Montemonaco (AP), Norcia (PG), Ussita (MC), Visso (MC), Montefortino (FM), Preci (PG), Accumoli (RI), Bolognola (MC), Acquasanta Terme (AP) e Amandola (FM). Secondo le prime notizie il nuovo sisma non avrebbe provocato ulteriori crolli, mentre tramite TgCom24 si apprende che i vigili del fuoco avrebbero individuato un nuovo disperso sotto le macerie a Pescara del Tronto, sebbene non sia ancora chiaro se si tratta di una persona in vita o meno.



È stato chiuso il Duomo di Macerata sempre per gli effetti del terremoto che ha sconvolto parte delle Marche oltre che il Lazio: per fortuna in nella zona attorno a Macerata non ci sono stati feriti o vittime, mentre la maggior parte dei problemi avviene nei comuni attorno ad Ascoli Piceno, con Arquata del Tronto e Pescara del Tronto che  registrano circa 50 morti e tantissimi feriti, La cattedrale splendida della città di Macerata, San Giuliano, ha riportato lesioni importanti e per questo motivo è stata resa inagibile fino alla ristrutturazione che comincerà nei prossimi giorni. Lo rende noto la Diocesi dopo l’ultimo sopralluogo condotto insieme ai tecnici del Comune: «danni strutturali e che non consentono agibile l0edificio in tempi brevi», conclude la nota della Diocesi di Macerata. Intanto le scosse di terremo nel territorio delle Marche continua senza sosta, con l’assestamento che procede senza sosta. Alle ore 16.55 e alle 16.17 altre due scosse nella provincia di Perugia e Ascoli Piceno, con grado di magnitudo M 2.7 e 2.5 dove per fortuna non ci sono stati altri danni o crolli strutturali. 



In queste ore di drammatica attesa per le sorti di molte persone colpite dal violento sisma che non accenna a placarsi, il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, è intervenuta per ringraziare direttamente tutti coloro che hanno finora dimostrato la loro enorme solidarietà. “In questa fase di emergenza post-sisma, ancora una volta gli umbri hanno dimostrato tutta la loro generosità facendo pervenire, in poche ore, ai centri di raccolta allestiti dai Comuni e dalla Protezione civile una grande quantità di materiale da inviare nelle zone colpite dal sisma”, ha dichiarato Marini, come riporta il sito Umbriadomani.it. Al momento ha sottolineato come i bisogni siano stati ampiamente soddisfatti tanto da invitare i cittadini a non portare altro materiale presso i centri di raccolta istituiti per far fronte all’emergenza. “Mentre è importante che la solidarietà della popolazione si manifesti, a seconda della disponibilità di ognuno, con un contributo da versare al conto corrente attivato dalla Regione a cui la Protezione civile attingerà per specifiche azioni da mettere in campo”, ha chiosato. A tal proposito sono stati resi noti i dati bancari da utilizzare in caso di donazioni in denaro: IBAN del c/c: IT32R02008 03033000104429137, “Regione UmbriaSisma agosto 2016?

La città di Arquata del Tronto è praticamente inesistente in questo momento: dopo il terremoto che ha travolto anche la provincia di Ascoli Piceno purtroppo i danni e le vittime si possono contare ma sono davvero drammatiche. Basti solo pensare ad un elemento banale ma che in queste ore ha come colpito doppiamente i superstiti abitanti di Arquata e Pescara del Tronto: il cimitero di Arquata rischia infatti di essere dichiarato inagibile a causa delle fortissime scosse e danni avvenuti, con alcune bare fuoruscite dai loculi. Il Comune di Ascoli Piceno ha messo subito a disposizione il suo camposanto anche perché proprio dopo il dramma del sisma con tutte le vittime che sono state accertate – 46 – il cimitero è tristemente diventato utile. Strade completamente staccate dalla provincia, la Salaria è molto danneggiata mentre intanto continuano le scosse sismiche di assestamento. Le ultime sono avvenute alle ore 13.45 con ipocentro di 7 km e l’epicentro presso i comuni di Arquata del Tronto, Montegallo, Accumoli, Norcia, Montemonaco, Amatrice, Preci e Cascia. 

