Le conseguenze del terremoto sono state palpabili anche in molte zone dell’Umbria. A Spoleto, in provincia di Perugia, dopo il Ponte delle Torri è stato chiuso in via temporanea anche palazzo Collicola che ospita il museo di arte contemporanea della città. E’ quanto riporta La Nazione sottolineando come anche questo importante edificio sia stato lesionato dal sisma. La decisione sarebbe giunta dopo un sopralluogo da parte dei tecnici svoltosi nella mattinata odierna, come riferisce una nota del Comune. Attraverso gli opportuni accertamenti è stata confermata “la presenza di marcate lesioni in particolare alle coperture a volta del piano terra, sia in aggravamento a lesioni esistenti sia di nuova evidenza”. Quanto emerso, dunque, denoterebbe “una situazione di potenziale pericolo per l’incolumità delle persone”. A partire dai prossimi giorni, dunque, saranno compiuti i necessari accertamenti sia su Palazzo Collicola che sul Ponte delle Torri, già chiuso da ieri.
In attesa dei funerali delle vittime marchigiane del terremoto, funerali che si svolgeranno domani ad Ascoli Piceno, il vescovo Monsignor Giovanni D’Ercole che celebrerà la funzione parla a Rainews24 e lancia un ‘grido di speranza’: “Domani griderò anch’io la domanda ‘Perché Dio ha permesso questo? Non resta che capire che la risposta è nella nostra vita, dobbiamo cercare di abbattere la morte dentro di noi, solo così si può vedere anche oltre. Altrimenti non si può capire il perché di questo male, il perché di una bimba di 18 mesi portata via. Domani vorrò donare un grido di speranza”. Sono 34 le bare che sono state disposte nella camera ardente ad Ascoli Piceno in attesa dei funerali di Stato di domani alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Matteo Renzi. In tutto i morti qui sono 49: i parenti di alcune vittime hanno deciso di celebrare funerali in forma privata. Monsignor D’Ercole ha sottolineato: “Ho dato loro la benedizione prima che partissero”.
Dopo i terribili fatti che hanno scosso il Centro Italia in seguito al terremoto distruttivo ed alle seguenti scosse soprattutto nel Lazio e nelle Marche, tanti turisti hanno deciso di abbandonare le città mete di vacanza e fare rientro nelle proprie abitazioni, cercando di archiviare l’enorme paura. A Perugia, come riporta il Corriere dell’Umbria, sono numerose in queste ore le disdette di prenotazioni con evidenti conseguenze per gli albergatori e più in generale per i settori dell’economia e del commercio. L’assessore a Commercio, artigiano e mobilità, Cristiana Casaioli, tuttavia, ha definito del tutto infondati i timori dei turisti anche perché lo stesso capoluogo umbro non sarebbe stato particolarmente intaccato dalle conseguenze del terremoto. “Perugia non è stata minimamente toccata dal sisma che è stato sì avvertito indistintamente dalla popolazione, ma senza creare danni di alcun genere. Purtroppo in questi giorni stiamo assistendo ad una massiccia fuga di turisti dalla nostra città, ma senza che ciò sia basato su pericoli reali”, ha commentato l’assessore, invitando tutti i turisti a “venire a visitare la nostra città, perché così facendo sarà possibile raggiungere due obiettivi: da un lato conoscere le bellezze di Perugia dall’altro contribuire a raccogliere fondi da destinare in favore delle popolazioni terremotate, partecipando ad una delle numerosissime iniziative di solidarietà che in questi giorni sono state attivate”.
E’ il momento della conta non solo delle vittime e dei dispersi del terremoto che ha colpito mercoledì 24 agosto il Centro Italia ma anche delle persone assistite. In Umbria, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, sono state assistite 719 persone nei centri di accoglienza e sono state allestite 62 tende, 34 nel territorio di Cascia e 18 a Norcia e frazioni. I dati sono stati comunicati dal Centro regionale di protezione civile dell’Umbria che ha ha messo a disposizione complessivamente 916 posti letto e ha erogato fino ad oggi complessivamente 800 pasti caldi. L’affluenza maggiore di assistiti si è verificata nella zona di Norcia (371 persone complessivamente, comprese le varie frazioni). A Preci e frazioni 98 persone, a Cascia e frazioni 144, a Scheggino 24, Cerreto di Spoleto 45 e Monteleone di Spoleto 17. Anche Sant’Anatolia di Narco, nella palestra del capoluogo, ospita 20 persone. Le aree di ricovero sono 26 in tutto.
Proseguono le ricerche dei possibili corpi dopo i numerosi sismi che hanno interessato anche la regione Marche. Dopo il forte terremoto registrato nella notte dello scorso 24 agosto, il lavoro dei soccorritori dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile non si è mai interrotto, ma proprio qualche ora fa, come riporta TgCom24, sarebbe giunta una prima conferma. “Ai vigili del fuoco non risulta più alcun disperso”: è quanto asserito dal comandante della regione Marche Ugo Bonessio, al campo base di Arquata del Tronto. Nonostante questo, gli scavi tra le macerie non accennano a diminuire. Stando invece all’ultimo bollettino medico dell’Ospedale Riuniti di Ancona, buone notizie sono state rese note dall’Ansa: due pazienti sono stati dimessi e uno con prognosi di 20 giorni avrebbe iniziato a mostrare importanti segnali di miglioramento. Altri sette pazienti, quattro in rianimazione e tre in Medicina subintensiva, giunti in seguito a sindrome da schiacciamento, risultano ancora in prognosi riservata.
