Continuano a far preoccupare i movimenti sismici di queste ultime ore nelle zone di Lazio, Puglia e Marche, già colpite nei giorni scorsi da un violento terremoto. Torna a farsi sentire maggiormente il terremoto che riguarda la provincia di Ascoli Piceno, dove alle 21:44 appena passate è stato registrato un nuovo sisma di 2.6M. La localizzazione è di 42.83 latitudine e 13.24 longitudine, con una profondità di 9 km. La zona interessata è a 7 km da Arquata del Tronto e Montegallo, 11 km da Montemonaco, Castelsantangelo sul Nera, Norcia (13 km), Accumoli, Acquasanta Terme e Montefortino (15 km), Ussita, Visso, Preci. Intanto, la situazione nella provincia di Perugia sembra essersi stabilizzata in seguito al picco di 3.8M del pomeriggio, con una media di 2.2M nelle ore successive, fino a raggiungere i 2.5M delle 19:33 (ore italiane). Quest’ultimo è stato localizzato a 5 km da Norcia, 12 km da Accumoli ed Arquata del Tronto, zone già colpite nei giorni scorsi. In queste ultime ore invece sono state registrate due diverse scosse a breve distanza, fra le 20:14 e le 20:57, entrambe di 2.1M.  



Sembra davvero non avere fine l’emergenza del terremoto nelle zone già devastate dal sisma di M 6.3 della tragica notte del 24 agosto scorso: dopo una fortissima scossa di M 4.4 giusto un’ora e mezza fa, ora ne arriva una seconda a poca distanza e con magnitudo 3.8 sulla scala Richter: i crolli non ce ne sono stati di significativi dopo l’ultimo sisma ma prosegue il terrore nelle popolazioni già profondamente segnate. I dati che giungo dal cento INGV segnalano un ipocentro a 10 km di profondità sotto il livello del terreno, mentre i comuni presso l’epicentro riguardano le zone di Norcia, Castelsantangelo, Preci, Visso, Ussita, Arquata del Tronto, Cascia, Montegallo, Accumoli, Montemonaco, Cerreto di Spoleto e Sellano. Nella frazione di Pescara del Tronto, dove purtroppo si registrano moltissimi danni e un paesino spazzato via, i tavoli, i lampioni e le tende del campo che accoglie parte degli sfollati hanno sentito distintamente le ultime due scosse con enorme preoccupazione. Marche e Lazio ancora protagonisti assieme all’Umbria, in quel lembo di terra che tiene insieme praticamente 4 regioni.



Le scosse di terremoto non finiscono mai: pochi istanti fa, alle 17.55, è la zona di provincia di Ascoli Piceno a segnare la scossa sismica più alta della giornata, grado di magnitudo 4.4 sulla scala Richter. Stando alle indicazioni dell’istituto INGV – il cui sito è andato down per qualche minuto visto che in tanti cercavano news sull’ultimissima scossa avvertita – il Centro Italia nei luoghi colpiti dal sisma subiscono un’altra fortissima scossa con ipocentro a 9 km di profondità. I comuni coinvolti e vicini all’epicentro, da quello più adiacente, sono Arquata del Tronto, Montegallo, Castelsantangelo sul Nera, Montemonaco, Norcia, Accomuli, Acquasanta Terme, Montefortino, Ussita, Visso, Preci, Bolognola e Roccafluvione. Il sistema di rilevazioni terremoti europeo, EMSC-CSEM, segnala come il terremoto di pochi minuti fa sia distante 120 km da Roma, 54 nord da L’Aquila e 28 km ovest da Ascoli Piceno. Altra paura, nuovi crolli anche nelle frazioni di Amatrice, molto vicina comunque all’ennesima scossa di quelle zone.



L’Umbria è stata travolta anch’essa dal terremoto devastante in Centro Italia ma per fortuna e per una buona ricostruzione delle zone già terremotate in passato, le case sono rimaste in piedi e non si è assistito ad un’altra tragedia come quella di Amatrice e Arquata del Tronto. Intanto la sequenza sismica prosegue senza sosta:  alle ore 17.37 il terremoto è avvenuto in provincia di Perugia, precisamente a Norcia come epicentro, seguito da Cascia, Preci, Accumoli, Castelsantangelo sul Nera, Poggiodomo, Cerreto di Spoleto, Cittareale, Arquata del Tronto, Visso, Ussita, Monteleone di Spoleto, Montegallo. Intanto l’Umbria prosegue nell’assistenza degli sfollati, con la notte passata che ha portato 823 persone ancora assiste nelle tendopoli messe a disposizioni dalla Protezione Civile, con in tutto 1118 posti letto disponibili. I comuni umbri coinvolti nell’accoglienza degli sfollati sono Preci, Cascia, Scheggino, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto e Sant’Anatolia di Narco.