Il terremoto ad Ascoli Piceno vede i punti di massima emergenza ad Arquata e Pescara del Tronto, dove purtroppo vedere una casa in piedi ora è davvero difficile: sono 57 le vittime accertate, ma tra feriti e persone ancora sotto le macerie ma non ritrovate il bilancio è destinato a salire vertiginosamente. Intanto questa notte è arrivata la seconda prima permanenza nella tendopoli costruita a tempo di record ad Arquata in una zona al riparo da possibili altri crolli dove 1500 sfollati hanno trovato riparo e dovranno purtroppo permanere per almeno queste prime settimane. I giornalisti di Euronews hanno fatto qualche intervista ai sopravvissuti che sono ovviamente scossi e terrorizzati: “terremoto lungo e brutto, il peggiore che abbia mai sentito, e ne ho sentito tanti”, racconta un signore con una coperta addosso vista la temperatura scesa di molto nella notte. La signora Sabina ha invece raccontato all’Ansa come “Cosa ci manca di più? La prima cosa che rimpiango è il mio letto ma poi pensi che vorresti solo serenità. Abbiamo sentito il terremoto anche questa notte, ma nelle tende ti senti al sicuro. La notte tutto sommato è andata bene, possiamo raccontarlo quello che è successo. E la macchina dei soccorsi ha funzionato bene”. La notizia dell’ultim’ora riporta come sia già pronta per essere imbastita la seconda tendopoli ad Arquata, che renderà più semplice la permanenze di 1500 persone sfollate. Intanto altre scosse di assestamento che continuano: l’ultima arrivata riguarda la provincia di Perugia che segnala un terremoto di M 2.5 Richter, con i comuni della zona tra Lazio, Marche e Umbria sempre coinvolti ma senza danni. 

Il terremoto che ha sconvolto e devastato ieri notte nelle Marche nella zona di Ascoli Piceno purtroppo conta i danni e le vittime: 57 morti accertati tra Arquata del Tronto e Pescara del Tronto, a pochi chilometri sul versante laziale degli Appennini sono invece più di 200 i morti accertati finora. C’è però una bella notizia, una lieve e minuscola rispetto alla catastrofe ma che vale la pena raccontare: dopo essere stata 16 ore sotto le macerie, e dopo una salvataggio difficilissimo sotto i palazzi crollati di Pescara del Tronto, è salva e viva la piccola bambina con le tracce bionde che ieri è stata tratto in salvo. Giorgia, 10 anni e un orrore del terremoto davanti: è stata operata nella notte e da questa mattina si può considerare fuori pericolo completamente. I vigili del Fuoco erano riusciti ad individuare la zona della sua cameretta, ma purtroppo la sua sorellina che viveva accanto a lei è morta, troppo gravi le sue ferite. Nel frattempo continuano le scosse di assestamento anche nel versante marchigiano degli Appennini: alle ore 10.21, alle 10.34 e alle 11 le scosse in provincia di Ascoli Piceno. Grado magnitudo M 2.8, 2.0 e 3.2, con epicentro presso i comuni di Arquata del Tronto, Montegallo, Montemonaco, Acquasanta Terme, Visso, Preci, Montefortino, Cascia e Acquasanta Terme.

Nel dramma generale del terremoto che ha colpito gravemente anche la provincia di Ascoli Piceno, in particolare modo Arquata del Tronto e la sua frazione Pescara del Tronto, una luce di speranza arriva dalla voglia dei cittadini, i pochi superstiti, che intendono ricostruire e ripartire stando in questi luoghi disastrati e che ora sono solo cumuli di macerie. TgCom24 ha intervistato poco fa il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, che ha rivelato quello che la gente gli ha intimato in queste ore difficili. «La gente vuole che le case vengano ricostruire dove erano. Arcuata è un monumento storico con la Rocca, che dovrà essere il simbolo della rinascita e le case del Cinquecento. Anche Pescata ha una sua storia. La gente vuole restare qui». Pur in mezzo al dolore di aver perso tutto e a volte anche tutti – nelle Marche la Protezione Civile ha da poco accertato che le morti riconosciute finora sono 57 – il desiderio di ripartire da questi luoghi.