Dopo il terremoto che ha devastato e continua a devastare il Centro Italia, Lazio, Umbria, Marche, questa mattina si è svolto ad Ancona un vertice sui problemi di gestione del post-sisma di mercoledi 24 agosto. Al vertice, come riferisce l’agenzia di stampa Agi, hanno preso parte il presidente della Camera Laura Boldrini, il governatore delle Marche Luca Ceriscioli e i 14 parlamentari regionali. Al centro dell’incontro le azioni da attuare per affrontare l’emergenza soprattutto nella zona di Arquata del Tronto. La Regione Marche ha stanziato 1,5 milioni di euro per le prime necessità, la Protezione civile locale sta organizzando l’allestimento delle tendopoli nelle diverse frazioni dell’Ascolano. La presidente della Camera Boldrini ha visitato già due volte l’area di Arquata del Tronto e ha dichiarato che “l’esperienza delle new town dell’Aquila deve essere superata”.
Ancora una scossa di terremoto stamattina ad Ascoli Piceno, uno dei comuni colpiti dal terremoto del 24 agosto scorso nel Centro Italia. La Sala sismica di Roma dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato un nuovo sisma di magnitudo 2.5 alle 11:39, avvenuto nella provincia di Ascoli Piceno. La nuova scossa è stata registrata con queste coordinate geografiche: latitudine 42.8, longitudine 13.22 e profondità di 9 km. Il sisma è stato avvertito in questi comuni: Arquata del Tronto (AP), Norcia (PG), Montegallo (AP), Accumoli (RI), Castelsantangelo sul Nera (MC), Montemonaco (AP), Acquasanta Terme (AP), Preci (PG), Ussita (MC), Visso (MC), Cascia (PG), Montefortino (FM), Amatrice (RI). Domani ad Ascoli Piceno si svolgeranno i funerali delle vittime marchigiane del terremoto alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del premier Matteo Renzi. Il Presidente del Consiglio ha proclamato per domani 27 agosto una giornata di lutto nazionale con l’esposizione di bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici di tutta Italia.
Si svolgeranno domani ad Ascoli Piceno i funerali delle vittime marchigiane del terremoto che ha colpito lo scorso mercoledì notte il Centro Italia. Alle esequie, che si svolgeranno nel Duomo della città e saranno celebrate dal vescovo Monsignor Giovanni d’Ercole, sarà presente il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Ad annunciare i funerali, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, è stato il presidente della Regione Marche, nella riunione con la presidente della Camera Laura Boldrini e i parlamentari delle Marche. In un primo momento i funerali erano stati fissati per oggi pomeriggio alle 15 nella palestra adiacente all’obitorio dell’ospedale di Ascoli Piceno: qui si trovano 45 salme. Secondo quanto rende noto la prefettura, lo spostamento dei funerali è dovuto anche a motivi logistici. La presidente della Camera Laura Boldrini ha dichiarato: “Sarebbe stato un segnale bruttissimo se lo Stato non avesse deciso di fare un funerale collettivo e solenne per le vittime del terremoto”.
Ascoli Piceno è stata colpita ancora dal terremoto in particolare nella notte fra il 25 ed il 26 agosto 2016, verso le 23:24. L’intensità della scossa è fra le più basse avvenute nella zona, ma pari comunque a 3.4M della scala Richter. Ascoli Piceno rimane fra le località più bersagliate, grazie anche alla raffica di terremoti avvenuti nella giornata appena trascorsa. In particolare fitto di fenomeni sismici il pomeriggio, con un tam tam serrato fra le 18:23 e le 16:47 ed una media di 2.3M, un’oscillazione che le analisi di Ingv ha rilevato anche nelle ore successive, fino ad un amumento parziale un’ora dopo di 2.7M. Più tranquilla sembrerebbe anche la situazione nella serata di ieri fra le 22 e le 23, dove si sono registrate solo due scosse a distanza di un’ora l’una dall’altra, la prima di 2.4M e la seconda di 2.0.
La gravissima situazione del terremoto nel Centro Italia non ha risparmiato la provincia di Ascoli Piceno, la seconda più colpita dal sisma terribile del 24 agosto 2016. Arquata del Tronto e le sue frazioni, su tutte Pescara del Tronto, sono scomparsi e non ci sono praticamente case integre. A pochi chilometri da Amatrice e dal confine con il Lazio, questi paesini delle Marche pagano in termine di vittime “meno morti” solo perché vi sono molti meno abitanti in questa zona e non vi erano le feste e sagre previste ad Amatrice e Accumoli: ma sono comunque 46 vite spezzate che vengono ora piante e ricordate come angeli lasciati in una notte d’agosto senza alcuna possibilità di fuga. Il terremoto nell’Ascolano, in attesa di un bilancio definitivo che si potrà avere solo nelle prossime ore se non giorni, vede 46 vittime accertate e con la lista dei nomi pubblicata sul sito della prefettura di Ascoli Piceno: tantissimi abitanti di Arquata, ma anche originari di Roma, Pomezia, Vibo Valentia, Tripoli, e Civita Castellana. Una bimba di 4 anni la vittima più giovane, la piccola Mariolo Piermarini figlia della donna superstite del terremoto di L’Aquila, una tragedia dentro la tragedia.