Il terremoto in Centro Italia continua a colpire con nuove scosse le provincia di Rieti, Perugia e Ascoli Piceno, ma si allargano a macchia d’olio anche verso Abruzzi e altra Umbria. Sono ormai 2mila le scosse in soli 4 giorni che hanno purtroppo devastato parte del Centro Italia: ad esempio l’ultima forte, delle 15.07 ad Amatrice ha significato nuovo crollo della scuola sotto indagine e polemiche che proseguono dopo la ristrutturazione con materiali antisismici nel 2012 che però evidentemente non ha funzionato. Alle ore 17.04 è la provincia di L’Aquila a segnalare una scossa sismica di grado M 2.3 sulla scala Richter, con ipocentro a 11 km, epicentro invece vicino ai comuni di Montereale, Cittareale, Capitignano, Borbona, Amatrice, Posta, Cagnano Amiterno, Barete, Pizzoli, Micigliano, Antrodoco, in ordine crescente di distanza dal punto del cratere iniziale. Non ci sono stati nuovi crolli questa volta, mentre si allarga il limite del rischio: il soccorso alpino segnala di non attraversare le zone dei Monti Sibillini, anche loro soggetti a varie scosse e con possibili crolli e danni che sconsigliano del tutto una gita in quei luoghi.

Un’altra, l’ennesima scossa di terremoto che dalle zone del Centro Italia ha da poco atterrito i più di 2500 sfollati che hanno rivissuto gli incubi del sisma terribile di 4 giorni fa. Alle ore 15.07 la terra attorno ad Amatrice si scuote di nuovo con un sisma di grado M 3.7 sulla scala Richter, che per fortuna non ha creato particolari danni. Resta la paura di chi vive in questi momenti la situazione attorno a Lazio, Marche e Umbria che non vedono finire ancora l’emergenza del sciame sismico sul centro Italia. Ipocentro a 10 km di profondità, comuni vicino all’epicentro sono Amatrice, Campotosto, Capitignano, Montereale, Cittareale, Accumoli, Borbona, Barete, Cagnano Amiterno, Cortino, Posta, Pizzoli, Arquata del Tronto. Intanto fa sapere la Protezione Civile che con le donazioni attraverso il numero nazionale 45500 ha raccolto quasi 10 milioni di euro per le vittime e le popolazioni colpite dal sisma. I fondi, lo ricordiamo, saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun incarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.

Il terremoto in Centro Italia se da un lato ha subito dall’inizio del sisma 1820 scosse (dati aggiornati INGV fino a questa mattina) dall’altro nelle ultime 10 ore per fortuna non presenta scosse significative e pericolose – ovvero sopra i M 4.0 su scala Richter – anche se gli esperti del centro nazionale INGV sono molto cauti nel affermare la fine dell’emergenza. Intanto va segnalato come una doppia scossa tra Amatrice e Accumoli è avvenuta alle 14.17 e alle 14.44: ipocentro a 11 km di profondità, comuni coinvolti vicino all’epicentro sono sempre gli stessi, da Accumoli, Arquata del Tronto, Norcia, Amatrice, Cittareale, Montegallo, Cascia, Acquasanta Terme e Castelsantangelo sul Nera. Gli effetti del sisma e la conta dei danni verrà compiuta appena termina l’emergenza, sia per quanto riguarda i corpi recuperati e sia per lo sciame sismico sempre comunque in movimento dalla dannata notte del 24 agosto scorso.

In conferenza stampa il capo della Protezione Civile ha informato ancora sul terremoto in Centro Italia stabilendo bilancio provvisorio vittime, dispersi e novità per i prossimi giorni di rilevamenti e aiuti alle zone soccorse. Fabrizio Curcio, in maniera schietta, afferma alla stampa come le vittime siano 290 confermate, ma “non diamo numeri sui dispersi. È plausibile che all’appello manchino una decina persone, ma è un fenomeno complesso da valutare, anche se ci sono amministratori locali come il sindaco di Amatrice che possono avere certezza di chi manca all’appello”. Nel frattempo viene data notizia importante dello spostamento ufficiale dell’intero reparto centrale della Protezione Civile da Roma e Rieti proprio per poter stare più vicino ai luoghi della grande emergenza. “Intanto domani ci saranno i primi sopralluoghi alle scuole, dobbiamo fare una valutazione seria del danneggiamento a capire come può essere eliminato il danno e faremo l’elenco di ciò che può essere usato e viceversa”. Intanto le scosse proseguono nel Centro Italia, con un sisma di grado M 2.7 e M 2.2 nei comuni già colpiti, senza per fortuna altri danni: ipocentro sempre a 10 km di profondità, comuni interessati Accumoli, Arquata del Tronto, Norcia, Cittareale, Amatrice, Cascia, Acquasanta Terme, Castelsantangelo sul Nera.