Dopo un terremoto come quello avvenuto in provincia di Ascoli Piceno e Perugia, con Arquata del Tronto, Pescara del Tronto e Norcia profondamente colpite dal sisma terribile della scorsa notte, se si lucra sulle disgrazie non resta che deprecare tale scelta. Non siamo impazziti ma ci riferiamo a quanto avvenuto nella notte tra Arquata e Pescara del Tronto con ampi casi di sciacallaggio che fanno rabbrividire il mondo intero. Sentite l’appello disperato del sindaco di Arquata, Alessandro Petrucci, intervistato da Adnkronos: «Purtroppo nella notte ci risultano casi di sciacallaggio che però la polizia è riuscita a bloccare, anche perché c’è un cordone di sicurezza attorno alle macerie che impedisce a chiunque di avvicinarsi troppo. Ci hanno segnalato diversi casi di persone che vengono dicendo di voler aiutare la popolazione e i soccorritori, ma in realtà sarebbero ‘sciacalli’». Orrore, mentre la gente ancora scava per trovare il miracolo di persone vive, che qualcuno possa pensare a depredare gli effetti personali delle persone morte: tragedia e sciacalli, purtroppo ancora una volta si deve assistere a questo “spettacolo”.

Una notte di scosse di terremoto e soccorsi quella trascorsa nella zona di Ascoli Piceno e Perugia dopo il sisma che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto. Nella notte anche con l’ausilio di lampade è proseguita la ricerca di eventuali sopravvissuti, ma a far da sfondo al lavoro dei soccorritori nuovi fenomeni sismici. Dalle 23:45 alle 00:22 sono state registrate ben cinque scosse nella zona: quella più forte è stata la prima ed è stata avvertita a Norcia, epicentro del terremoto di magnitudo ML 3.1 ad una profondità di 10 chilometri. E’ seguita a mezzanotte una di magnitudo ML 2.1 ad una profondità di 9 chilometri, infine alle 00:22 con stessa magnitudo ma a 10 chilometri di profondità. Alle 00:10, però, sono stati registrati due terremoti differenti: uno in zona Macerata con magnitudo ML 2.0, l’altro in provincia di Perugia con magnitudo ML 2.3 Quest’ultimo con epicentro a Norcia, l’altro invece a Castelsantangelo sul Nera. Gli altri comuni interessati sono stati Preci, Visso, Ussita, Arquata del Tronto, Montegallo, Montemonaco, Cascia, Accumoli, Bolognola, Sellano, Cerreto di Spoleto, Montefortino e Acquasanta Terme.

Continua a tremare la terra nel Centro Italia: non c’è pace dopo il terremoto di stanotte e, infatti, poco fa sono state registrate nuove scosse nella zona di Perugia e Ascoli Piceno. In particolare, alle 22:21 Norcia è stato avvertito un terremoto di magnitudo ML 3.6 ad una profondità di 8 chilometri. Il terremoto ha coinvolto anche Arquata del Tronto, Accumoli, Castelsantangelo sul Nera, Cascia, Preci, Montegallo, Visso, Ussita, Cittareale, Montemonaco, Poggiodomo e Cerreto di Spoleto. Questo il picco di magnitudo massimo dello sciame sismico degli ultimi minuti: sono state ben cinque, infatti, le scosse. Prima del terremoto di magnitudo ML 3.6 ci sono state nel giro di 5 minuti tre scosse, di cui due di magnitudo ML 2.7 e una di magnitudo ML 2.1. Alle 22:23 l’ultima scossa finora avvertita e registrata da INGV – Centro Nazionale Terremoti: ha avuto magnitudo ML 2.5 ad una profondità di 8 chilometri ed ha avuto come epicentro Arquata del Tronto. 

Non c’è pace nel Centro Italia dopo il terremoto che ha provocato più di un centinaio di vittime e migliaia di sfollati. Un nuovo  fenomeno sismico è stato, infatti, avvertito alle 21:38: il terremoto di magnitudo ML 2.7 è avvenuto nella zona di Ascoli Piceno ad una profondità di 8 chilometri con epicentro ad Arquata del Tronto e Norcia. E’ stato avvertito anche ad Accumoli, Montegallo, Castelsantangelo sul Nera, Montemonaco, Acquasanta Terme, Preci, Ussita, Cascia, Visso, Amatrice, Cittareale e Montefortino. Dodici minuti prima, però, era stata avvertita una scossa lievemente più forte, di magnitudo ML 2.8 ad una profondità di 9 chilometri e con epicentro sempre ad Arquata del Tronto e Norcia. Entro i 20 chilometri dall’epicentro Montegallo, Castelsantangelo sul Nera, Accumoli, Montemonaco, Preci, Acquasanta Terme, Ussita, Visso, Cascia e Montefortino. L’attività sismica resta forte, infatti alle 21:56 c’è stato un altro terremoto di magnitudo ML 2.4 ad una profondità di 10 chilometri con epicentro a Norcia. 

Una nuova violenta scossa ha fatto tremare Pescara del Tronto e l’area circostante, al punto che le strutture d’acciaio e le tende allestite dalla Protezione civile si sono mosse. L’attività sismica resta piena e forte. Lo ha spiegato il responsabile della struttura terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: «Molte repliche che si susseguono nell’area», ha spiegato Daniela Pantosti, spiegando che ci sono state poco fa circa 250 scosse. Per fortuna c’è anche una buona notizia: è estratta viva la bimba di circa 10 anni rimasta intrappolata sotto le macerie per circa 15 ore. Niente da fare, invece, a quanto pare per la sorella. Lo hanno reso noto le forze dell’ordine. Intanto la Protezione civile ribadisce che il bilancio ufficiale di morti e feriti del terremoto in Centro Italia è provvisorio: «Ci saranno evoluzioni, speriamo non gravose», ha dichiarato Titti Postiglione a SkyTg24. Al momento comunque è difficile fare una stima anche del numero dei dispersi, perché non è ancora arrivato alcun dato dal Dipartimento. 

Altra scossa di terremoto in provincia di Ascoli Piceno. Il sisma è stato registrato dalla Sala sismica di Roma dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 19:38 di magnitudo 3.0 sulla scala Richter. Queste sono le coordinate geografiche del sisma indicate sul report dell’Istituto: latitudine 42.8, longitudine 13.25 e profondità di 8 km. La nuova scossa è stata avvertita in vari comuni: Arquata del Tronto (AP), Montegallo (AP), Accumoli (RI), Montemonaco (AP), Norcia (PG), Castelsantangelo sul Nera (MC), Acquasanta Terme (AP), Montefortino (FM), Ussita (MC), Preci (OG), Amatrice (RI), Visso (MC), Roccafluvione (AP). La Protezione civile regionale delle Marche fa sapere, come riferisce l’agenzia di stampa Ansa, che nella regione sono 1.500 le persone rimaste senza casa, perché distrutta o inagibile: la maggior parte dei cittadini rimasti senza abitazione si concentra nel comune di Arquata del Tronto e della frazione di Pescara del Tronto, rasa al suolo. 