Si continua a scavare ad Amatrice, uno dei centri maggiormente colpiti dal terremoto dello scorso 24 agosto (e dalle successive scosse). Dalle ultime notizie rese note da Repubblica.it, altri tre corpi senza vita sono stati individuati dai cani sotto le macerie dell’Hotel Roma, sebbene il punto indicato dalle unità cinofile resti al momento ancora inaccessibile. Impossibile, dunque, una verifica certa e proprio questo avrebbe portato a tenere provvisorio il bilancio delle vittime che resta attualmente di 290 persone. Intanto, il vicesindaco Carloni avrebbe parlato della presenza di almeno 5-10 persone disperse ad Amatrice, due delle quali (tra cui suo zio) proprio sotto le macerie dell’Hotel Roma. Amatrice continua a tremare in seguito alle numerose scosse che anche nel corso della notte hanno seminato nuova paura. L’ultima, di pochi minuti fa, è stata registrata alle 11:18 ore italiane ed è pari a magnitudo 3.3. Lo rivela la Sala Sismica INGV-Roma che rende note anche le coordinate del nuovo evento sismico: 42.63 di latitudine e 13.3 di longitudine, ad una profondità di appena 8 km. Il terremoto è stato localizzato a 32 km al Nord di L’Aquila ed a 34 km a Ovest di Teramo, coinvolgendo in particolare i seguenti Comuni: Amatrice (RI), Accumoli (RI), Campotosto (AQ), Cittareale (RI), Capitignano (AQ), Montereale (AQ), Arquata del Tronto (AP), Crognaleto (TE), Cortino (TE), Acquasanta Terme (AP), Borbona (RI), Cagnano Amiterno (AQ), Baete (AQ) e Posta (RI).

Il terremoto in Centro Italia è purtroppo una ferita aperta tutt’ora in una parte del nostro Paese ma che si allarga a macchia d’olio un po’ per tutti: tra la macchina di solidarietà, la politica, la gente comune con le offerte e le stesse persone rimaste vive dopo il terribile sisma, una Italia intera sta provando a reagire al terremoto che ha spazzato via Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e altre piccole e ormai sparite frazioni. I dati che arrivano da INGV sono davvero impressionanti e fanno capire come purtroppo l’emergenza non sia del tutto finita, al netto del fatto che mancano all’appello ancora una quindicina di persone ad Amatrice: «dopo il sisma di magnitudo 6.0 nella notte, alle 3.36, del 24 agosto, sono state ben 1820 le scosse avvenute nel centro Italia, tra Rieti, Ascoli Piceno, Perugia, L’Aquila e Teramo», afferma il centro nazionale in una nota. Sono ben 115 tra M 3.0 e 4.0, 11 tra 4.0 e 5.0 e uno solo, oltre al gravissimo e primo sisma, sopra il 5.0 avvenuto a Norcia. Ancora prosegue però la serie di frequenza sismica, con una scossa di grado M 2.6 avvenuta nella zona ancora una volta di Ascoli Piceno. Per fortuna, almeno stavolta, niente danni provocati.

Anche oggi in fermento il sottosuolo nelle regioni colpite dal terremoto nei giorni scorsi. In particolare dalla serata di ieri si è verificato uno sciame sismico che ha colpito il territorio in provincia di Rieti alle 23:13 secondo l’orario italiano, con una potenza di 2.9M, fino alle 00.10 con una discesa fino ai 2.0M. Importante il picco massimo degli otto terremoti, avvenuto attorno alle 23:31 pari a 3.4M, a 5 km da Amatrice. L’epicentro è stato rilevato a longitudine 13.26 e latitudine di 42.59, con una profondità di 11 km. Amatrice è uno dei centri italiani che stanno affrontando in queste ore la tragedia, diversi morti e soprattutto distruzione. Nei minuti seguenti la situazione sembra essersi di nuovo tranquillizzata. Scossa di 2.0M ad Ascoli Piceno, a distanza di quasi 2 ore da quella precedente, ed a Perugia con due piccoli movimenti tellurici di 2.2M e 2.0M, avvenuti fra le 00:41 e le 00:43 ed entrambi a 3km da Norcia, 15 km da Accumoli, un altro dei centri storici devastati nel Centro Italia.