Norcia è uno dei centri nella provincia di Perugia tra i maggiormente colpiti dal terribile sisma della scorsa notte. Oltre ad aver accolto numerosi turisti, i quali hanno preferito fare ritorno a casa dopo l’immensa paura, La Nazione segnala anche un altro momento di terrore, questa volta vissuto dal Foggia Calcio. La squadra pugliese, infatti, si trovava proprio a Norcia in ritiro, in vista della preparazione del prossimo esordio di campionato di LegaPro, quando è stata svegliata dalla forte scossa di terremoto. Il tecnico della squadra, Giovanni Stroppa, ha raccontato ai microfoni di SkySport24: “Intorno alle 3.40 è iniziato a tremare tutto: in camera crollavano giù calcinacci e muri. C’è stato grande panico per ore. Siamo rimasti nel parcheggio. È andata bene. Qui non ci sono grandi danni tangibili”. Il ct ha poi aggiunto: “La città, dopo il terremoto del ‘79, si è premunita e i danni sono contenuti. Torniamo ora a Foggia e riprendiamo gli allenamenti da domani”. Dopo il tragico evento sismico, dunque, la squadra pugliese ha fatto rientro nella propria Regione, interrompendo anticipatamente il ritiro. 

Nuova scossa di terremoto nelle Marche, nella provincia di Ascoli Piceno. La Sala sismica di Roma dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno infatti registrato un sisma di magnitudo 3.1 sulla Scala Richter alle ore 17:39. Il report dell’Istituto segnala queste coordinate geografiche del sisma: latitudine 42.8, longitudine 13.24 e profondità di 9 km. I comuni in cui la nuova scossa è stata avvertita sono vari e si trovano in province diverse: Arquata del Tronto (AP), Montegallo (AP), Accumoli (RI), Norcia (PG), Castelsantangelo sul Nera (MC), Montemonaco (AP), Acquasanta Terme (AP), Montefortino (FM), Ussita (MC), Preci (PG), Amatrice (RI), Visso (MC). I centri più vicini all’epicentro del sisma sono Arquata del Tronto (AP), Montegallo (AP). Per quanto riguarda le vittime del terremoto che ha colpito nel Centro Italia stanotte anche il Lazio, Rieti, Accumoli, Amatrice, il bilancio è ancora provvisorio: si contano decine di morti ai quali si teme di doverne aggiungere altre che potrebbero essere rimaste sotto le macerie. Le operazioni di soccorso per trovare superstiti sono infatti ancora in corso. 

Anche la Regione Umbria non è stata risparmiata dal devastante terremoto della passata notte, al quale hanno fatto seguito numerose scosse – circa 200 – nelle ultime ore. A Norcia, come rivela La Nazione online, intorno alle 4 di questa notte molti turisti che erano ospiti nelle varie strutture ricettive si sono riversati per strada in preda al panico, dopo il forte boato. La paura ha interessato non solo i residenti ma anche i numerosi villeggianti in piena stagione estiva. Sono numerosi i turisti che proprio dopo i tragici fatti hanno deciso di lasciare l’Umbria: “Troppa paura, torniamo a casa”, avrebbero commentato. Numerosi danni alle strutture sono stati registrati anche a Castelluccio ma tra Norcia ed Amatrice, precisamente ad Accumoli. In seguito ai fatti che hanno interessato l’Umbria è intervenuto anche Emilio Duca, il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Perugia, che ha tranquillizzato commentando: “La situazione sanitaria sostanzialmente è sotto controllo, non ci sono stati gravi problemi assistenziali. Qualche piccolo ferito, ma nessuna segnalazione importante da questo punto di vista per i cittadini umbri. A Norcia abbiamo la necessità di gestire alcuni anziani che hanno le case lesionate e non vogliono rientrare. A loro – ha concluso – daremo ospitalità all’ospedale di Norcia o in altre aree sicure”. 

La terra continua a tremare nella provincia di Perugia dove alle 16:25 ora italiana la Sala Sismica INGV di Roma ha registrato una nuova scossa di terremoto di magnitudo 2.5 della Scala Richter. L’epicentro si è verificato, come nei precedenti eventi sismici, a Norcia, ad una profondità di 10 Km e con le seguenti coordinate: latitudine 42.8 e longitudine 13.15. Il terremoto è stato localizzato a 40 km a Est di Foligno e a 48 km a Ovest da Teramo. I comuni coinvolti dalla nuova scossa di terremoto sono Castelsantangelo sul Nera (MC), Arquata del Tronto (AP), Preci (PG), Accumoli (RI), Cascia (PG), Visso (MC), Montegallo (AP), Ussita (MC), Montemonaco (AP) e Cerreto di Spoleto (PG). Solo pochi minuti prima si era verificata una scossa più forte di magnitudo 3.9 con epicentro a Norcia, preceduta da una di 2.7. 

Continuano le operazioni di soccorso per cercare dispersi sotto le macerie dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia stanotte dalle 3:36. A Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche, le ricerche proseguono senza sosta. Ma uno dei soccorritori della Protezione civile, come si legge sull’agenzia di stampa Ansa, afferma che “qui è molto peggio dell’Aquila, non ho mai visto una distruzione come questa”. Sul posto è arrivata anche la presidente della Camera, Laura Boldrini che ha dichiarato: “Qui non c’è più niente. Solo macerie. Veramente impressionante. Sembra un bombardamento”. Continuano le scosse di terremoto anche in questo momento. Una scossa di magnitudo 3.9 è stata registrata dalla Sala Sismica di Roma dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nella provincia di Ascoli Piceno. Il terremoto si è verificato alle 16:02 con queste coordinate geografiche: latitudine 42.8, longitudine 13.25 e profondità di 8 km. Il terremoto è stato avvertito nei seguenti comuni: Arquata del Tronto (AP), MOntegallo (AP), Accumoli (RI), Montemonaco (AP), Norcia (PG), Acquasanta Terme (AP), Castelsantangelo sul Nera (MC), Montefortino (FM), Ussita (MC), Amatrice (RI), Roccafluvione (AP), Preci (PG), Visso (MC). 

Ancora una scossa di terremoto nella provincia di Perugia dove alle ore 16:03 è stato registrato un sisma di magnitudo 3.2 della Scala Richter. L’epicentro è stato registrato a Norcia con le seguenti coordinate: latitudine 42.8, longitudine 13.18, mentre la profondità è stata di 10 chilometri. La nuova scossa è stata avvertita nei comuni di Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Accumuli, Montegallo, Preci, Visso, Ussita, Montemonaco, Cascia e Acquasanta Terme. Sempre a Norcia, alle ore 15:55 si era registrata una nuova scossa di magnitudo inferiore, 2.7 gradi della Scala Richter e ad una profondità di 7.3 chilometri. Le coordinate esatte sono le seguenti: latitudine 42.4, longitudine 13.10. I comuni che hanno avvertito il sisma sono i medesimi, con l’aggiunta di Amatrice – altro centro tra i più devastati dal terremoto della notte – e Cittareale.

In seguito al terremoto di magnitudo 6 della Scala Richter e che ha riguardato l’intero Centro Italia, Donato Capece, segretario generale del Sappe ha voluto commentare quale sia l’attuale situazione nelle carceri nelle zone colpite. In merito ad penitenziario di Orvieto, Capece ha confermato al sito Umbriaon.it l’attuazione del piano di emergenza: “I detenuti sono stati fatti uscire al centro di raccolta individuato dal piano di emergenza e difesa e sono stati muniti di coperte per la notte. Solo alle 7 di stamane sono stati fatti rientrare nelle sezioni detentive”. Un detenuto sarebbe stato ricoverato in ospedale in seguito ad un lieve malore causato dal forte spavento per la forte scossa di terremoto. Al momento sono in corso le verifiche per garantire la stabilità dell’edificio. La situazione appare simile anche nel carcere di Perugia Capanne e nelle altre sedi coinvolte dal sisma. “In tutte queste sedi penitenziarie, è stato determinante il tempestivo intervento degli agenti richiamati in servizio in piena notte e di quelli che vivono nelle caserme”, ha aggiunto il segretario generale del Sappe che si è congratulato per l’eccellente lavoro compiuto da tutti i colleghi in servizio e a quelli richiamati nel cuore della notte per far fronte all’emergenza terremoto. 

Il terremoto avvenuto in centro Italia ha preso anche la provincia di Perugia con le città di Terni, Norcia, Assisi e Urbino che hanno avuto le maggiori segnalazioni per la fortissima scossa avvenuta nelle prime ore della mattina, con epicentro in particolare modo vicino a Norcia, il paese famoso in tutto il mondo per aver dato i natali a San Benedetto. E proprio la preghiera è uno delle poche cose che in queste prime ore di giornata è divenuta protagonista in molti paesini umbri che per fortuna hanno avuto molti meno danni rispetto al Lazio e alle Marche, ma con l’incubo del passato che è riaffiorato. Assisi 1997 e Norcia 1979, le tragedie sono purtroppo tornate alla memoria: M 5.4 e 4.9, le due magnitudo hanno colpito Norcia con pochi danni per fortuna e le case che in molti casi sono rimasti in piedi, al netto della potenza sismica delle scosse. Come riportano gli esperti, le case a Norcia sono resistiti grazie alla ricostruzione dopo il sisma del 1979 che però ancora paralizza soprattutto i più anziani che questa notte hanno ripensato a quei momenti di angoscia. L’Ansa riporta intanto che alcune crepe sono comparse nella struttura esterna del Duomo di Urbino che è stato fin da subito transennato per tenere alla larga la popolazione dopo il rischio di crollo, per la seconda volta dopo il rifacimento post-1997. 

Non si ferma il terremoto a Norcia. Dopo quello di stanotte che si è verificato a partire dalle 3:36, altre scosse continuano ad essere registrate nella zona colpita anche questa mattina. Poco prima delle 14 è stata segnalata una scossa sismica di magnitudo 4.7 a Norcia, in provincia di Perugia. La Rete Sismica Nazionale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato il nuovo terremoto alle ore 13:50 a 8.4 km. E poco dopo le 14 un’altra scossa di magnitudo 3.0 si è verificata sempre a Norcia. Intanto proseguono le operazioni di soccorso della popolazione colpita dal terremoto: i soccorritori stanno cercando di estrarre persone che potrebbero essere ancora sotto le macerie degli edifici crollati. Al momento il bilancio delle vittime è di almeno 38 morti sommando tutte le località interessate dal sisma, dal Lazio con Amatrice e Accumuli i paesi più colpiti in provincia di Rieti, alle Marche e all’Umbria.

Solidarietà dopo il terremoto che ha devastato stanotte il Centro Italia anche dalle altre regioni. Il sisma ha colpito, a partire dalle 3:36 quando si è verificata la prima scossa, le regioni di Umbria, Marche e Lazio. Dalla regione Basilicata arriva l’offerta di aiuto per ospitare feriti gravi. Questo è quanto è stato pubblicato via Twitter: “L’assessore regionale alle Politiche per la Persona, Flavia Franconi, nell’esprimere solidarietà alle comunità colpite dal terremoto, rende noto di essere in contatto costante con il coordinamento nazionale della protezione civile a cui ha subito messo a disposizione, per ogni necessità sanitaria, strutture e personale medico. In particolare, l’assessore Franconi ha comunicato che la Regione Basilicata è in grado di offrire subito 12 posti in terapia intensiva e l’uso dell’elisoccorso” (clicca qui per leggere tutto).

Dopo il tragico terremoto verificatosi in Centro Italia, che ha interessato il Lazio, le Marche e l’Umbria, anche la provincia di Perugia è costretta a fare i conti con i danni del movimento tellurico di questa notte. A tal proposito, come riferisce umbriajournal.com, anche la protezione civile perugina si è subito attivata predisponendo i sopralluoghi di ingegneri e geometri volti a verificare lo stato degli edifici scolastici nel Comune di Perugia, e l’invio di volontari nella vicina Norcia. Il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, a tal proposito ha incontrato questa mattina i dirigenti Vincenzo Piro e Roberto Chiesa, responsabili della Protezione Civile del Comune di Perugia, e si è intrattenuto al telefono con il primo cittadino di Norcia, Nicola Alemanno, esprimendogli tutta la sua solidarietà e la disponibilità ad intervenire con uomini e mezzi per aiutare la popolazione norciana nelle operazioni di soccorso e di messa in sicurezza. 

Norcia è una delle città colpite dal terremoto a Perugia: stanotte alle 3:36 nel Centro Italia devastando Lazio, Marche e Umbria. In particolare sono state colpite dal sisma le province di Rieti e Perugia. In questo video si vedono persone che si sono riversate in strada dopo il terremoto per la paura di restare sotto le macerie delle loro case. Nel filmato si vede gente in piazza avvolta nelle coperte e seduta in mezzo alla strada. Secondo quanto riferito da La Stampa in Umbria il terremoto ha provocato il ferimento di alcune persone in maniera lieve. A Norcia i vigili del fuoco hanno allestito, un punto per la raccolta delle segnalazioni di danni: il torrino del Duomo si è girato, come successe già durante il terremoto del 1979. Si registrano crolli anche nelle frazioni di Norcia e Cascia ma anche negli altri centri, dal capoluogo ad Orvieto, passando per Foligno e Spoleto (clicca qui per vedere il video di Norcia). 

Ancora un terremoto ha colpito il nostro paese: stanotte il centro Italia, nelle province di Perugia e Rieti si è verificato un sisma di magnitudo 6.0 nel Lazio e 5.4 in Umbria. Il terremoto è avvenuto alle 3:36 di stanotte e ha distrutto vari paesi delle regioni colpite. Al momento il bilancio provvisorio è di 24 morti: alcune persone sono state estratte vive dalla macerie, altre morte. Si continua a scavare ancora questa mattina per cercare di estrarre vive più persone possibile. Il sismologo Warner Marzocchi dell’Ingv ha spiegato che “non ci sono zone sicure” nel nostro paese. L’Italia è tutta ad alto rischio sismico, non esistono zone veramente sicure per questo è necessario costruire bene. Il sismologo è intervenuto nella diretta de La Repubblica, su RepTv, subito dopo il terremoto che ha sconvolto il centro Italia. Marzocchi ha aggiunto: “Abbiamo moltissime costruzioni storiche fatte in momenti in cui non si conoscevano le norme antisismiche ma non c’è scelta: dobbiamo adeguarle”. 

Il terremoto che ha scosso il centro Italia ha avuto come epicentro anche Norcia, vicino a Perugia: l’Italia centrale ha subito danni incredibili con l’Umbria che assieme a Marche, Abruzzo e Lazio sono coinvolti con danni serissimi e purtroppo molte vittime. Attorno alle 3.30 oltre alle scosse che hanno distrutto i comuni del Lazio, anche Norcia ha subito un sisma gravissimo di grado 5.4 di magnitudo avvertito in tutta la regione e che ha devastato la Basilica, le case del centro e dove si registrano molti crolli anche nelle frazioni come Cascia (riporta il sito de La Stampa). Il terrore è tornato ad Assisi dopo il terremoto del 1997 che aveva devastato ancora l’Umbria: «sala operativa di Foligno, ad ora non abbiamo segnalino di danni subiti, ne feriti, ne vittime. Ma ci sono lesioni agli edifici. Due prime squadre si sono attivate a Norcia e si cercano volontari. A Cascia interruzioni di energia per danni alla linea» sono le parole spaventate e urgenti che la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha scritto sul suo profilo Facebook. Al momento ad Assisi non sembrano essere rimaste coinvolte le basiliche di San Francesco, da poco ricostruite proprio per il sisma del ’97: danni invece molto più consistenti a Castelluccio, il piccolo borgo sulla Piana omonima e meta turistica molto famosa. Nelle prossime ore si avranno le notizie più aggiornate per quanto riguarda vittime e danni, anche se sembra che l’Umbria rispetto al Lazio abbia avuto danni “meno” gravi.